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E’ spesso confuso con la Microrasbora “Galaxy ma il Danio erythromicron è un altro affascinante pesce per i nostri acquari. Conosciamolo…


Scoperto agli inizi del secolo scorso, il Danio erythromicron ha impiegato 60 anni ad entrare nei nostri acquari per la prima volta. Nonostante la sua bellezza rimane tuttora un pesce di non facile reperibilità…

Danio erythromicron

…e non proprio economico, rispetto a molti altri colleghi d’acqua dolce.

Microrasbora o Danio?

Nel 1918, Thomas Nelson Annandale, noto zoologo, entomologo, erpetologo ed antropologo scozzese, era già direttore del Museo Nazionale Indiano di Calcutta da diversi anni.

Annandale
Thomas N. Annandale

Proprio in quell’anno, scoprì nelle acque del lago Inle, in Myanmar, due piccole Rasbora, tanto piccole da ispirargli la creazione del genere Microrasbora.
Le classificò appunto come…

  • Microrasbora rubescens
  • Microrasbora erythromicron

Nel 1999, nello stesso articolo in cui veniva descritto per la prima volta il verdissimo Microdevario Kubotai, fu suggerito che il nostro piccolo amico fosse assegnato al genere Danio, sulla base delle sue caratteristiche morfologiche.
Tuttavia, la proposta necessitava di maggiori dati per essere avallata.

Nel 2007 fu scoperto un altro piccolo Ciprinide in Myanmar, il Celestichtys margaritatus; grazie a studi genetici e morfologici, venne rinominato l’anno successivo come Danio margaritatus, oggi più che noto fra appassionati di acquaristica, che lo conoscono anche col nome di Microrasbora “Galaxy”.

Danio margaritatus
Danio margaritatus

Successive analisi del DNA mostrarono una stretta parentela tra le due specie, spingendo gli studiosi all’effettiva assegnazione del piccolo pinnuto al genere Danio.
Ulteriori analisi hanno poi confermato la sua vicinanza genetica ai Danio margaritatus, nonché ai bellissimi Danio choprae.

Danio choprae
Danio choprae

Belli di famiglia, insomma!…

Aspetto

Se ci si siede di fronte alla vasca (ma vicino!) si possono osservare tutti i dettagli dei piccoli Danio erythromicron.

In natura non superano i 2 cm di lunghezza e hanno un’aspettativa di vita che supera i tre anni.
Sono caratterizzati da una colorazione molto particolare, di un delicato rosa salmone attraversato da numerose strisce verticali, blu verdastre, che possono arrivare fino a 15.
Inoltre, mostrano un punto nero ben visibile alla base della pinna caudale, nonché una zona rossastra sull’opercolo.

I maschi hanno colori più intensi delle femmine, ma generalmente sono più piccoli e affusolati.

Danio erythromicron

Comportamento

Sono pesci da banco, vivaci e territoriali, ma talvolta timidi.
Se si sentono al sicuro si mostrano molto curiosi, sempre in cerca di cibo; in caso contrario spariscono in un batter d’occhio.

Possono soffrire in ambienti troppo ristretti, soprattutto se poco piantumati o affollati, e al minimo segnale di pericolo scompaiono nel nulla.
Spesso mi sono sentito chiedere, dagli ospiti: “Ma questa vasca è vuota!?”

Per osservare la loro vivacità, basta sedersi davanti alla vasca e rimanere immobili per qualche secondo.
Vale davvero la pena vederli nuotare in tutto il loro splendore.

Habitat naturale

Come detto in precedenza i Danio erytromicron sono originari del Lago Inle, situato in una zona carsica del Myanmar, a quasi 900 metri sul livello del mare.

Lago Inle

Le sue acque sono solitamente cristalline e profonde soltanto pochi metri, il fondo è fangoso e molto fertile.
Sul lago si affacciano piccoli villaggi di palafitte, abitati dalla popolazione degli Intha (circa 70’000 individui).

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Palafitte Inle

Si tratta di una tribù locale che vive di pesca, oltre a ciò che riesce a coltivare su suggestivi orti galleggianti, detti Kyun paw.

Orti Lago Inle

Questi orti sono sostenuti da spessi tappeti di piante acquatiche, pazientemente intrecciate; potete vederle ammassate in quantità, sulla barca della foto seguente:

Piante Inle

Se quella massa verde fosse Ceratophyllum, non mi sorprenderei affatto!

In questo paradiso, i nostri piccoli Danio vivono in gruppi, in prossimità delle isole vegetali galleggianti e delle sponde del lago, alla continua ricerca di cibo tra la fitta vegetazione.

L’acquario dei Danio erythromicron

Come la maggior parte dei Ciprinidi, si tratta di pesci di banco.
Una vasca di 40 litri netti, con fondo scuro e ricca piantumazione, è da considerarsi il minimo indispensabile per una dozzina di Danio erythromicron, principalmente per una questione di territorialità tra maschi, ma anche per la loro timidezza.
Io li tengo da due anni in una vasca simile: se percepiscono del movimento di fronte alla vasca, spariscono nel nulla in un istante!
Insomma… consiglierei una vasca più comoda.

Per quanto riguarda i valori dell’acqua, ai Danio erythromicron vengono spesso attribuite necessità caratteristiche delle Rasbora, ovvero acque tenere e acide…
…Ma è esattamente l’opposto!
Come già accennato, il lago Inle è situato in un territorio carsico; di conseguenza non ci sorprende scoprire che l’acqua è leggermente alcalina e mediamente dura.

