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di Joo » 06/03/2016, 21:16
Ciao Lorenzo,
In merito alla grandezza della vasca hai fatto una giustissima osservazione. Anch’io fin dalle origini ho capito che bisogna trovare sempre l’equilibrio del proprio acquario, piccole o grandi che esse siano, a partire da filtro e pompe a seguire con i valori dell’acqua e la sua turbolenza, quantità di pesci e loro taglia nonché le piante per chi se le può permettere e non ultimo l’ossigeno che svolge una funzione importantissima, soprattutto negli acquari sovrapopolati, dove diventa un problema tenere pH al giusto livello.
Personalmente faccio ricorso alla chimica solo per la cura dei pesci, laddove non sia possibile curarli con il sale, oppure con la terapia d’urto fuori vasca.
Inoltre sperimento sempre nuovi accorgimenti, talvolta molto utili come il tubo di Venturi, rivelatosi di estrema efficacia.
Quanto ai tre pesci convertiti, il fatto che erano salmastri lo sapevo fin dall’epoca, diversamente non avrei potuto farlo, ciò che non sapevo, era, appunto, l’irreversibilità della conversione messa in atto. Comunque quei tre, nel marino, vissero molto bene, compreso quel simpaticone del “palla” che mangiava anche dalle mani.
Ma torniamo ai tempi d’oggi, poi mi dirai cosa pensi.
Ultimamente sembra che debba succedermi di tutto, come se fosse una vendetta della natura per i miei decorsi 15 anni di assoluta tranquillità di acquariofilo, senza mai fare neppure un misero test del pH. Stavano tutti bene, nonostante la sovrapopolazione, e così anche nonno Barbus con i suoi 25 anni.
Anche a seguito degli ultimi eventi non voglio filmare il mio acquario nello stato in cui attualmente si trova. Il divisorio che ho inserito è davvero brutto. . . . . ma efficace.
Ieri sera mi sono un po’ preoccupato, la piccola Parrot non voleva uscire neppure per mangiare, mentre quel budego del suo spasimante si è spazzolato tutto, visto che quando si tratta di mangiare non guarda più in faccia a nessuno. Che egoista!
Poi la femmina si è decisa ad uscire, quindi ho aggiunto del mangime in scaglie. Anche lei in quanto a mangiare si difende molto bene, mangerebbe in continuazione in maniera insaziabile.
Questa mattina ho trovato la brocca con la bocca completamente contro il vetro e lo spazio per passare non c’era più.
Ironicamente pensai: “cos’è. . . la prima crisi di coppia?”
Il Parrot era dentro, ma non sembrava disperato. Dopo un po’, con molto tatto, ho preso una stecca per spostare la brocca molto lentamente, bastava poco. Citrinellum, contrariamente a quello che pensavo, si è subito avvicinato, ma non ha attaccato, assistendo comunque alla piccola modifica del nido.
Il parrot è subito uscito e, con grande stupore, ho potuto assistere ad un lungo rituale di corteggiamento, altro che crisi di coppia.
Pero, sta succedendo qualcosa di inaspettato: credo che il Parrot stia trasferendo le uova dietro la roccia vulcanica (un pezzo di Sardegna), direttamente sulla sabbia, o sul vetro del fondale. La roccia, anche se forata, è molto grossa, quindi non posso vedere quello che succede oltre.
Tra non molto dovrebbero schiudersi, speriamo bene. Credo comunque che siano necessari un più di tre o quattro giorni di tempo, dopo la deposizione.
So che quando ci sono le uova non bisognerebbe toccare nulla, ma non sono riuscito a limitarmi alla sola osservazione. Lei non poteva uscire e non sapevo né da quanto tempo si trovava in quelle condizioni, né per quanto tempo ancora la cosa avrebbe potuto continuare. Ma ormai . . . non si torna indietro.
In giornata il movimento della brocca ha subito ancora delle modifiche da parte del maschio. Ora è esposta a levante ed il Parrot continua ad abitarla. Bah!!!!! Non so cosa pensare.
Comunque Citrinellum continua ad attaccare i suoi vicini di casa anche attraverso la rete. E’ sempre lì, muso contro muso che spinge l’altro ciclide, di cui non conosco il nome ( si tratta di una specie poco diffusa, credo, e non sono nemmeno certo che sia un cicloide). Quest’ultimo, che prima scappava, adesso che c’è la rete sembra diventato coraggioso.
Anche Nerone (Astronotus – Oscar di 4 anni) prima lo ignorava spalancando le sue portentose fauci, adesso invece di tanto in tanto insiste come l’altro spingendo contro la rete.
Nerone rimarrà sempre è uno splendido esemplare dal carattere apparentemente buono. E’ sempre lì che guarda a pelo d’acqua cercando qualcosa che galleggia, mentre la sua tecnica di caccia è infallibile. Si muove con indifferenza verso la sua potenziale preda, quasi volesse socializzare: si avvicina lentamente, la osserva, e poi si allontana. Poco dopo ci riprova come se volesse dirgli: “tranquillo non ti faccio nulla” e così via fino a quando gli arriva sotto tiro, e con la certezza di non mancarla, sferra l’attacco ed il piccolo pesce non ha più scampo. Sembra proprio un idrovora quando aspira.
Quando metto le mani dentro la vasca gioco un po’ con lui accarezzandogli la coda. Lui si sposta di qualche centimetro, guarda la mia mano, poi si lasciava toccare ancora.
Ogni tanto lo osservo a distanza ravvicinata, ci guardiamo negli occhi, e se la cosa coincide con l’orario di cena comincia ad agitarsi schizzando l’acqua ovunque. Se poi dovessi servire prima la coppia, si agita ancora di più.
Quando lo chiamo sembra perfino capire che sto parlando con lui. Gli manca solo la parola.
Spero di non annoiare nessuno con le mie sciocchezze, ma credo che presto dovrò affrontare la dolorosa decisione di dovermi liberare di lui. Sarebbe un vero peccato!
Aspetterò comunque di vedere come và la coppia, spero bene, poi mi inventerò qualcosa di più decente come divisorio della vasca, magari in vetro con i fori, vedremo.
Ho già in mente di rivoluzionare tutto l’acquario, non appena possibile.
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Ciao a presto.
Si deve essere in due per scoprire la verità: uno che la esprima e un altro che la comprenda.
(Gibran)