Metodo Father Fish

Senza essere scienziati: spiegazioni facili per tutti

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Annamatte
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Metodo Father Fish

Messaggio di Annamatte » 18/01/2024, 9:31


Scardola ha scritto:
18/01/2024, 1:28
A quanto pare aveva anche acquari marini con anemoni negli anni '50, chissà come li teneva con la tecnica dell'epoca.

Di lui non so, ma leggevo un articolo molto interessante sul fondatore degli acquari marini naturali, Kee Ching Eng. Sicuramente chi ha studiato biologia lo conosce, comunque metto qui quello che ho letto...
 

“60 years ago Lee Chin Eng, (considered by many to be the father of modern reef aquaria) created the natural system. Eng saw failure, in what was the common tank husbandry practices of his time. Marine aquariums were kept sterile, everything carefully cleaned and any would be home to anaerobic or aerobic bacteria was quickly removed. It was the thought amongst marine aquarists, in those days, that the ocean environment around coral reefs was so pristine, that in order to replicate it, ultimate purity had to be established. Eng recognized that while coral reef water appeared nutrient free, it was in fact nutrient full. Somewhere in the mud, rock and muck of a coral reef, organisms lived that could assimilate nutrients. Thus, the natural aquarium was born, with only water, light and a small power head. Many aquarists today don’t even know who Lee Chin Eng is, nor that it was he whom discovered the principles of modern aquarium keeping. Live rock filtration, refugiums and deep sand beds, were all part of Eng’s philosophy, and it caught on due to the dramatic success of the method. Even cutting edge filtration today, uses many of these same principles. While the natural approach does allow you to establish the fundamentals of nutrient removal, it isn’t without a host of caveats. Refugiums serve as a home to live rock, reef mud, and lots of live sand. They facilitate macro-algae growth, while providing a home to beneficial marine organisms. Certain fish species thrive, when a vibrant refugium is feeding their display tank. The biggest downside to all of this, refugiums are messy. This is particularly true for reefers, who prefer to keep SPS corals. Acropora, perhaps the most infamous SPS species, are highly sensitive to water sedimentation. This can be seen worldwide, where farming and timbering has dumped massive amounts of raw sediment into rivers, carrying it over coral reefs. It’s not just that sedimentation blocks UV rays, preventing the algae within coral tissue from photosynthesizing, it irritates coral flesh. When corals become irritated by sediment, they generate slime. When they generate slime, they use excessive amounts of energy, all resulting in eventual bleaching. Corals are much tougher than many reefers give them credit for, but imagine having sand constantly kicked in your eyes. All of your energy goes into getting the sand out, limiting your ability to eat, grow and procreate. Refugiums cause sedimentation. Yes, low flow rates, careful considerations when setting one up, all those things help prevent it, but in reality, if you run a fuge, you will eventually get some sediment in the water. Live rock is also a wonderful media for marine aquariums. It’s packed full of aerobic and anaerobic bacteria, and the little nooks and crannies are great places to stunt water flow, allowing anaerobic bacteria to make use of the low oxygen environment. Sadly, it’s heavy and when starting a large aquarium, it can present a prohibitive cost factor. If you take it out of the tank, and don’t place it in cycled seawater, all that beneficial sea life dies, and cooking live rock to get it both nutrient and bacteria free, can be a real chore. Live rock’s first cousin, once removed, dry rock, is a far cheaper alternative, and one that can sit around the house, before ever making it into a reef aquarium. The savings comes at the price of beneficial organisms, but given some time in an established reef, dry rock becomes live rock. It’s also possible to synthetically create live rock and dry rock. On the dry rock side, it’s very ocean conscious, as the rock never needs placed in ocean water, so literally nothing is borrowed from Mother Nature, for placement into an aquarium. Live sand, for me personally, is the biggest hassle of all. It’s not as messy as mud, but it stirs up easily when placed in high flow environments, like those seen in modern reef keeping. Live sand can easily cover a species of coral, and if left unchecked, leads to tissue necrosis. It sure is pretty on a tank bottom, but at what cost? Dry aragonite sand, which is often used in reef tanks, is perhaps the messiest stuff of all. It’s very dusty and difficult to rinse. The carbonate dust hangs on, long after the tank is filled. One falling power head, can mean disaster as sand, carbonate dust and debris, is thrown around the tank. Bare bottoms don’t have the “natural” look that many reefers strive for, but there is something sleek and modern about a bare bottom reef.”
 
