Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Alimentazione, malattie, organismi spontanei

Moderatori: Matty03, Fiamma, Duca77

Avatar utente
Fedo94
star3
Messaggi: 29
Iscritto il: 21/10/20, 18:49

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di Fedo94 » 21/11/2020, 12:28

Salve a tutti :-h Mi sono trovato tempo fa, a cercare informazioni sull'ittiofitriasi o ictiofitriasi e leggendo i vostri topic e l'articolo: https://acquariofilia.org/acquariologia-malattie-pesci-mangimi/ictioftiriasi-malattia-puntini-bianchi/

Ho pensato di creare un piccolo UPDATE qui sul forum, integrando qualche nozione in più e qualche domanda frequente che vedo ripetersi in tutti i topic! Sperando di fare cosa gradita, vi auguro buona lettura! :)


Una malattia molto comune tra gli acquariofili è la ittiofitriasi o ictiofitriasi causata da un protozoo ciliato chiamato Ichthyophthirius multifiliis. Immagine
(Ichtyophthirius multifiliis al microscopio)

Questo parassita vive infestando i pesci d'acqua dolce. Esso si incista nella loro pelle e inizia la propria prolificazione procurando una piccola cisti visibile di colore bianchiccio, che a maturità esplode liberando i nuovi parassiti che vanno in cerca di un altro organismo da colpire. Normalmente un singolo pesce viene colpito da molti protozoi contemporaneamente.

Il primo “avvistamento” di questa malattia risale al 1126 A.C. in Cina. Tale parassita è endemico nelle zone del sud-est del mondo, ma è stato importato in Europa grazie allo sviluppo dell’allevamento di carpe. Intorno al diciottesimo secolo I. multifiliis ha iniziato la sua diffusione in Sud-Africa, dove ha potuto adattarsi alle acque calde e diventare una minaccia anche per i pesci tropicali.
Ad oggi è molto diffuso, soprattutto tra gli acquariofili, e si manifesta in situazioni di stress (principalmente termico) attaccando quei pesci con basse difese immunitarie. Un caso particolare sono i pesci amazonici: questi in natura vivono in acque molto acide, in cui il parassita (e tanti patogeni) non sopravvive, quindi non hanno necessità di alte difese immunitarie. Questi pesci sono quindi molto più sensibili e attaccabili da patogeni e in particolare da I. multifiliis.

Il ciclo vitale Immagine Per poter capire cosa accade realmente in acquario e come agire è necessario capire come il parassita infesta i pesci e come si riproduce.
Innanzitutto, come moltissimi parassiti, anche I. multifiliis ha bisogno di un ospite da cui prendere nutrimento per il suo sviluppo, quindi prende il nome di endoparassita.
Essendo un ciclo continuo non esiste un vero punto di inizio, ma per comodità iniziamo a prendere in esame quello che un comune acquariofilo vede sul suo pesce: i puntini bianchi. Tali puntini sono la manifestazione della reazione immunitaria del pesce al parassita che sta attaccando l’epidermide per trarre nutrimento. Questa forma è chiamata TROFONTE (A nella figura in basso). In questa fase il parassita è dentro l’epidermide e sta assorbendo i nutrienti necessari per la sua riproduzione. Una volta terminata questa fase (che a 20°C dura circa 7 giorni) il parassita si incista e la cisti cade in acqua prendendo il nome di TOMONTE (B nella figura in basso). Il tomonte va quindi in contro a diverse divisioni (migliaia) e dentro la cisti si formano e si sviluppano migliaia di piccoli parassiti. Le cisti piene di parassiti prendono il nome di TOMITI. Il passaggio da tomonte a tomiti dura circa 1 giorno a 20°C. Dopodichè i parassiti vengono liberati in acqua, prendendo il nome di TERONTI (C nella figura in basso). I teronti “vagano” in acqua (per circa 2 giorni a 20°C) alla ricerca di un nuovo ospite da infestare, pena la morte.
Una volta compreso il ciclo vitale è giunto il momento di analizzare come poter attaccare e debellare il parassita dai nostri acquari.
Immagine
Come agire contro la parassitosi