Mostro una sintesi dei valori dell’acqua, relativi all’habitat dei Danio erythromicron.

  • Acidità: pH 7 – pH 8
  • Temperatura: tra 20 e 24 °C
  • Durezze: KH 10 – 15 e GH 10 – 25
  • Conducibilità: da 330 a 560 µS

Le acque in cui vivono sono solitamente molto limpide; non è il caso quindi di introdurre foglie o legni che possano liberare tannini, che tendono ad ambrare e acidificare leggermente l’acqua.
Le sponde del lago non sono caratterizzate da correnti considerevoli, è dunque importante trovare il modo di evitare il movimento, anche in acquario.

Per quanto riguarda la flora da inserire in acquario, nel lago Inle abbondano le piante, in particolare Ceratophyllum, ma pare non manchino, tra le altre, Hydrocotyle, Ceratopteris thalictroides, Cyperus helferi e diverse piante galleggianti, tra cui la Salvinia.

Ceratophyllum demersum

La timidezza e le dimensioni ridotte dei Danio ci impongono di evitare pesci aggressivi, o che possano addirittura predarli.
Quindi, se proprio vogliamo inserirli in acquario di comunità, bisogna accompagnarli a pesci altrettanto piccoli e pacifici, con esigenze simili, come Danio choprae o Microdevario.
Va evitata la convivenza con i Danio margaritatus, se non si vuole correre il rischio di ibridazione.

Alimentazione

I Danio erythromicron sono onnivori, in natura si nutrono di piccoli invertebrati e zooplancton, nonché di alghe.
Fortunatamente, da alcuni anni si trovano esemplari di allevamento, che accettano facilmente cibo secco di piccole dimensioni.
E’ comunque preferibile integrare con vivo o congelato (Daphnia, Artemia, ecc.) che, come per molte altre specie, migliora sensibilmente l’aspetto dei pesci ed aumenta le probabilità di riproduzione.

Danio erythromicron

Per quanto riguarda la parte vegetale della dieta, gli stessi pesci tendono a spiluccare le piccolissime alghe presenti in vasca; non disdegnano, di tanto in tanto, un assaggio di verdure bollite.
A volte viene riportato che non accettano mangimi galleggianti, ma probabilmente è un comportamento legato ad esemplari di cattura. La mia esperienza personale, con esemplari di allevamento, indica che non si tratta di una regola.

Riproduzione

Come molti altri piccoli ciprinidi, i Danio erythromicron depongono le uova tra la vegetazione, poi non prestano alcuna cura parentale ai piccoli.
In acquario, alle giuste condizioni, possono riprodursi di frequente, ma hanno la tendenza a mangiare le uova e gli avannotti… motivo in più per piantumare pesantemente la vasca.

Danio erythromicron

Con un po’ di fortuna, qualche avannotto può arrivare a superare le dimensioni giuste, per evitare di essere ingoiato in un sol boccone; da quel momento in avanti verrà semplicemente ignorato dai suoi simili.

Se invece si vuole tentare una riproduzione controllata, c’è un po’ da lavorare…

Diventa indispensabile preparare un paio di vasche da almeno 10 – 15 litri, con acqua matura prelevata dall’acquario principale, ricca di muschi e foglie.
Sarebbe meglio evitare filtro e illuminazione, al massimo può essere inserito un filtro ad aria, che non crei corrente.
E’ importante che i valori dell’acqua siano identici in tutte le vasche coinvolte, e che l’acidità si aggiri tra pH 7.2 e pH 7.4.

Dopo aver tenuto separati i maschi dalle femmine, in due vasche distinte, per una settimana o più (vi sfido a catturarli…), e averli nutriti esclusivamente con cibo vivo, inseriremo nella vaschetta una coppia, o un piccolo gruppo con soli due maschi.
Prima introdurremo le femmine, successivamente i maschi, di sera, poco prima che si spengano le luci.
Tenendo la vasca indirettamente esposta alla luce dell’alba, aumenteremo le probabilità di successo.

Se si avvistano le uova, di 1 mm di diametro, è bene rimuovere gli adulti per sicurezza.
Alla temperatura di 22 °C, le uova dovrebbero schiudersi nel giro di 3 giorni; dopo 5 giorni dalla schiusa dovremmo vedere qualche avannotto sfrecciare verso l’alto, per poi tornare lentamente sul fondo a riposare.

Avannotti Danio erythromicron
Avannotti Danio erythromicron

Per iniziare a nutrirli, si dovrebbe attendere che siano effettivamente in grado di nuotare; nel frattempo, i piccoli dovrebbero sopravvivere grazie alla microfauna presente sui muschi.
In seguito potremo alimentarli con infusori, oppure mangimi commerciali specifici per avannotti (liquidi o in polvere finissima).
Successivamente forniremo microworms, o naupli di Artemia.
Per sicurezza, si possono effettuare piccoli cambi d’acqua, con grande attenzione, utilizzando sempre l’acqua matura dell’acquario principale.

Nella speranza di aver accresciuto il vostro interesse, verso il Danio erythromicron, concludo ringraziando gli autori delle immagini, per averle rilasciate sotto licenza Creative Commons o nel pubblico dominio.

Il nostro forum Acquariofilia Facile vi aspetta per vedere i vostri esemplari di questo meraviglioso pesce.


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