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Kj186
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Messaggio di Kj186 » 26/11/2021, 0:45

Tornare a respirare

Non pensavo la fine di una convivenza fosse così difficile per me.
Lei andrà via di casa, io resterò per il momento ancora qui. Ho scelto essenzialmente di rimanere per la difficoltà di rimuovere gli acquari. Sto cercando qualcuno che abbia passione e cura per i pesci.
Da giorni, ho perso totalmente di interesse persino per questo meraviglioso hobby. Si è alimentato una sorta di rifiuto. É come se non avessi fatto mai queste vasche. Non ho voglia più di andare in negozio, non faccio altro che mettere cibo e lascio così. Ricordo fino a qualche settimana fa una ossessione per i particolari.
Mi sono dato ancora un weekend libero, poi dovrò per forza fare qualcosa.

Tornando a noi o a lei, non ero sicuramente pronto verso la separazione. Negli ultimi mesi, causa lavoro, non ero più io, ricordo non riuscivo più a dialogare con lei, mantenevo il silenzio ma giuro che l ho sempre amata.
Sta andando via in modo freddo, poche parole, decise, non ha minimamente considerato un chiarimento e questo fa molto pensare.
Non voglio farmi sopraffare da nessun senso di colpa, se mi avesse amato, mi avrebbe messo spalle al muro e dato un ultimatum.
Avrà altro per la testa sicuramente. La ho lasciata nella sua indifferenza. Si goda il momento. Sarà l'ennesima che mi troverò fra qualche tempo sotto al balcone a chiedermi di ritornare.

Come uomo non mi aspettavo di cadere così in basso.
Mi sono dimesso da lavoro, ho perso la compagna e vivrò solo in un paese straniero dove negli ultimi 2 anni ho costruito pochi contatti.
Insomma peggio di così credo ci sia poco.

Lo so che ci sono tante frasi di circostanza per questo momento ma il silenzio attorno è assordante, le lacrime sono poche ma pesanti, il senso di ansia e oppressione è forte da stringerti la gola.

Spero la vita mi torni a sorridere.

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Jack Sparrow
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Messaggio di Jack Sparrow » 26/11/2021, 7:57

Solo il tempo guarisce queste cose... Tranquillo ne uscirai.

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Messaggio di Vinga » 26/11/2021, 9:17

Stai affrontando una prova immane, dura, durissima, se ti abbandoni, e può essere facile e invitante, la perdi.
Affrontala! Accogli la sfida, reagisci, ridile in faccia, perderà forza e vedrai che uscirne è possibile e spesso più rapido e semplice di quanto si pensa quando lo sguardo è spento e volto in basso. Inizia a sorridere anche se non credi di avere un motivo per farlo, poi, il motivo lo troverai

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Elisaveta
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Messaggio di Elisaveta » 26/11/2021, 9:52

Perché non torni per qualche giorno a casa? Non so, una decina di giorni? Dai tuoi, sotto il sole accogliente d’Italia? I pranzi fatti da mamma, incontri con vecchi amici, passeggiate nei posti d’ infanzia… forse ti potrebbero aiutare a risorgere. Secondo me hai bisogno di sostegno, di un abbraccio amichevole, di un calore umano, di conforto. Non puoi stare da solo adesso, non devi.

Conosci la storia di Anteo? Finche rimaneva in contatto con la Terra, su madre, era invincibile. Ogni volta che la toccava essa li restituiva tutte le forze.

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Kj186
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Messaggio di Kj186 » 26/11/2021, 14:22

Vinga ha scritto:
26/11/2021, 9:17
Stai affrontando una prova immane, dura, durissima, se ti abbandoni, e può essere facile e invitante, la perdi.
Affrontala! Accogli la sfida, reagisci, ridile in faccia, perderà forza e vedrai che uscirne è possibile e spesso più rapido e semplice di quanto si pensa quando lo sguardo è spento e volto in basso. Inizia a sorridere anche se non credi di avere un motivo per farlo, poi, il motivo lo troverai
Grazie per il messaggio.
Sto affrontando l'inferno. Ho perso tutto, lavoro (per scelta), la donna (per scelta sua), tutto quello che ritenevo a mio modo parte della mia vita.

Non me lo aspettavo, e non tutto insieme.

Mi hanno lasciato tutti sono, sto avendo più sostegno da sconosciuti che dalle persone, anche della famiglia, che dicevano di volermi bene.
Questo forse fa persino più male.

Devo trovare l'energia e le motivazioni per ricostruire, spero che la vita mi ridia qualcosa in cambio di questo dolore che non meritavo.