Immagine Esistono vari metodi per poter agire contro I. multifiliis. Alcuni farmacologici e alcuni “naturali”. Essendo l’acquario un delicato equilibrio, creato magari in anni di lavoro, prima di ricorrere ai farmaci (che spesso causano una rottura di questo equilibrio) è sempre meglio fare un tentativo tramite metodi naturali.
Il metodo migliore per agire contro l’ittioftiriasi è la prevenzione. Avere pesci in salute, mantenuti in condizioni stabili e affini al loro ambiente naturale è la miglior arma contro questa parassitosi. Essendo una patologia legata fortemente allo stress, pesci stressati saranno più inclini a contrarre quest’ultima.
Nel malaugurato caso che i nostri pesci si siano ammalati è necessario in primis cercare di comprendere in che stato di avanzamento siamo. Se notiamo pochi puntini bianchi su qualche pesce siamo bravi e fortunati, probabilmente senza l’uso di farmaci potremo debellare il tutto. Se invece ci troviamo con pesci con centinaia di puntini probabilmente è troppo tardi. Immagine 1) La quarantena

Come per tante patologie sarebbe necessario allestire una vasca di quarantena in cui isolare i pesci colpiti ed evitare che il parassita continui il suo ciclo in acquario infestando altri ospiti.
Se ne abbiamo le possibilità, quindi, recuperiamo con un retino i pesci infestati e spostiamoli in una vasca contenente acqua dell’acquario (attenzione se sono pochi individui anche un secchio da pochi litri può andare bene, non dobbiamo per forza riallestire un secondo acquario) in cui dovrà essere presente OBBLIGATORIAMENTE un riscaldatore e un aeratore. In questa vaschetta faremo dei cambi giornalieri del 10% di acqua (essendo sprovvista di filtro) cercando di aspirare dal fondo per rimuovere eventuali cisti del parassita. E’ facoltativa la presenza di qualche stelo galleggiante di pianta per migliorare la qualità dell’acqua.
I pesci dovranno rimanere in questa vaschetta finché presentano puntini bianchi e potranno essere rimessi in acquario quando non presenteranno più sintomatologia da 5-7 giorni.

2) Condizioni di mantenimento – i rimedi naturali

Come detto in precedenza l’ittioftiriasi si può trattare con metodi naturali. Tali metodi sfruttano la temperatura e la forte movimentazione dell’acqua per impedire che i teronti (i parassiti liberi) trovino un ospite e quindi muoiano. La strategia è la seguente: accelerare il ciclo vitale del parassita e movimentare molto l’acqua rendendogli impossibile o molto difficile trovare un ospite in tempo.
Nella nostra vaschetta di quarantena o se non ne abbiamo la possibilità, direttamente nel nostro acquario, dovremo innalzare la temperatura. Il target generale è 28°C. A questa temperatura i pesci non soffriranno troppo e non metteremo in crisi le piante. Parlando di casi generali e non conoscendo ogni singolo acquario 28°C è una soglia di sicurezza. Ma per piante e pesci che sopportano bene il caldo (es. discus o ramirezi) ci si può spingere fino a 30°C senza troppi problemi.
L’innalzamento della temperatura accelera il metabolismo e il ciclo vitale del parassita. A 20°C si stima avere circa 2 giorni di tempo per vagare in acqua e trovare il suo ospite. Tra i 28 e i 30°C tale tempo si riduce a circa 4-5 ore. Temperature oltre i 32°C sono tipicamente letali per il parassita (esistono forme termoresistenti a oltre 33°C).
Alzando la temperatura quindi abbiamo accelerato il ciclo vitale del parassita, ed infatti in circa 24h noteremo che i puntini dai pesci saranno diminuiti o spariti. MA QUESTO NON SIGNIFICA CHE ABBIAMO VINTO. Il parassita ora è in acquario, nella sua fase vulnerabile, e qui dobbiamo agire.
Insieme all’innalzamento della temperatura in acquario (o vaschetta di quarantena) mettiamo una o più pietre porose attaccate ad un aeratore impostato alla massima potenza. Questo causerà un forte movimento di acqua che renderà impossibile al teronte di attaccare l’ospite.
In questa fase è fondamentale l’osservazione del comportamento dei pesci e della loro condizione. Se tutto procedesse bene dovremmo notare una diminuzione dei puntini fino alla loro sparizione. Manteniamo questo set-up per circa 5-7 giorni dall’ultimo avvistamento dei puntini e possiamo dichiarare terminata la battaglia.

