Il valore IN ASSOLUTO più importante per gli acquari

Senza essere scienziati: spiegazioni facili per tutti

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Il valore IN ASSOLUTO più importante per gli acquari

Messaggio di cqrflf » 15/11/2018, 18:39

Dopo anni di disquisizioni su ogni aspetto dell'acquariofilia, dalle luci alla sabbia ai valori chimici, appunto di recente sul meno conosciuto REDOX, vorrei condividere con voi e con i tecnici (che ne capiranno di più) una delle esperienze che più mi hanno TRAUMATIZZATO :-o .

Enfatizzo "traumatizzato" (positivamente) perché di fatto alla luce di tutto quello che ho studiato in questi anni e alla luce di tutto quello che dovrebbe essere il "bene dal male", ciò che mi è successo è stato veramente come un fenomeno paranormale; Quello che avrebbe dovuto essere una situazione mortale, il male per definizione, si è tramutato paradossalmente in una situazione favorevole per una pianta considerata delicatissima come la Cabomba aquatica (N.B. non confusa con la Caroliniana).

In uno degli acquari che mi ha dato più problemi di infestazione massiccia da alghe di ogni specie e razza (soprassiedo), "resident evil Cladophora", ho dovuto per forza decidere se smontare la vasca e sterilizzare oppure cogliere l'occasione per fare esperimenti (di torture :ymdevil: ) sulle alghe usando un esemplare reale vivo di ecosistema-acquario, che era stato avviato da circa 3 anni.

Per combattere la Cladophora (ne parlerò nell'articolo) ho provato ad abbassare il pH in maniera repentina sperando di non uccidere tutti gli esseri viventi soprattutto non le piante e gli animali (lumache e vermi) ma per fortuna per me e per voi l'unica a morire è stata la Cladophora.

Gli abbassamneti di pH delle prove, effettuati con l'uso di acido muriatico, sono stati inizialmente i seguenti:

1) pH 5 per alcuni giorni passando da 8,5.
2) pH 4 per 6 ore.
3) pH 3,4 per 3 ore e infine continuando a provare ho allungato tutti i tempi e sono arrivato all'estremo...
4) pH 2,5 per alcune ore.

I valori: pH 4 e pH 3,4 (non il pH 2,5 perché era troppo mortale), sono poi stati progressivamente aumentati moltissimo come numero di ore mentre nelle "pause di riposo" in cui facevo risalire rapidamente il pH a 5 per dare un po' di respiro alle piante (e per non farle morire), usavo dosare il bicarbonato di sodio, di calcio e di potassio al posto di cambiare sempre tutta l'acqua con relativo spreco di tempo.
Con il passare delle settimane, potete immaginare la conduttività in vasca salire alle stelle per delle piante tropicali tipiche da rio Negro, come le Cabomba che vivono in acqua quasi piovana.
Ad un certo punto sono arrivato ad avere valori di conduttività di 900 ms con punte di 1.200 ms, GH e KH non ne parliamo e nel frattempo era arrivato l'autunno e la temperatura in casa era anche scesa a 18°, la CO2 era spenta da mesi.

Come avrebbero dovuto essere le mie delicatissime Cabomba aquatica ? x_x

Contro ogni senso logico in quel momento ed in quelle condizioni apparentemente proibitive la Cabomba ha ricominciato a crescere...si avete sentito bene la Cabomba aquatica ha ri-cominciato a crescere dopo mesi che era bloccata, senza CO2, senza fertilizzazione, senza temperatura ma con il solo valore di pH che era artificialmente fissato tra pH 5 e 5,2 con l'uso dell'acido ed il controllo del pHccametro fisso.

Conclusione, quale valore conta di più per le piante ?

A me verrebbe da suppore il pH più di qualsiasi altro parametro (conduttività, CO2 ,nutrienti ecc.) anche indipendentemente dagli altri se mantenuto artificialmente.
Ovviamnete ogni pianta ha il suo valore ottimale, certo non darei acido ad un Ceratophillum ma il semplice valore bassissimo di pH è stato sufficiente alla Cabomba aquatica per permetterle di nutrirsi e crescere; premetto che non cresceva di 5 cm al giorno e che non aveva le foglie gigantesche e vaporose (come le descrive Rox nel suo articolo al massimo delle loro possibilità) ma pur sempre accettabile forma e colore.


@Artic1 , guarda se questa esperienza risponde ai tuoi dubbi nella discussione di oggi sull'arrossamento delle piante.
Questi utenti hanno ringraziato cqrflf per il messaggio:
nicolatc (16/11/2018, 0:42)
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Messaggio di Pisu » 15/11/2018, 18:47

Seguo :D
Ho giusto una piccola infestazione di crispata
Domanda: pH così bassi non danno problemi al silicone dei vetri dell'acquario? :-?

