Io ho sempre ridotto, perché mangiavano di meno e sospeso solo quando smettevano di muoversi. Ho sbagliato quindi?
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Se non sono morti va ancora bene, dai

Scherzi a parte, io sapevo questo, c'è scritto pure sulle confezioni di mangime per pond, e mi è stato confermato da un veterinario
- Fabrizio71
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Le temperature si stanno alzando, ma l'inverno non è ancora finito.
Posso dire che il laghetto, sul fondo, ha raggiunto per diversi giorni la temp. di 3,9°.
Adesso la temperatura è di 9,5° e l'eteromorfo (ryukin) ha svernato sul fondo insieme a tutti gli omeomorfi, sembra perfettamente in salute!
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- Questi utenti hanno ringraziato Fabrizio71 per il messaggio:
- Gioele (07/02/2021, 10:14)
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Questa è una ottima indicazione che sarà utile per un articoloFabrizio71 ha scritto: ↑07/02/2021, 0:10Le temperature si stanno alzando, ma l'inverno non è ancora finito.
Posso dire che il laghetto, sul fondo, ha raggiunto per diversi giorni la temp. di 3,9°.
Adesso la temperatura è di 9,5° e l'eteromorfo (ryukin) ha svernato sul fondo insieme a tutti gli omeomorfi, sembra perfettamente in salute!![]()

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- Fiamma
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Ok, posso dare ragione a @cicerchia80 ^:)^Fabrizio71 ha scritto: ↑07/02/2021, 0:10Le temperature si stanno alzando, ma l'inverno non è ancora finito.
Posso dire che il laghetto, sul fondo, ha raggiunto per diversi giorni la temp. di 3,9°.
Adesso la temperatura è di 9,5° e l'eteromorfo (ryukin) ha svernato sul fondo insieme a tutti gli omeomorfi,