3) Il rimedio della nonna – il sale

Prima di arrivare ai metodi farmacologici, uno step intermedio molto valido è l’utilizzo del sale. Diverse specie di pesci tollerano concentrazioni più o meno elevate di sale in acqua. Esso agisce da antibatterico e antiparassitario destabilizzando l’equilibrio osmotico della cellula parassitaria. Ovviamente tale metodo è valido unicamente per quelle specie che tollerano il sale in acqua. Quindi è buona norma, se siete dubbiosi, informarsi e chiedere sul forum prima di agire.

4) La farmacologia

In caso la malattia sia in uno stato avanzato o preferiate utilizzare trattamenti farmacologici (assolutamente lecito) esistono vari prodotti in commercio contro l’ittioftiriasi. Essi sono a base di verde malachite, blu di metilene o forme modificate di questi composti. Essi agiscono uccidendo il parassita in acqua.
Essendo farmaci ognuno ha il proprio bugiardino e le proprie istruzioni di impiego. In linea generale è assolutamente consigliato rimuovere il filtro e i materiali filtranti in cui sono insediati i batteri e mantenerli in acqua dell’acquario (assolutamente non a secco) fino al termine del trattamento.
Tali farmaci, infatti, sono antiparassitari e antibatterici che ucciderebbero tutta la flora batterica del filtro azzerando il ciclo dell’azoto e causando una nuova maturazione dell’acquario da 0 con conseguente picco dei nitriti e morte degli animali.
Per questo motivo è assolutamente consigliato eseguire il trattamento in vasca di quarantena, o se impossibilitati, mettendo la flora batterica al riparo.

FAQ – Domande frequenti

1) Ho notato dei puntini bianchi su pochi dei miei pesci, cosa devo fare?
E’ importante agire tempestivamente, essendo l’infestazione ancora in fase precoce, quindi agire subito quarantenando gli individui colpiti e seguire i consigli riportati in “Condizioni di mantenimento – i rimedi naturali”

2) Ho letto in tanti topic e articoli che la vasca va tenuta al buio per ostacolare il parassita, è vero?
Non vi sono evidenze scientifiche che il buio ostacoli il parassita. Esso “fluttua” e vaga in acqua grazie alle sue ciglia senza cercare attivamente l’ospite. E’ stato riportato in un articolo scientifico che il buio riduce parzialmente la motilità del parassita, ma non influenza assolutamente la capacità di infestazione. Quindi, soprattutto se non stiamo trattando in vasca di quarantena, evitiamo di spegnere le luci. Le piante saranno già messe alla prova dalla temperatura, il buio potrebbe ucciderle definitivamente. Se pensate che il buio possa comunque aiutare, almeno tenete 4-5 ore di luce per le piante.

3) Il trattamento termico funziona?
Si. Il trattamento termico uccide il parassita. Portare l’acqua oltre i 32°C generalmente uccide i teronti. Ma questa temperatura così alta può essere mal sopportata dai pesci, quindi può essere mantenuta per massimo 12 ore. Si possono fare dei cicli di 12 ore a 32°C e mantenimento a 28-30°C. E’ però una tecnica rischiosa, che deve essere effettuata osservando attentamente i pesci. Se la temperatura è alta quando il parassita è ancora attaccato al pesce, un trofonte, è totalmente inutile. Inoltre, la flora soffrirà ancor di più tale condizione.

4) E la CO2?
La CO2 non agisce contro il parassita. Se posizioniamo in acquario pietre porose e con aeratore alla massima potenza possiamo interrompere l’erogazione, pochè verrebbe tutta totalmente dispersa.

5) Non ho una vasca di quarantena o non riesco a recuperare i pesci colpiti, come faccio?
Puoi trattare tutto l’acquario. A volte è anche preferibile perché lo spostamento causa grandissimo stress all’animale e un pesce che sta già combattendo contro una parassitosi soffrirebbe forse irreparabilmente (soprattutto se fortemente colpito).

