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Ah, fantastico… un articolo sul riconoscimento delle carenze dei macro-micro elementi nelle piante acquatiche: proprio quello che cercano tutti gli acquariofili. Ma noi di AF non ci accontentiamo e abbiamo scritto uno splendido articolo, apprezzato – tanto per dire – da Diana Walstad… Go to the article in English


Dopo varie richieste, ricevute dagli utenti di Acquariofilia Facile, mi sono deciso a descrivere i principali nutrienti per le piante dei nostri acquari, in un unico articolo.

Lo faccio malvolentieri, perché la rete è piena di trattazioni simili… che di solito danno luogo a errori di interpretazione.
In questa introduzione, voglio quindi partire da un punto fondamentale:

  • Tutte le indicazioni che troverete vanno interpretate con elasticità.

Non pensate di gestire l’acquario attaccando sulla parete il solito schemino…

Carenze delle piante in acquario: macro-micro elementi

…perché sarebbe un comportamento estremamente superficiale.
Non sto cercando di “buttare le mani avanti”, per ripararmi da eventuali contestazioni; la mia è solo una constatazione basata su innumerevoli esperienze.

Oltre agli acquari che ho gestito personalmente, questi anni da moderatore mi hanno portato a condividere parecchi problemi di vegetazione, con migliaia di utenti e con i loro acquari…
…e il risultato è che i sintomi vanno sempre interpretati.

Una qualunque carenza, chessò… di magnesio, può manifestarsi in modo diverso…
…Ma non solo tra una specie e un’altra!… Quello lo sappiamo tutti.

Sintomi differenti di una carenza di magnesio
Sintomi differenti di una carenza di magnesio

Basta una differenza di pH, di temperatura, di terreno, di lampade, di interazione con altri elementi, ecc. ecc….
…e la stessa carenza può produrre sintomi diversi.

Inoltre, va detto che i segnali possono apparire differenti anche in base alla gravità della carenza, nonché al suo perdurare nel tempo.

Come se non bastasse, ci sono parecchi casi in cui un nutriente appare scarso, insufficiente, quando invece è così abbondante da essere addirittura in eccesso.
La spiegazione è che la pianta non lo assorbe, per qualche motivo.
Può essere dovuto a lampade, CO2, allelopatia, acidità, eccessi di altri elementi, chelanti troppo forti o troppo deboli, una fase di adattamento…
…Ma l’acquariofilo, leggendo indicazioni generiche su articoli come questo, viene tratto in inganno e continua ad introdurlo.

Voglio quindi precisare, fin da adesso, che quanto leggerete non è affatto “Verità Assoluta”.
Sono solo indicazioni generali, da interpretare di volta in volta confrontandosi con altri utenti del forum, se siete già registrati.
Se non lo siete, approfitto per ricordare che l’iscrizione è rapida e gratuita.

Passiamo a descrivere l’indice, in basso a sinistra.

Nel 1° capitolo troverete due criteri di suddivisione, quello più comune e quello… più utile.
Questa distinzione la capiremo meglio più avanti.

Nel 2° e 3° sono state raggruppate le due categorie principali:

  • Macronutrienti (o macroelementi):
    azoto, potassio, calcio, magnesio, fosforo e zolfo (aggiungeremo anche il carbonio).
  • Oligoelementi (o microelementi):
    ferro, cloro, manganese, boro, zinco, molibdeno e rame.

Gli ultimi due sono spesso considerati elementi-traccia, su alcune fonti (un po’ come nichel, selenio, cobalto, silicio, vanadio… tanto per fare qualche esempio).
La richiesta di molibdeno e rame dipende molto dalla specie, talvolta dalle condizioni di coltivazione; inoltre, anche la distinzione tra oligoelemento ed elemento-traccia non sembra mettere tutti d’accordo.

Gli elementi non elencati verranno ignorati, in questo articolo; carenze ed eccessi sono praticamente impossibili, date le insignificanti quantità in gioco.
Inoltre, non sono richiesti da tutte le piante, non ci sono esperienze su eventuali sintomi e non è possibile rilevarne la presenza (per un comune acquariofilo).

Non mi resta che augurarvi buona lettura!

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