“60 anni fa Lee Chin Eng, (considerato da molti il ​​padre dei moderni acquari marini) creò il sistema naturale. Eng vide il fallimento in quelle che erano le pratiche comuni di mantenimento di acquari marini del suo tempo. Gli acquari marini venivano mantenuti sterili, tutto accuratamente pulito e tutto ciò che poteva ospitare batteri anaerobici o aerobici veniva rapidamente rimosso. A quei tempi gli acquariofili marini pensavano che l'ambiente oceanico attorno alle barriere coralline fosse così incontaminato che, per poterlo replicare, fosse necessario stabilirne la massima purezza. Eng ha riconosciuto che mentre l’acqua della barriera corallina sembrava priva di nutrienti, in realtà era piena di nutrienti. Da qualche parte nel fango, nelle rocce e nel sedimento di una barriera corallina vivevano organismi in grado di assimilare i nutrienti. Così è nato l'acquario naturale, con solo acqua, luce e una piccolo gruppo motore. Molti acquariofili oggi non sanno nemmeno chi sia Lee Chin Eng, né che sia stato lui a scoprire i principi dell’acquariofilia moderna. La filtrazione di rocce vive, refugium e letti di sabbia profondi facevano tutti parte della filosofia di Eng, e essa prese piede grazie allo straordinario successo del metodo. Anche la filtrazione all'avanguardia di oggi utilizza molti di questi stessi principi. Anche se l’approccio naturale ti consente di stabilire i fondamenti della rimozione dei nutrienti, non è esente da una serie di controversie. Il refugium serve come casa per rocce vive, sedimenti della barriera corallina e molta sabbia viva. Facilitano la crescita delle macroalghe, fornendo allo stesso tempo una dimora a organismi marini benefici. Alcune specie di pesci prosperano quando un vivace rifugio alimenta la loro vasca espositiva. Lo svantaggio più grande di tutto questo è che i refugium sono disordinati. Ciò è particolarmente vero per i reefer, che preferiscono allevare i coralli SPS. Le Acropora, forse la specie SPS più famigerata, sono altamente sensibili alla sedimentazione dell'acqua. Ciò può essere visto in tutto il mondo, dove l’agricoltura e le industrie di legname hanno scaricato enormi quantità di sedimenti grezzi nei fiumi, trasportandoli sulle barriere coralline. Il problema non è solo che la sedimentazione blocca i raggi UV, impedendo la fotosintesi delle alghe all’interno del tessuto corallino, ma irrita anche il tessuto corallo. Quando i coralli vengono irritati dai sedimenti, generano melma. Quando generano melma, utilizzano quantità eccessive di energia, con conseguente sbiancamento. I coralli sono molto più resistenti di quanto molti reefer credano loro, ma immagina di avere sabbia costantemente calciata negli occhi. Tutta la tua energia viene impiegata per eliminare la sabbia, limitando la tua capacità di mangiare, crescere e procreare. I refugium causano la sedimentazione. Sì, portate basse, considerazioni attente durante l'installazione, tutte queste cose aiutano a prevenirlo, ma in realtà, se gestisci una sump con refugium, alla fine otterrai dei sedimenti nell'acqua. La roccia viva è anche un meraviglioso strumento per gli acquari marini. È pieno di batteri aerobici e anaerobici, e i piccoli angoli e fessure sono ottimi posti per arrestare il flusso dell’acqua, consentendo ai batteri anaerobici di sfruttare l’ambiente a basso contenuto di ossigeno. Purtroppo è impegnativo e, quando si avvia un acquario di grandi dimensioni, può rappresentare un fattore proibitivo per il costo. Se esso lo togli dall'acquario e non lo metti nell'acqua di mare riciclata, tutta quella benefica vita marina muore e "preparare"[cucinare?] la roccia viva per liberarla sia dai nutrienti che dai batteri può essere una vera fatica. La cugina diretta della roccia viva, una volta rimossa, la roccia secca, è un'alternativa molto più economica e può stare in casa, prima ancora di essere trasformata in un acquario di barriera. Il risparmio va a scapito degli organismi benefici, ma, trascorso un po’ di tempo in una barriera corallina consolidata, la roccia secca diventa roccia viva. È anche possibile creare sinteticamente roccia viva e roccia secca. Dal punto di vista della roccia secca, è molto attento all'oceano, poiché la roccia non ha mai bisogno di essere collocata nell'acqua dell'oceano, quindi letteralmente nulla viene preso in prestito da Madre Natura, per il posizionamento in un acquario. La sabbia viva, per me personalmente, è la seccatura più grande di tutte. Non è disordinato come il fango, ma si agita facilmente se collocato in ambienti ad alto flusso, come quelli visti nei moderni allevamenti di barriere coralline. La sabbia viva può facilmente coprire una specie di corallo e, se lasciata senza controllo, porta alla necrosi dei tessuti. Sicuramente è carino sul fondo di una vasca, ma a quale costo? La sabbia secca di aragonite, che viene spesso utilizzata negli acquari di barriera corallina, è forse la cosa più disordinata di tutte. È molto polverosa e difficile da risciacquare. La polvere di carbonato persiste anche molto tempo dopo che la vasca è stata riempita. Un gruppo motore che si arresta può significare un disastro poiché sabbia, polvere di carbonato e detriti vengono lanciati intorno al serbatoio. I fondali nudi non hanno l’aspetto “naturale” a cui aspirano molti reefer, ma c’è qualcosa di elegante e moderno in un reef a fondale nudo”.
 