6) Ho i pesci in quarantena. Ma ho paura di avere teronti in acquario.
In acquario accendiamo l’areatore e portiamo comunque la temperatura sui 27-28°C eventuali cisti o teronti presenti non colpiranno altri individui.

7) È proprio necessario il trattamento farmacologico?
No. Non è necessario, è possibile combattere questa malattia senza l’uso di medicinali. Però, se il proprietario preferisce, è assolutamente presente il trattamento farmacologico adeguato. Leggi “La farmacologia”.

8) Ma quindi non ho capito, questa malattia è letale?
Si. Se non trattata porta alla morte dei pesci.

9) Una volta spariti i puntini per 5-7 giorni sono salvo per sempre?
No. I. multifiliis può rimanere latente (ad esempio nelle branchie dei pesci) e ripresentarsi in condizioni di stress o shock termico.

10) Ma come ci è finito I. multifiliis nel mio acquario?
Probabilmente con l’introduzione di nuova flora o fauna hai portato con te anche i tomiti del parassita. Oppure i pesci erano già trattati e mantenuti in acque con sale o con verde malachite per evitare la fase conclamata della patologia in negozio. Una volta in acquario si è solo manifestata.

11) I miei pesci hanno i puntini ma mangiano e sono vitali. Che devo fare?[/i]
Procedi pure con le soluzioni indicate. Se i pesci non hanno una situazione di sofferenza tanto meglio!

12) I miei pesci hanno i puntini e sono immobili con le pinne ripiegate. Che faccio?
La situazione è abbastanza grave. In questo caso isola immediatamente l’individuo e mi sentirei di consigliare un trattamento farmacologico, in quanto la patologia può aver colpito le branchie.

13) E se arrivo troppo tardi?
Se la patologia è identificata troppo in ritardo probabilmente ogni azione sarà vana.

14) Tutti i pesci sono potenzialmente colpibili dalla patologia?
Teoricamente si, ma è noto che alcuni siano più inclini di altri e alcune specie più resistenti di altre.

15) Non ho trovato risposta alla mia domanda. Che faccio?
Chiedi pure sul forum! Tanti utenti saranno a tua disposizione per aiutarti a risolvere il problema!


Reference:
1- Ichthyophthirius multifiliis Fouquet and Ichthyophthiriosis in Freshwater Teleosts
2- Host responses against the fish parasitizing ciliate Ichthyophthirius multifiliis
3- Infection dynamics of Ichthyophthirius multifiliis
4- Scanning Electron Microscopic Studies of the Life Cycle of Ichthyophthirius multifiliis
5- Ictioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi


Credits - Fedo94
Questi utenti hanno ringraziato Fedo94 per il messaggio (totale 7):
Matty03 (21/11/2020, 12:52) • EnricoGaritta (21/11/2020, 12:56) • Pisu (21/11/2020, 13:06) • BollaPaciuli (21/11/2020, 13:24) • EleTor (21/11/2020, 14:17) • Fiamma (21/11/2020, 15:39) • nicolatc (21/11/2020, 15:46)

Avatar utente
EnricoGaritta
Ex-moderatore
Messaggi: 8784
Iscritto il: 12/02/20, 12:23

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di EnricoGaritta » 21/11/2020, 13:03

Ciao @Fedo94 :) vedo che hai trovato da solo la via di casa :))
Mi pare un update davvero completo :)
@cicerchia80 @EleTor
Questi utenti hanno ringraziato EnricoGaritta per il messaggio:
Fedo94 (21/11/2020, 13:11)
Ammollare il cibo in acqua prima di somministrarlo ai pesci ti evita molti problemi ;)
"I Dicrossus trombano al bisogno, l'unico impiccio sono i valori" Cicerchia80 Dixit

#TeamNoFilter
#TeamPochiCambi
#TeamScimmiaPermanente :(|)
:D

Avatar utente
Fedo94
star3
Messaggi: 29
Iscritto il: 21/10/20, 18:49

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di Fedo94 » 21/11/2020, 13:09

Ciao! Grazie :) Si in realtà frequento forum ormai da anni e anni! Quidi essendo appassionato di acquariofilia ho pensato di dare una mano :D
Questi utenti hanno ringraziato Fedo94 per il messaggio:
Certcertsin (21/11/2020, 13:28)

Avatar utente
Certcertsin
Moderatore Globale
Messaggi: 17011
Iscritto il: 11/04/18, 16:10

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di Certcertsin » 21/11/2020, 13:28

Fedo94 ha scritto:
21/11/2020, 13:09
ho pensato di dare una mano
Hai pensato proprio bene! Grazie! Benvenuto in famiglia!

