Non è giusto demonizzare altre gestioni, vorrei che sia chiaro questo. Ognuno è giusto che faccia la gestione che preferisceJonny 11 ha scritto: ↑Si effettivamente da anche a me da pensare questa cosa di non allofano drenante e allo stesso tempo fertile verrebbe quasi di paragonarla alla flourite.
Diciamo che se porta ad una gestione con cambi molto frequenti, e non è ciò che voglio io, conplica le cose se invece li agevola saremmo forse davanti ad uno dei migliori fondi in circolazione..
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Ovviamente se punti ad una gestione "alla AF" potrebbe anche non essere possibile, nella peggiore delle ipotesi...
Quando li ho contattati non mi hanno fornito la composizione che avevo richiesto, bensì mi hanno ripetuto che non è allofano, ma è tipo un lapillo con caratteristiche fertili. Nulla di più.
Ma l'akadama è una terra di tipo vulcanico, giusto? E sulla base di questo allora mi sono fatto un'altra ipotesi... Che sia invece un fondo allofano già saturato di sostanze nutritive?

Secondo me così è più realistico, perché anche se ci sono sostanze nutritive, esse sono disponibili in modo molto efficiente per le radici delle piante

Il che per me avvalora ancor di più che in caso di squilibri possa rilasciare in colonna

È proprio questo che mi continua a far turbinare nella testa che ci sia un inghippo su quello che dicono...trotasalmonata ha scritto: ↑Anche l'akadama è partita dai bonsai.
Mi farò procurare della bardula.
Sembra che ci sia qualcosa che accomuna bonsai e piante acquatiche...

I bonsai che fanno sono molto belli... E anche se non me ne intendo, l'Akadama aiuta moltissimo l'assimilazione dei nutrienti da parte delle radici del bonsai, facendolo crescere molto meglio, rispetto ad un bonsai coltivato senza di esso

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