Penso che questo sia il nocciolo della questione. Immaginate che tutti i nostri pesci siano cani o gatti, con la percentuale di morte per una cattiva gestione mezzo mondo si solleverebbe accusando il proprietario medio di maltrattamento. E onestamente penso che, nell'ambito dell'acquariofilia, ce ne sia..Wizard ha scritto: ↑ Una cosa però la voglio dire, non esiste famiglia di animali più bistrattata dalla società come i nostri amati pesci, se parli di cani ,gatti, uccellini sono tutti pronti alle crociate e persino un bambino sa che non può trattarli come giocattolo , per quanto riguarda i pesci invece sembra ci sia la libertà di usarli come cavie.

ora verrò linciata a vista, ma ad oggi, dopo la dipartita del mio Uby, ( @lauretta alla fine non ce l ha fatta) penso che possa essere stata all'80 per cento colpa mia, per incuria, per mancata percezione dei sintomi e vattelappesca. Se lo dovessi immaginare come fosse stato un cane, mi darei la colpa al 100 per cento. Con questo non dico che siano due specie assimilabili in gestione e trattamento eh, dico che non prendo un pesce e vado dal veterinario che mi spiega cosa può succedere, come gestirlo ecc ecc..: prendo un pesce, lo metto in vasca ( e chissà se ho fatto un buon lavoro in vasca o meno) e amen..
Mi chiedo se Uby sarebbe stato meglio in una pozza di qualche foresta pluviale asiatica, che so, piuttosto che nella mia vasca.. cosi come gli otocinclus o le Caridina o il pesce rosso.
Capitemi, è un hobby che se fatto bene da un sacco di soddisfazione e penso che tutti voi abbiate una buona conoscenza della materia al contrario di me. Capisco anche che la selezione porta determinate specie di pesci ad essere in grado di sopravvivere solo in vasca e non in natura, però, in quanto a dubbi morali, mi chiedo se sia corretto, per esempio nel mio caso, pensare di ripopolare la vasca con qualcos'altro (tralasciando che non lo farò al momento), che magari porterò a morte io.