Sono macchine dal funzionamento abbastanza intuitivo, per fortuna.
Questa è la pompa centrifuga:
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La girante è immersa; nella sua rotazione sottopone il fluido a una notevole forza centrifuga, che per questo motivo preme con forza contro le pareti della camera. Facile immaginare, a questo punto, che se nelle pareti è aperto un condotto, il fluido si precipita dentro: è il peso del fluido che determina quanta forza centrifuga subisce, e di conseguenza, la forza con cui entra nel condotto laterale.
L'aria pesa circa mille volte meno dell'aria, e quindi non preme con molta forza contro il condotto di uscita: questo è il motivo per cui una pompa centrifuga asciutta aspira così poco (un po' lo fa) che non ha modo di innescarsi.
Va detto che esistono pompe centrifughe per gas: basta compensare il basso peso del fluido trattato aumentando la velocità di rotazione... Deve aumentare in maniera spaventosa, in realtà: i modelli di maggiori prestazioni hanno l'estremità delle palette che raggiunge la velocità del suono, e le giranti devono essere costruite con materiali avanzati per non finire in briciole a causa delle enormi sollecitazioni.
Questa invece è una pompa a girante flessibile:
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In questo caso abbiamo a che fare con una girante elastica che ruota dentro a una camera con le pareti eccentriche rispetto all'asse della girante. Nel suo movimento gli spazi tra una paletta e l'altra subiscono variazioni di volume: più spazio quando la parete è distante, meno spazio quando la parete è vicina... Dove lo spazio è minore è presente l'imboccatura d'uscita, e così il fluido è forzato a uscire dalla camera della girante. In questo caso non è la massa del fluido a determinare l'azione di pompaggio, ma la diminuzione del volume tra gli alveoli della girante gommosa.
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