Posted with AF APP
Questi utenti hanno ringraziato Certcertsin per il messaggio:
Fedo94 (21/11/2020, 13:38)
Tutto ha una fine.
Solo il wurstel ne ha due.

Avatar utente
Pisu
PRO Fertilizzazione
Messaggi: 18270
Iscritto il: 02/08/18, 11:28
Contatta:

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di Pisu » 21/11/2020, 13:41

Ad avercene di nuovi iscritti così volenterosi :ymapplause: :ymapplause: :ymapplause:

Posted with AF APP
Questi utenti hanno ringraziato Pisu per il messaggio:
Fedo94 (21/11/2020, 13:51)
Ciò che pensiamo di sapere ci impedisce di imparare 

  ​ :-h

Avatar utente
EleTor
star3
Messaggi: 2454
Iscritto il: 17/12/19, 17:31

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di EleTor » 21/11/2020, 14:21

@Fedo94 ottimo! Io sto trattando con calore e sale la mia femmina di colisa lalia e sta reagendo bene, avendo tutte le vaschette occupate ho usato un boccione da 5 litri di demi :-bd

Posted with AF APP
Dovrei mettere nella mia firma che ho ke dita grosse e guindi digito ad kassun

Avatar utente
Fedo94
star3
Messaggi: 29
Iscritto il: 21/10/20, 18:49

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di Fedo94 » 21/11/2020, 14:46

@EleTor beh direi super! Speriamo guarisca in fretta :D

Avatar utente
Matty03
Moderatore
Messaggi: 10778
Iscritto il: 03/01/19, 0:50

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di Matty03 » 21/11/2020, 15:02

Wow! Wow! Wow!

Che dire....da noi, in acquariologia generale, c'è sempre bisogno di persone preparate :D

Complimenti :-bd :ymapplause:

Posted with AF APP
Questi utenti hanno ringraziato Matty03 per il messaggio:
Fedo94 (21/11/2020, 15:04)
Prevenire é meglio che curare ;)

#teamPochiCambi

Avatar utente
nicolatc
Top User
Messaggi: 7845
Iscritto il: 27/02/17, 16:59

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di nicolatc » 21/11/2020, 15:52

Complimenti e grazie mille! ^:)^ ^:)^ ^:)^

Avrei una domanda su questo punto:
Matty03 ha scritto:
21/11/2020, 15:02
9) Una volta spariti i puntini per 5-7 giorni sono salvo per sempre?
No. I. multifiliis può rimanere latente (ad esempio nelle branchie dei pesci) e ripresentarsi in condizioni di stress o shock termico.
Secondo te, dopo quanto tempo potrei ragionevolmente ritenermi salvo? Se non vedo puntini ad esempio per 20 giorni, posso star tranquillo di non vederli mai più (almeno fin quando non introduco nuovi pesci/piante)?

Posted with AF APP
Perle di saggezza dei negozianti: "i juwel sono pronti in 10 giorni, se aspetti troppo l'acquario si siede e devi ricominciare buttando via le piante e l'acqua"

Avatar utente
Fedo94
star3
Messaggi: 29
Iscritto il: 21/10/20, 18:49

Ittioftiriasi: la malattia dei puntini bianchi - UPDATE

Messaggio di Fedo94 » 21/11/2020, 15:55

@nicolatc allora se non li vedi per 20 giorni di certo al momento non hai una parassitosi in atto. Non vederli mai più non è detto... Purtroppo questi possono stare latenti (esiste qualche caso documentato) e ricomparire ad esempio con uno shock termico (riscaldatore rotto).

Di base, dopo 20 gg, io mi riterrei tranquillo, soprattutto se non fai grandi cambiamenti alla vasca :)
Questi utenti hanno ringraziato Fedo94 per il messaggio:
nicolatc (21/11/2020, 16:03)

Bloccato

Chi c’è in linea

Visitano il forum: gabro e 12 ospiti