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Invasione di alghe… un incubo che meriterebbe un film oscar. In questo articolo vi spieghiamo in modo facile perché si verifica questo fenomeno e come evitarlo con l’aiuto delle piante.


Dopo l’articolo dedicato alla Gestione dell’acquario, continua la serie degli “Esempi con la Fisica”, interamente dedicata ai principianti, per illustrare ciò che accade nell’eterna lotta tra le piante e le alghe.
Credo sia l’argomento più discusso di tutta l’acquariofilia.

L’articolo tratta soprattutto la competizione alimentare, sfruttando alcuni esempi intuitivi basati su tutt’altri fenomeni; di conseguenza, non si parlerà di acquari, nella prima parte.

Questa volta sarà necessario saper guidare un’automobile, per capire i fenomeni citati, ma non occorre essere piloti di Formula Uno; un minimo di esperienza sarà più che sufficiente.

Prima di cominciare devo ringraziare For, un utente del nostro forum, per aver realizzato i disegni che vedrete nel seguito.
Non avete idea di che vergognose brutture avevo prodotto io, con il Paint di Windows; senza il suo lavoro questo testo non sarebbe mai stato pubblicato.

Cominciamo con una canzone…

♪♫ Macchine tracciano solchi su strade…
dove la pioggia, d’Estate non cade… ♪♫

…Così, negli anni ’80, cantavano Enrico Ruggeri e Loredana Berté.
Credo sia capitato a tutti di vedere una vettura da dietro, mentre procede sull’asfalto bagnato in una giornata di pioggia battente.

Si formano due tracce, come delle scie, sulle traiettorie percorse dalle ruote.
L’acqua viene spostata dalle gomme, che ci passano sopra con tutto il peso della macchina.
Ci vuole qualche secondo, prima che la pioggia richiuda quei “solchi”, come li definiva la canzone.

Strada 1

Ma come mai le tracce sono due, visto che le ruote sono quattro?
E’ ovvio!… Tranne casi particolari, quasi tutte le auto hanno la stessa carreggiata, sia davanti che dietro; pertanto le ruote posteriori non trovano acqua, già scansata da quelle anteriori che sono appena passate in quel punto.

Tutto questo accade su strada rettilinea, finché dura.
Ma supponiamo che il nostro automobilista raggiunga un incrocio, dove decide di svoltare a destra.

Strada 2

Vi è mai capitato di entrare in curva con una traiettoria troppo stretta?
Se la ruota anteriore passa vicinissima al marciapiede, è inevitabile che quella posteriore…
…ci salga sopra.

La spiegazione di tale fenomeno è di natura squisitamente geometrica; esula dagli scopi di questo articolo.
Quello che c’interessa è il risultato: il retrotreno tende sempre a passare su una traiettoria più interna, rispetto a quella che abbiamo impostato con il volante.

Strada 3

La differenza tra le due traiettorie dipende dal raggio di curvatura e dal “passo” dell’automobile (la distanza tra i due assi).
Si tratta dello stesso principio per cui i parcheggi si fanno in retromarcia, o per cui i carrelli elevatori si dirigono con le posteriori, dati gli spazi ristretti che si hanno nei magazzini.
Ma questa è un’altra storia…

Torniamo a noi…

Supponiamo di avere un acquario con un’eccellente equilibrio biochimico.
Abbiamo instaurato un ottimo rapporto tra animali e vegetali, le piante rapide sono di varie specie differenti e l’illuminazione è adeguata alle loro esigenze, così come il livello di CO2.
Dopo lunga esperienza, abbiamo imparato a regolarci benissimo anche con i fertilizzanti, ed abbiamo scelto le varie specie in modo che non si ostacolino tra loro con fenomeni di allelopatia.

D’accordo… d’accordo… Ce ne sarà uno su cento, di acquari così…
Si tratta di una combinazione pressoché perfetta, difficile da trovare e praticamente priva di problemi.
Tuttavia, è proprio quello che ci serve per andare avanti con il nostro esempio.

Finché tutto rimane costante (pH, temperatura, durezze, carico organico, ecc.), quell’acquario è come la vettura su percorso rettilineo.

Strada 1

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Le piante sono le ruote anteriori, le alghe sono quelle posteriori, l’acqua sull’asfalto rappresenta i nutrienti.

Trovandosi in condizioni ideali, le piante rapide sono delle vere e proprie spugne; sono organizzate come una complessa catena di montaggio, efficientissime nello spazzolare via tutto ciò che riescono a trovare.
Non rimane nulla per le povere alghe, che non hanno modo di proliferare per mancanza di cibo.

Giriamo a destra

Adesso, nel nostro acquario perfetto, dobbiamo simulare… una sterzata.
Immaginiamo di fare qualche errore, che alteri temporaneamente quelle condizioni così costanti.
Può essere un cambio con acqua troppo dura, un eccesso di fertilizzanti, un errore nel sostituire una lampada, un piccolo pesce morto di cui non ci accorgiamo, una potatura un po’ esagerata…

Come le ruote posteriori, anche le alghe si dimostrano più reattive.
Trovano immediatamente una “diversa traiettoria”, riescono cioè a sganciarsi dalla scia delle piante e cominciano a trovare del cibo per svilupparsi.

Se la variazione è stata di piccola entità…

Strada 5

…oppure molto graduale…

Strada 6

…le traiettorie continuano ad essere quasi sovrapposte.
Le piante si adattano facilmente alle nuove condizioni; alle alghe rimane poco o nulla.

Ma anche nel caso visto in precedenza…

Strada 3

…alla fine della variazione, il sistema tende comunque a stabilizzarsi.

Le alghe si formeranno, ma saranno solo una presenza temporanea.
Quando il metabolismo delle piante si sarà adattato, sulle nuove condizioni, il problema rientrerà da solo semplicemente aspettando.
Esattamente come quelle ruote anteriori, che tornano sempre lì davanti quando la curva finisce.

Quello che dobbiamo assolutamente evitare è il testa-coda

Strada 4

…ovvero variazioni importanti e repentinte, che corrispondono ad una sterzata brusca ad alta velocità.

Questo porterebbe le alghe a prendere il sopravvento, poi sarebbe molto difficile recuperare l’errore.
La situazione potrebbe diventare incontrollabile e forse irreversibile, proprio come per la vettura dell’ultimo disegno.

Sperando che questo esempio possa essere d’aiuto, per gli acquariofili alla prima esperienza, voglio ricordare che la registrazione al forum è rapida e gratuita.

 

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