Ilmala ha scritto: ↑29/05/2021, 8:02
Molta gente non ha rispetto degli animali in generale,solo perché gli piace quel tipo di animale lo prendono,fregandosene delle sue esigenze..un esempio,e purtroppo se ne vedono sempre di più,quelli ke prendono un cane di taglia grande e poi abitano in 60metri quadri e se glielo fai notare ti rispondo"ma lo tengo bene,dorme sul divano,mangia bistecche,lo coccolo ecc"ok ci può anche stare..ma ha soprattutto bisogno di correre,scavare,pisciare quando gli pare non vivere in un attico vista Colosseo...io la penso così per tutti gli animali dal Betta al cavallo..
Noi, consumatori, siamo parte del grande ingranaggio. In teoria, non dovremmo comprare.
Il betta, nella versione più comune ed economica, fa risaltare in negozio il povero valore attribuito al pesce perché rispetto ad esempio ai pesci rossi comuni messi in vasca, il betta è solo. Quindi ti risalta ancor di più che una fase di stoccaggio in 0.5 lt stona anche col carattere territoriale dell'animale, quindi non è una condizione sicuramente sana tenuto conto che (esperienza nella mia città in Germania) o lo ho visto in cassettine dove "lotta" psicologicamente col suo collega posto al fianco o (migliore o peggiore delle ipotesi) viene tenuto in vasca con altre specie in attesa dell'acquirente.
Il problema è che se non passa qualcuno a comprarlo (a volte non è nemmeno un bene) dubito fortemente che il betta di turno se la passi bene per giorni e giorni in uno 0.5 lt trasparente con un altro betta che gli va in parata (fin quando è ancora bello arzillo). Immaginate la condizione di stress dell'animale che costantemente si vede un suo simile in posizione di attacco.
Dargli almeno due litri e un minimo di dignità non sarebbe impossibile.
Aggiunto dopo 26 minuti 32 secondi:
Il problema di fondo è la assenza di una cultura verso l'acquariofilia. Di base nessuno si sognerebbe di prendere un cane di media taglia, molto intelligente e di chiuderlo nel bagno di casa. Sopravviverebbe per n-tempo ma dopo qualche giorno ti butterebbe giù la porta come segnale di stress.
Non avviene questo con i pesci. È largamente diffusa l'idea che i pesci ad esempio di acqua dolce necessitino di acqua ma non è contemplata l'idea della biodiversità tra le specie, di differenti valori, di temperature, di comportamenti e habitat adatti alle specie. Eppure ancora oggi qualcuno butta il betta con i pesci rossi, o predica che l'acqua di rubinetto (temperatura è un optional) nemmeno decantata vada più che bene. Figuriamoci se a queste persone introduci un minimo di info su come vanno acclimatati i pesci, su acqua di osmosi, sul ciclo d'azoto, sulla creazione prima di tutto di un eco sistema compatibile.
Cose dette e stradette ma il salto di specie il consumatore lo fa solo quando autonomamente si renderà consapevole di aver introdotto una vita in un acquario e che questa vita dipende quasi esclusivamente da lui o da lei.