Spero tanto che quando hai scritto di aver avuto esperienze di allevamento di salamandre pezzate, rospi comuni e rana di Lataste tu ti riferissi a esemplari di allevamento (cosa della quale dubito).
Ci tengo a sottolineare che la Normativa Nazionale, le Convezioni Comunitarie e le Direttive Internazionali sono molto rigorose per quanto riguarda gran parte della fauna italiana, sopratutto per l'erpetofauna (anfibi e rettili), una delle categorie di animali attualmente più minacciata.
Riporto come esempio le normative inerenti alle tre specie da te citate:
Salamandra pezzata (Salamandra salamandra) e rospo comune (Bufo bufo) sono entrambi presenti nell'Appendice 3 (specie protetta) della Convenzione di Berna,
mentre la rana di Lataste (Rana latastei) è invece presente:
- nell'appendice 2 (specie rigorosamente protetta) della Convenzione di Berna;
- nell'allegato II della Direttiva Habitat (specie animali e vegetali d'interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di ZPS);
- nell'allegato IV della Direttiva Habitat (specie animali e vegetali d'interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa).
Nella “lista rossa delle specie minacciate” redatta dall'IUCN è infine indicata come “vulnerabile”, ossia con areale ridotto e con la popolazione fortemente in declino.
Potrei sembrare eccessiva, ma so che molto spesso questi reati (eh, sì, non ero sicura se usare questo termine, ma di fatto è così) vengono commessi da persone che semplicemente non conoscono la normativa; tuttavia mi sembra giusto ricordare che “La Legge non ammette ignoranza” e, siccome hai scritto questa cosa pubblicamente, vorrei da un lato invitarti, ora che lo sai, a non commettere più questo errore, e dall'altro evitare che a qualcun altro venga in mente di prelevare inconsciamente dal nostro (o da qualsiasi altro) territorio animali con stato di conservazione già molto compromesso.