Da me siamo arrivati a quasi 20 gradi ( temperatura dell'aria) e i pesci sono tutti attivi e famelici, li sto alimentando di nuovo anche se tra qualche giorno smetterò perché scendiamo di nuovo con le temperature per la gioia delle piante che stanno germogliando....
- Fabrizio71
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Ho letto infatti che sta per uscire un articolo sul carassius auratus.
Questo è il mio primo eteromorfo che metto in laghetto, non saprei dire se mi è andata di cul@ oppure se è stato fin troppo sottovalutata la resistenza al freddo dell'eteromorfo.
Mi sembra di capire però che sono molti i casi di eteromorfi che vivono all'aperto, in parte la nomea di pesce delicato è legata alla vulnerabilità della vescica natatoria e poi magari per prudenza lo si è rubricato come pesce delicato in toto.
- Gioele
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La variabilità del singolo pesce ci sta, poi dipende da ognuno, io sono per metterli in un ambiente teoricamente adatto, se uno muore perché è pieno di acciacchi lui, si chiama selezione, capisci che se tutti gli allevatori di colpo li ripriducessero solo all'aperto facendogli passare l'inverno fuori in un paio di generazioni avremmo solo eteromorfi che reggono gli inverni. Poi non si discute che un pesce tenuto "al caldo" in casa nutrito tutto l'anno viva di più, la cattività allunga la vita a tutti gli animali non solo ai pesci, ma vorrei capire se un eteromorfo si può tenere in laghetto con una mortalità accettabile o se ne crepa il 50% o peggioFabrizio71 ha scritto: ↑09/02/2021, 22:52Questo è il mio primo eteromorfo che metto in laghetto, non saprei dire se mi è andata di cul@ oppure se è stato fin troppo sottovalutata la resistenza al freddo dell'eteromorfo.
Mi sembra di capire però che sono molti i casi di eteromorfi che vivono all'aperto, in parte la nomea di pesce delicato è legata alla vulnerabilità della vescica natatoria e poi magari per prudenza lo si è rubricato come pesce delicato in toto
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- Fiamma
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Penso dipenda anche da dov'è il laghetto.
Un laghetto al nord o in zone collinari-montane dove tutti gli anni ci puoi camminare sopra dal ghiaccio per 2‐3 mesi è sicuramente diverso dai laghetti nostri in Toscana ( io in zona ancora più mite di quella di Fabrizio) o a Roma...per non parlare del sud, se pensi che in Calabria e in Sicilia coltivano il mango...insomma difficile stabilire una regola senza parlare di temperatura, e si ritorna sempre lì.
Poi sinceramente il Black Moore in laghetto come minimo soffrirebbe la competizione alimentare, fosse una femmina poi per carità...
Aggiunto dopo 1 minuto 44 secondi:
Quindi per non stare a fare troppi distinguo per un articolo dedicato sopratutto ai neofiti non consiglierei gli eteromorfi in laghetto
- Fabrizio71
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su questo sono perfettamente d'accordo con te.. ci vorrebbero statistiche su un elevato numero di casi.
e
invece su questo ci sarebbe da riflettere, mi spiego meglio. Sia il laghetto all'esterno come l'acquario hanno i loro pregi e i loro limiti, e il laghetto, a parte il freddo d'inverno, probabilmente ha solo vantaggi rispetto all'acquario, perché garantisce più spazio di nuovo, garantisce un nutrimento più vario (fotoplancton e zooplancton, per esempio), e anche meno stress da sollecitazioni perché possono nascondersi.. ok che non sono questi gran nuotatori (spazio), ok sono animali nati in cattività e l'ambiente domestico per loro è la norma, ma più spazio e più nascondigli restano comunque fattori favorevoli.
Resta il dato che il fattore empirico/statistico è quello che ovviamente conta di più, in una situazione ideale dovremmo fare un confronto tra la percentuale di quanti eteromorfi muoiono in acquario e di quanti ne muoiono in laghetto (in Italia con le sue varianti)
PS: Pongo un quesito finale, il carassius auratus nella sua vita ancestrale era previsto il letargo? per esempio una tartaruga a cui non si fa fare il letargo vive meno di una che è attiva tutto l'anno... lo stesso discorso può valere o non può valere per il carassio?
Aggiunto dopo 4 minuti 17 secondi:
senza dubbio, ma tenendo presente che il fattore clima non è l'unico e forse nemmeno il più importante.... chiaramente tenendo anche presente il limite "genetico" o "naturale" di temperatura della specie.
- Gioele
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Sì.Fabrizio71 ha scritto: ↑10/02/2021, 11:48Pongo un quesito finale, il carassius auratus nella sua vita ancestrale era previsto il letargo?
Uff...complesso, molto complesso.Fabrizio71 ha scritto: ↑10/02/2021, 11:48per esempio una tartaruga a cui non si fa fare il letargo vive meno di una che è attiva tutto l'anno... lo stesso discorso può valere o non può valere per il carassio?
Premessa. Dico che vivono di più perché i record di longevità si hanno in acquario con casi di pesci di quasi 50 anni, non ho altri dati certi.
Uno, una tartaruga che va in letargo vive di più di una che non ci va, vado sulla fiducia, il mio discorso non era proprio quello, ma più, una tartaruga in cattività vive di più di una selvatica, un cane in cattività vive di più di uno selvatico, uno squalo grigio di 40 anni fuori dall'acquario di Genova non esiste.
Il nostro amico rosso in laghetto è in una situazione più o meno simile a quella selvatica in base al tipo di gestione del laghetto, e ok. Il "" "" "" "" letargo""" "" "" "" nel loro habitat ancestrale è previsto, altrimenti semplicemente crerperebbero da noi.
Ora, mi ritrovo spesso a dire naturale è di verso da positivo.
Il carassius auratus si è adattato a vivere in pozze prive di ossigeno o quasi, sopravvive anche per periodi lunghissimi, e anche in acque più che inquinate, che nelle nostre vasche non arriveremmo a quei valori manco pisciandoci dentro. Uno dei meccanismi compensativi che mette in atto ha come conseguenza la produzione di etanolo, si inciuca praticamente, ma sopravvive dove altri pesci muoiono.
Può farlo, sa farlo, in natura lo fa, alcuni esemplari in determinati ambienti, abitualmente
In vasca anche avessimo NO3- a 300 e pure un po' di NO2-, non arriverebbe a tanto probabilmente, ergo in vasca non si troverà mai costretto ad utilizzare questi meccanismi, ergo quel fattore di stress non esisterà. Si traduce, a parità delle altre condizioni, in un pesce più longevo.
In letargo ci va, ma non è che non gli costa nulla, infatti pesci che non ci vanno crescono più in fretta
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Non so se sia chiaro
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