Ho avuto modo in passato, di scrivere a proposito dei miei "nani" Borellii, i primi che abbia mai avuto se si esclude una femmina di Trifasciata, molto bella e parecchio interessante.
Sono poi passato a una coppia di Apistogramma Baenschi Inka 50.
La differenza tra le specie è stata sorprendente, sia per la livrea, che nell' ultima specie è particolarmente colorata rispetto ai precedenti, sia per la relativa aggressività e territorialità dimostrata dai due esemplari.

Il maschio Inka ha immediatamente preso possesso della vasca e dopo un breve ambientamento ho potuto apprezzare la capacità di "andare in parata" anche durante i pasti, non sempre quelli ufficialmente forniti da me.
Consapevole delle abitudini predatorie della specie, avevo infatti preparato la vasca con abbondanti lumache, di almeno 4 tipi diversi e era presente anche qualche esemplare di caridina "Davidii" sfuggita al trasloco estivo.

Volitivo e territoriale, il maschio Inka ha subito dimostrato il possesso del territorio. Durante la ricerca di cibo ha inizialmente preso a allontanare la femmina spintonandola dapprima e poi con quelle che sembravano "occhiate significative". Ok, questa va spiegata: dopo aver "caricato" verso la femmina a più riprese, il maschio, che non si era mai mostrato particolarmente vigoroso, anzi piuttosto "svagato" nel nuoto, ha preso a voltarsi verso la compagna che, intelligentemente, capita l'antifona, provvedeva ad allontanarsi anticipando qualsiasi reazione.

Naturalmente questa situazione, che dapprima mi aveva perplesso, è andata appianandosi nei giorni successivi: la femmina ha preso colore e non presentava più il grigiore con il quale era arrivata; trascorreva molto tempo alla ricerca di cibo nell'area antistante della vasca, quella più libera da piante e arredi e destinata a pasti e nuoto libero, senza alcuna ulteriore scaramuccia familiare. Le sue esplorazioni di cavità e anfratti, da me predisposti nella vasca, era praticamente incessante; se il maschio ha preso ad attendermi studiando attraverso il vetro anteriore ogni mia mossa in attesa del cibo, cosa che tuttora succede puntualmente (comportamento del quale sono egoisticamente felice ma che pure mi rammarica perché mi impedisce di osservare l'esemplare in comportamenti "naturali"), la femmina ha preso a sbucare da ogni dove nel momento in cui getto in acqua il cibo, che entrambi preferiscono prendere "al volo" piuttosto che raccogliere dal fondo sabbioso, come ci si aspetterebbe più comunemente da un apistogramma.

Non è infrequente vederli cibarsi di sottili alghe filamentose, che pure sono presenti in vasca, o del substrato di detrito vegetale che lascio accumularsi sul fondo per offrire un habitat alla microfauna e una sorta di fertilizzante naturale alle piante.

MA lo spettacolo più imprevedibile l'ho avuto nel vederli predare il cibo vivo. Certo l'occasionale vermetto, la più frequente dafnia, I copepodi o i gli ostracodi pure offrono all' occhio un certo spettacolo quando somministrati in vasca; non permettono però di osservare la particolarità di ogni predatore: la caccia!
Mi si è offerta questa possibilità casualmente, mentre osservavo un pomeriggio la vasca, cercando di individuare dei pattern nel comportamento della coppia che, fino a quel momento, non si era ancora data la briga di iniziare il rituale seduttivo che avrebbe poi dovuto sfociare nella riproduzione.

Mentre setacciava il fondo, il maschio ha fatto uno scatto con il quale in una frazione di secondo ha coperto i 40 centimetri che lo separavano da una parete laterale, producendo un sordo rumore nel colpire con il corpo una delle robuste radici presenti in vasca. Basito e estremamente perplesso, per non dire preoccupato, non avendo mai visto fino a quel momento un movimento così fulmineo in quello che sembrava un pigro e molle nuotatore, mi sono affrettato a seguire il pinnuto che, cresta completamente sollevata, febbrilmente si spostava ora da un lato ora dall'altro del tronco.

Immaginavo a quel punto che avesse trovato un ostracode, forse unico tra i piccoli crostacei sopra menzionati a riuscire talvolta a scappare e sopravvivere per qualche breve attimo in più al gagliardo appetito dei miei "nani". Niente di più sbagliato: pochi secondi dopo, una caridina maschio, piccola come un' unghia, semi trasparente, con lunghe antenne quasi due volte la misura dell'esoscheletro, balzava fuori dal suo improvvisato nascondiglio e libratasi in alto sopra il ciclide, lo fronteggiava in un atteggiamento che, se non di offesa, manifestava tutte le caratteristiche dell'animale pronto a difendersi fino allo stremo. Per un istante i due si sono fronteggiati. Tra loro dev'essere scorsa tutta la tensione che da sempre accompagna in natura l'incontro tra due specie collocate a livelli diversi nella piramide alimentare. Poi, come previsto dalla natura e con estrema disinvoltura, il ciclide ha avuto il suo pasto.
Intorno, nella vasca, tutto continuava con la quotidiana indifferente calma che la natura riserva alle vicende del regno animale.

A volte ritornano...
Ben riletto su l'Alma Mater

Veramente notevole!
...qualche foto delle belva????

GuppyBoy ha scritto: ↑Veramente notevole!
...qualche foto delle belva????

prendo in prestito una foto di shadow che è poi il padre del mio Inka

blucenere ha scritto: ↑

Off Topic

Sal ha scritto: ↑shadow che è poi il padre del mio Inka

capisco l'amore per i pesci, ma non siamo andati un po' oltre @Shadow?

Tu ci scherzi....ma lui ha questo come chiodo fisso