Scusate la traduzione automatica un pò arrangiata e aggiustata qui e lì, ma era lungo ​ :D
E qui torniamo al discorso di realtà vs utopia ​ :a-s  di cui parlava prima bitless.
 

Aggiunto dopo 4 minuti 38 secondi:
​Parliamo circa del 1961, non molto lontano quindi da Lorenz
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Scardola (18/01/2024, 16:11)

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Messaggio di malu » 18/01/2024, 11:05

In acquariofilia ci sono moltissime cose interessanti però, solo per fare un esempio, fate caso di quanto si parla di pratini, CO2, fertilizzazione etc.. E quanto poco di microrganismi, comportamenti riproduttivi e specifici dei nostri ospiti. 

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Scardola (18/01/2024, 16:11)

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Messaggio di Necton » 18/01/2024, 18:24


malu ha scritto:
18/01/2024, 11:05
In acquariofilia ci sono moltissime cose interessanti però, solo per fare un esempio, fate caso di quanto si parla di pratini, CO2, fertilizzazione etc.. E quanto poco di microrganismi, comportamenti riproduttivi e specifici dei nostri ospiti.


Questo poi dipende da come uno intende l'acquariofilia.. magari (ipotizzo) c'è chi si ferma a viverla come un semplice hobby (uno tra i tanti) e quindi punta chiaramente a quella che per lui è la massima soddisfazione (ovviamente estetica) e chi va oltre ed approfondisce (di fatto studiando) come funziona realmente un angolo di natura.
Personalmente non giudico nè l'una nè l'altra, anche perchè spesso alla seconda ci si arriva col tempo, se si è sufficientemente incuriositi e/o appassionati.. almeno questo è il mio parere.

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Messaggio di malu » 18/01/2024, 20:51


Necton ha scritto:
18/01/2024, 18:24
Personalmente non giudico nè l'una nè l'altra, anche perchè spesso alla seconda ci si arriva col tempo

D'accordissimo......allora seguo il tuo ragionamento e pongo diversamente la riflessione.
Fate caso a quanti acquariofili ci sono alle prime armi o non ancora interessati ad approfondire ​ :-??