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Messaggio di cqrflf » 15/11/2018, 18:57

Pisu ha scritto: Seguo :D
Ho giusto una piccola infestazione di crispata
Ti preannuncio che ho LA SOLUZIONE al tuo problema ! :-bd :-bd :-bd :-bd :-bd :-bd ;) :))

Forse la prima soluzione concreta e reale che viene proposta su internet.
Dico questo senza falsa modestia perché prima di giungere a pensare di smontare la vasca mi sono letto tutti gli articoli sulla Cladophora, nella disperazione persino quelli tradotti dal Polacco o dal Cinese hahaha (quest'ultimo è uno scherzo) e provato ogni sorta di soluzione possibile ed immaginabile senza ottenere risultati.
La cosa incredibile del mio metodo, è che la morte della Cladophora è praticamente istantanea cioè la vedrai tutta quanta morta già il giorno dopo.
Potresti mostrarci delle foto ed eventualmente se ti andasse di provare fare da testimone ?
Grazie
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Messaggio di Artic1 » 15/11/2018, 19:07

in realtà questa discussione apre vie un po' parallele.
Ciò che interessava a me era avere qualche dato di variazione di colore delle piante con la sola variazione in vasca del pH.
Perché il fatto è proprio quello secondo me. Ossia: io nella mia vasca a pH 8 stabile non posso pretendere che il colore dei rossi sia intenso come in una vasca a pH 6. Questo era ciò che interessava a me. E la cosa è fortemente legata al pH perché a seconda del pH una pianta trova o no, ioni di microelementi in soluzione che l'aiutano a produrre i suoi bei antociani o simili e quindi, credo sarebbe importante far capire che il pH è forse il parametro che più di tutti ci permetterà di capire che cosa possiamo ottenere nella nostra vasca, indipendentemente da fertilità è CO2, che aiutano in altri modi, ma non quanto il pH stesso.
La tua esperienza è particolare... molto.
Io vedrò cosa riuscirò a fare nella prossima vasca dove cercherò di mettere pH molto acidi per i Paracheirodon innesi.... vedremo ;)

Aggiunto dopo 51 secondi:
ps: cqrflf... per quanto tempo permane l'effetto acidificante dell'acido muriatico in vasca dopo un primo apporto :-? ?
- Quel giorno tutta l’esperienza della nostra vita diverrà parte di una più vasta conoscenza comune. Sarà il giorno, in cui ritorneremo a Gaia, per fare, ancora una volta, parte della vita e riempire con essa questo mondo -

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Messaggio di Pisu » 15/11/2018, 19:09

cqrflf ha scritto: Ti preannuncio che ho LA SOLUZIONE al tuo problema !
Ti voglio bene =))
cqrflf ha scritto: Potresti mostrarci delle foto
Ti rimando a qui e qui
cqrflf ha scritto: eventualmente se ti andasse di provare fare da testimone ?
Direi di sì perchè il riallestimento proprio non mi va :-t
Solo che ora ho fauna in vasca, vedremo come portare avanti la cosa ;)
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Messaggio di cqrflf » 15/11/2018, 23:30

Piccola correzione, il pH 2,5 era in realtà pH 2,7, andavo amemoria ma ho ricontrollato sulla mia agenda.
Comunque pH 2,7 è l'Armageddon dell'acquario, spazza via ogni forma di vita "visibile" alghe e lumache comprese cosa che invece non avviene con pH 3,4 che pur sembrandoci bassissimo lascia in vita moltissimi esseri in più incluse molte piante sopportano pH 3,4 per parecchie ore.

Quattro piante sono sopravvissute a più di 24 ore (forse persino 48) a pH 3,4, non avevo più controllato il tempo perché avevo deciso di fare pulizia per ripiantare tutto ma dopo aver fatto questa cosa mi sono accorto che c'era ancora vita nella vasca e ho fatto di tutto per recuperare quegli esseri immortali.

Al primo posto abbiamo l'indistruttibile: Lisimachia nummularia !
Poi:

1) Lisimachia nummularia
2) Fontinalis antipiretica
3) Lepodyctium riparium
4) Eleocharis acicularis e parvula

Sono sopravvissute contemporaneamente a: 4 ml/l di acqua ossigenata (senza cambio d'acqua) e una concentrazione di sale di 1/3 dell'acqua di mare (oltre che al pH 3,4).
In più il Lepodyctium riparium è andato oltre l'inimmaginabile, è sopravvissuto a tempo indefinito in una concentrazione di acqua salata del 400% di acqua marina spravvivendo (sempre a tempo indefinito) al disseccamento totale dell'acqua infatti dandolo per morto ho dimenticato sul davanzale la vaschetta con le alghe (morte e stramorte) tutto quello che c'era era irriconoscibile già in avanzato stato di decomposizione eccetto il super Lepto.

Chissà quali geni del suo DNA codificheranno questa sua eccezionale resistenza !
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Messaggio di Artic1 » 15/11/2018, 23:35

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Messaggio di Pisu » 18/11/2018, 15:32

E se invece di scendere col pH si andasse su valori basici? :-?
Magari così facendo non servirebbero neanche valori troppo estremi, magari un valore di 8,5/9...che dite?

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Messaggio di cqrflf » 18/11/2018, 16:41

In quell'acquarietto per piante tropicali che vivono in fiumi tipicamente acidi è successo, la salita del pH causato dalla Cladophora ha fatto salire e superare pH 9 per alune settimane nelle ore serali, poi di notte ritornava a 7,5.

Comunque questo non è il punto, la storiella è stata raccontata per far vedere come un semplice valore favorevole (il pH) contro tutti gli altri pesantemente fuori posto, possa creare una differenza sostanziale facendo vivere una pianta che teoricamente in quel caso sarebbe dovuta morire.

Il pH basico in quell'acquario ha avuto l'effetto di bloccare al 100% la crescita di tutte le piante, mandandole in "modalità sopravvivenza", e sarebbero sicuramente morte tutte se la situazione fosse perdurata ancora per un po', ho trascurato l'acquario per parecchi mesi ed è un miracolo che siano sopravvissute le Cabomba a pH 9,3 così a lungo; questo non vuol dire che non ci siano delle piante che invece preferiscono il valore basico anche estremo.
Il Ceratophillum e la Najas marina per esempio muoiono in acqua acida mentre per crescere bene hanno bisogno di acqua preferibilmente alcalina e basica.
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