Jovy1985 ha scritto:Ma se metto 4carassi in 500 litri...mi sa di no
@cuttlebone ne aveva 3 in 300 litri mi pare, e non li nutriva quasi mai.
federico.filippucci ha scritto:esatto,si opotrebbe creare una zona a terrazze dove nascondere bene un eventuale tana o nido del"cibo vivo",
Ottima idea. Creare delle zone off limits per il livello trofico superiore (i predatori) è un'idea intelligente.
Ora riporto un mio esperimento che, a dire il vero, era iniziato quasi per caso.
Ambiente: vasca bassa e larga di circa 20 litri d'acqua. Fondo di sabbia, detriti vegetali. No piante vive, poca luce (no alghe) ---> solo batteri e oomiceti. Temperatura di circa 15-18°C.
Fauna superiore: 1 Gambusia femmina fecondata.
Fauna inferiore: : copepodi Cyclops, alcuni Ostracoda e nematomorfi (vermi).
Nessuna integrazione alimentare per
6 mesi. Solo alcuni rabbocchi con acqua "pura" (proveniente dal rubinetto e non da acquari).
E' probabilissimo che i piccoli invertebrati, nonostante fossero discretamente numerosi, non furono in grado di nutrire a sufficiente la Gambusia.
Non ho scritto inutilmente che era fecondata.
Con i poecilidi vi è un super vantaggio:
la predazione della propria prole. Pensandoci, la prole non nutre più di quanto ha richiesto per formarsi... sarebbe vero se tutti i piccoli venissero predati nel
momento del parto. Invece molti sopravvivono per giorni, magari una settimana (qualcuno può pure diventare adulto).
In questo lasso di tempo cacciano microorganismi che un esemplare adulto non riesce a catturare (inutile per una Gambusia da 5 cm sprecare energia alla ricerca di nauplii di copepode da 0.1 mm). In questo modo, sintetizzando, trasformano l'inutilizzabile in edibile, quindi massa di pesce da predare (dal punto di vista dell'adulto).
Con questa "tecnica", se vogliamo chiamarla così, si riesce a creare un catena alimentare a 3 livelli: microorganismo - avannotto - adulto con l'impiego di sole due specie (o gruppi di specie). Secondo me non è un metodo da sottovalutare.
Federico, dopo questo tuo post sto pensando di aggiustare (se riesco) il cento litri e tenerci qualche pesce "auto alimentato"