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Messaggio di cicerchia80 » 18/01/2024, 21:12

...la penso uguale
Solitamente i piú interessati allo scaping o alle piante, sono i novizi (con tutto il rispetto per gli artisti acquatici)
Si arriva a "sublimazione" quando non metti pesci per paura che sterminino la microfauna 😆
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Messaggio di Pisu » 18/01/2024, 21:20


cicerchia80 ha scritto:
18/01/2024, 21:12
Solitamente i piú interessati allo scaping o alle piante, sono i novizi

Solitamente, vero
 

cicerchia80 ha scritto:
18/01/2024, 21:12
Si arriva a "sublimazione" quando non metti pesci per paura che sterminino la microfauna

Eccomi
 
E secondo me è il nirvana dello scaper evoluto (lasciando perdere chi lo fa di mestiere e fa i concorsi)
 
Ogni volta che mi ritrovo ostracodi, copepodi o metto dafnie ho una repulsione patologica a popolare la vasca ​ x_x
 
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E comunque ribadisco un no cronico ​ =))
 
Si può essere fantascaper e adorare la microfauna senza per forza avere la "merda" sul fondo ​ =))
 
Dai capitemi un pochino ​ O:-)
 
 
 

Aggiunto dopo 1 minuto 27 secondi:
C'è un mondo di grigio in queste discussioni "tecniche" che troppo spesso viene bistrattato ​ :)

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Messaggio di Pasqualerre » 18/01/2024, 21:27


cicerchia80 ha scritto:
18/01/2024, 21:12
Solitamente i piú interessati allo scaping o alle piante, sono i novizi (con tutto il rispetto per gli artisti acquatici)
Si arriva a "sublimazione" quando non metti

Io sono sicuramente un novizio e sto provando a fare una vasca, come dici tu più centrata sullo scaping ma solo perché non ho il permesso di averne altre.
 
L'ideale sarebbe poter fare ancora un black water, un salmastro e un riparium e ultimamente mi intrippano anche le rane, ma dovendo accontentarmi di una sola vasca ho preferito qualcosa di comunque difficile per me (vista la poca esperienza) e che possa essere gradevole anche per chi non ha interesse per le vasche.
 
Poi,però, per complicarmi la vita, l'ho fatto senza filtro 😁
 
 
 

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Messaggio di malu » 18/01/2024, 21:56


Pisu ha scritto:
18/01/2024, 21:22
Dai capitemi un pochino

Giammai....va de retro scaper che non sei altro ​ =))
Evviva la fanghiglia ​ :ymdevil:

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Messaggio di Pisu » 18/01/2024, 21:59

Sì sì...
 
Lo so cosa avete in mente quando pensate al fango
 
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malu (18/01/2024, 22:06)
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Messaggio di Necton » 19/01/2024, 1:13

malu ha scritto:
18/01/2024, 20:51
Fate caso a quanti acquariofili ci sono alle prime armi o non ancora interessati ad approfondire

Perchè partire da zero è facile per tutti, vuoi per semplice curiosità, vuoi per moda, vuoi per emulare l'amico, ecc.. ma poi mantenere viva la voglia di tenere un acquario nel tempo ed appassionarti davvero non tutti riescono, ed è per questo che a volte faccio questo distinguo tra chi lo intende come un semplice hobby (un passatempo) e chi sviluppa una vera passione per l'argomento.
Appassionato ci puoi "nascere" (nel senso di avere una predisposizione fin da bambini per la natura) oppure diventarlo, proprio perchè col tempo e con l'esperienza uno può maturare la curiosità di approfondire determinati concetti e magari passare dall'acquario col teschio ad una vasca concepita come un piccolo ecosistema..

Aggiunto dopo 20 minuti 55 secondi:
Pisu ha scritto:
18/01/2024, 21:22
un mondo di grigio

Assolutamente d'accordo. 

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