Siamo in primavera e faccio il confronto tra le piante del mio acquario nostrano in casa e le piante nelle vasche sul balcone.
Nelle vasche ho una varietà di piante nostrane presenti anche nell'acquario in casa. Alcune di queste piante sono specialiste di alcuni ambieni come il Cerato sicuramente acque dure ed alcaline. Tutte le piante sono in piena ripresa vegetativa e non mostrano alcuna distorsione fogliare anzi sembrano veramente in splendida forma....ma....problemino....l'acqua in cui stanno crescendo è acqua piovana con una conduttività media tra le tre vasche di 60 - 70 ms.
A questo punto la domanda mi sorge spontanea, in quelle vasche c'è un po' di materiale organico lasciato dalle foglie autunnali più gli steli vecchi e morti dell'anno prima. Niente fertilizzazione dall'anno scorso. Con quella conduttività dubito che ci sia più di un grado di GH e KH. Nitrati, Ammonio, Potassio, Fosfati, Ferro praticamente assenti, CO₂ ? Boh !

Ma di cosa dovrebbero crescere quelle benedette piante ?
Perché nelle vasche fuori dovrebbero crescere e in acquario solo con mille difficoltà ?
Possono assorbire altre fonti di carbonio rilasciate dalle sostanze in decomposizione che non siano i carbonati ?

cqrflf ha scritto: ↑Possono assorbire altre fonti di carbonio rilasciate dalle sostanze in decomposizione che non siano i carbonati ?

Si......carbonio organico Con 100 µS Di conducibilità ci coltivo la Cuba e la Macrandra(e na botta de culo ad aiutarmi)

Mi fa piacere vedere che anche tu fai esperimenti hahaha !
Esiste qualche argomento al riguardo su AF sulle fonti alternative di carbonio oltre ai carbonati e alla CO₂ ? Dubito fortemente che in quell'acqua stagnante vi sia CO₂ di qualche altra origine e appunto come si evince dai fatti non ci sono nemmeno carbonati il KH e inferiore a 1.
Sappiamo che piante specializzate come le Egeria (e famiglia) Ceratophillum possono vivere con 0 CO₂ basta che abbiano sufficiente durezza carbonatica. Ma qui ?
Biologi e chimici dove siete ?
@nicolatc, @lucazio00, @Pizza, scusate se dimentico qualcuno.
A meno che la bassa profondità non consenta di raggiungere CO₂ in superfice, ma le piante rimangono comunque sotto il pelo dell'acqua, e poi anche se fosse ma tutti gli altri nutrienti dove cavolo se li procurano ?
Ho paura che se rompo l'equilibrio con qualche fertilizzante o aggiungendo un po' di acqua di rete per far salire la durezza mi si incasina tutto con un mare di alghe alghe come gli anni scorsi.

cqrflf ha scritto: ↑Ma qui ?

Se il fondo è ricoperto di limo la CO₂ sicuro non ti manca,la produce il fondo

L'ho sempre sostenuto, in passato avevo già posto questa domanda ma nessuno me l'ha mai voluta confermare in modo chiaro. Siccome avevo il test della CO₂ (ora esaurito) sostenevo di aver rilevato della CO₂ prodotta naturalmente dal fondale pieno di materiale vegetale in decomposizione.
Quando misuriamo la CO₂ senza un erogatore di solito rileviamo valori bassissimi come 3-5 ppm. Non trovo la discussione che avevo aperto su AF, in quella vecchia discussione avevo eseguito una misurazione della CO₂ in uno dei miei acquari dove avevo delle anomalie di pH ed avevo ottenuto un valore alto senza avere un diffusore in vasca, se la memoria non mi inganna avevo ottenuto forse 18 o 20 ppm.
Anche Tom Bar mi aveva detto (vado a memoria) che vi sono delle acque con fondali rocciosi calcarei e un contenuto di CO₂ significativo, mi sembra che avesse usato il termine "lime-stone".
Forse sarebbe il caso di approfondire ?

cicerchia80 ha scritto: ↑Se il fondo è ricoperto di limo la CO₂ sicuro non ti manca,la produce il fondo

straaaa...quotoooo ^:)^
Batteri, protozoi e tanti altri microrganismi a formare una rete eterotrofa da fare invidia al Serengheti.

cqrflf ha scritto: ↑a domanda mi sorge spontanea, in quelle vasche c'è un po' di materiale organico lasciato dalle foglie autunnali più gli steli vecchi e morti dell'anno prima. Niente fertilizzazione dall'anno scorso. Con quella conduttività dubito che ci sia più di un grado di GH e KH. Nitrati, Ammonio, Potassio, Fosfati, Ferro praticamente assenti, CO₂ ? Boh !

Nelle vasche esterne, credo, giochi un certo ruolo anche la variazione di temperatura giornaliera. La solubilità della CO₂ in acqua diminuisce all'aumentare della temperatura. Nelle ore più fredde la CO₂ presenta una maggiore solubilità e le piante incamerano; quando fa troppo caldo si bloccano... tanto stando fuori di questi periodi hanno già più di 12 ore di ottima luce.
Con le piante giuste (ben adattate) la variabilità delle condizioni fisiche è uno dei motori principali del ricircolo.

Allora faccio un'altra domanda...anzi due:
1) Perché questo sistema non è ricreabile in un acquario ? Forse a causa del ricircolo dell'acqua viene espulsa tutta la CO₂ ?
2) Questa CO₂ endogena e naturale deve poter essere misurabile, qualcuno ha mai misurato la CO₂ nei propri acquari senza filtro e senza aggiunte di gas ?
Qual'è il potenziale di questa CO₂ autoprodotta ? A che valori ptrebbe arrivare ? Può superare i 20-30 ppm ?
Molte piante stradifficili in acquario crescono infestanti in natura e non è sempre vera la storia che crescendo in acqua bassa arrivano in superficie per uscire all'aria. Le varie specie di Cabomba sono sempre in acqua e nei loro ambienti con acqua tenerissima crescono molto in fretta quindi il carbonio se lo devono procurare da qualche parte e deve per forza essere in acqua a meno che nei primi centimetri vicino all superficie (ma sott'acqua) non vi sia disponibile quella atmosferica.

cqrflf ha scritto: ↑2) Questa CO₂ endogena e naturale deve poter essere misurabile, qualcuno ha mai misurato la CO₂ nei propri acquari senza filtro e senza aggiunte di gas ?

.....c'è un mio topic in chimica
Acquario test
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