Aggiunto dopo 23 secondi:
Elisaveta ha scritto:
26/11/2021, 9:52
Perché non torni per qualche giorno a casa? Non so, una decina di giorni? Dai tuoi, sotto il sole accogliente d’Italia? I pranzi fatti da mamma, incontri con vecchi amici, passeggiate nei posti d’ infanzia… forse ti potrebbero aiutare a risorgere. Secondo me hai bisogno di sostegno, di un abbraccio amichevole, di un calore umano, di conforto. Non puoi stare da solo adesso, non devi.

Conosci la storia di Anteo? Finche rimaneva in contatto con la Terra, su madre, era invincibile. Ogni volta che la toccava essa li restituiva tutte le forze.
Si farò cosi.

Aggiunto dopo 20 secondi:
Jack Sparrow ha scritto:
26/11/2021, 7:57
Solo il tempo guarisce queste cose... Tranquillo ne uscirai.
Lo spero.

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Messaggio di Phenomena » 26/11/2021, 18:26

Kj186 ha scritto:
26/11/2021, 14:23
Mi hanno lasciato tutti sono, sto avendo più sostegno da sconosciuti che dalle persone, anche della famiglia, che dicevano di volermi bene.
Questo forse fa persino più male
Questo perché la gente minimizza e/o ha anche i suoi di problemi da affrontare, io sono la prima a rimanere male per determinati atteggiamenti, non dico sia facile, ma ho anche imparato a fregarmene e a restituire quello che mi si da, se mi dai zero io ti restituisco -5, mi dispiace ma non sono incline al perdono in determinati casi, il tempo per una parola gentile ad un amico in difficoltà bisogna trovarlo sempre.
Stare all'estero secondo me accentua anche questa tua depressione, mi unisco ad elizaveta nel suggerirti di fare un salto in Italia, magari per Natale hai già in programma di rientrare, spero..
Ho letto che non hai voglia di seguire gli acquari, fallo invece, a me in passato ha aiutato tanto il mio acquario in una situazione simile alla tua, sforzati di concentrare le tue energie su di loro! Poi, per qualsiasi cosa, noi siamo qui.. Anche se estranei ma ci siamo sempre, dai!!! @};-

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Messaggio di Kj186 » 27/11/2021, 11:10

Phenomena ha scritto:
26/11/2021, 18:26
Kj186 ha scritto:
26/11/2021, 14:23
Mi hanno lasciato tutti sono, sto avendo più sostegno da sconosciuti che dalle persone, anche della famiglia, che dicevano di volermi bene.
Questo forse fa persino più male
Questo perché la gente minimizza e/o ha anche i suoi di problemi da affrontare, io sono la prima a rimanere male per determinati atteggiamenti, non dico sia facile, ma ho anche imparato a fregarmene e a restituire quello che mi si da, se mi dai zero io ti restituisco -5, mi dispiace ma non sono incline al perdono in determinati casi, il tempo per una parola gentile ad un amico in difficoltà bisogna trovarlo sempre.
Stare all'estero secondo me accentua anche questa tua depressione, mi unisco ad elizaveta nel suggerirti di fare un salto in Italia, magari per Natale hai già in programma di rientrare, spero..
Ho letto che non hai voglia di seguire gli acquari, fallo invece, a me in passato ha aiutato tanto il mio acquario in una situazione simile alla tua, sforzati di concentrare le tue energie su di loro! Poi, per qualsiasi cosa, noi siamo qui.. Anche se estranei ma ci siamo sempre, dai!!! @};-
Sicuramente si riparte da consapevolezze diverse, qualcosa si è rotto dentro di me e mi è difficile accettare che anche la mia famiglia banalizzi (in concreto) quello che sto vivendo.
Ho vissuto lutti e rotture nella mia vita ma ho sempre visto anche nei momenti più duri una luce dalla quale ripartire.
Quel che sento oggi è che la casa che mi ero costruito è caduta con tutte le fondamenta e mi è caduta addosso.

No, non è certo totalmente per la donna, ma sicuramente anche per quello.
Ho fatto i miei errori, credo di averla trascurata ma ho avuto dei momenti difficili e non pensavo che fossi allontanabile così facilmente.

Tornerò qualche giorno in Italia poi penserò al da farsi, mi darò del tempo cambiare.

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Messaggio di Kj186 » 30/11/2021, 13:12

buio e luce

A casa da bambino disegnai un quadro che curiosamente ho sempre trascinato con me in tutti i miei spostamenti, fino in Germania.
È perfettamente diviso in due, per metà tutto giallo o chiaro, per metà tutto nero.
È una semplice rappresentazione delle emozioni della vita, non esiste un purgatorio, non esiste un transito lento in una zona grigia che ti porti dalla luce al buio o viceversa.

Non ero preparato a questo.
Non ad essere lasciato dalla mia ex compagna, non a rimanere quasi intrappolato in questa casa mentre gli scatoloni iniziano ad uscire e gli spazi sempre più vuoti, non ero forse nemmeno preparato alle mie dimissioni da lavoro perché certo lo rifarei sia chiaro ma pensavo di avere maggior equilibrio attorno per ripartire.

Non ero preparato alla assenza totale della mia famiglia. Mio padre è completamente sparito, solo un messaggio, poi mi ha detto che non ha avuto tempo (però esce a fare le sue cose), mia madre invece mi ha detto che non può fare niente ("e io che posso fare?" ) e che non ho un cancro (già perché uno deve beccarsi un cancro se no il dolore non è vero).

Anche vivendo lontano da anni, ho dato tutto alla mia famiglia. Le mie vacanze, il mio tempo, anche degli splendidi momenti vissuti con lei.
Sono sempre stato presente. Ho fatto da collante, ho portato entusiasmo.
Oggi mi trovo che anche loro mi hanno voltato le spalle.
Finita la festa vedi chi è "vero".

Da cosa riparte un uomo sulla trentina?
Cosa ho ad oggi in cui credere?
È molto difficile credere in qualcosa che oggi sia reale o vero ma lo devo a me stesso. Devo rispettare l'uomo allo specchio, l'uomo che aveva seguito ma sul tratto più duro, sul sentiero più impervio e si è girato e non ha trovato nessuno.

La mia vita è a pezzi ma so che c'è una voce che sale dentro di me e mi aiuterà a risalire solo.

Non ho nulla contro la mia ex compagna, ha deciso quel che per lei era giusto, sono sicuro che come più di qualche ex me la ritroverò al varco e oggi è meglio che le nostre strade si separino.

La mia famiglia no, quella non poteva mancare.

Continuerò a scrivere di tanto in tanto qui, un giorno qualcuno si rispecchiera' in quel tale che scriveva in un forum di acquari e si sentirà meno solo perché qualcuno avrà provato già tutto questo.

Virtualmente vostro amico.

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Elisaveta
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Messaggio di Elisaveta » 30/11/2021, 14:18

Per i genitori certe volte è molto difficile accettare il malessere di loro figlio grande. Non vogliono crederci. Si chiudono nel loro mondo tranquillo e si autoconvincono che vada tutto bene, i presunti malesseri negli occhi loro sono solo dei trascurabili capricci della psiche. Come dice tua mamma “finché non è tumore non fa niente”: facciamo finta che vada tutto bene. Non lo fanno per l’ indifferenza, ma per la questione di propria sopravvivenza.

Quando i figli tuoi stanno male tu non vivi più, sei perennemente in ansia, in sofferenza. Certe volte più di loro stessi. Te lo dico da mamma di una figlia grande :). E allora certe volte ci si protegge facendo finta di niente, cercando di diminuire, di scordare. Io, che da mamma tendo invece ad empatizzare, a volte sento di impazzire. E questo non va bene perché inutile e dannoso per tutti quanti.

Non te la prendere con loro. Hanno già dato quando eri piccolo :). Adesso hanno diritto al momento di tranquillità, di pace. Non pretendere da loro ciò che non ti possono dare. Cerca invece di prendere quello che possono. Non ti possono capire - non fa niente. Forse potrebbero confortarti in altro modo. Uno sguardo, un abbraccio, una carezza, un sorriso. A volte bastano.

E tieni duro, che passerà! Resisti. Non pensare al cerchio bianco-nero, pensa piuttosto alla zebra :).

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A presto, ciao

Messaggio di Kj186 » 30/11/2021, 15:07

Elisaveta ha scritto:
30/11/2021, 14:18
Per i genitori certe volte è molto difficile accettare il malessere di loro figlio grande. Non vogliono crederci. Si chiudono nel loro mondo tranquillo e si autoconvincono che vada tutto bene, i presunti malesseri negli occhi loro sono solo dei trascurabili capricci della psiche. Come dice tua mamma “finché non è tumore non fa niente”: facciamo finta che vada tutto bene. Non lo fanno per l’ indifferenza, ma per la questione di propria sopravvivenza.

Quando i figli tuoi stanno male tu non vivi più, sei perennemente in ansia, in sofferenza. Certe volte più di loro stessi. Te lo dico da mamma di una figlia grande :). E allora certe volte ci si protegge facendo finta di niente, cercando di diminuire, di scordare. Io, che da mamma tendo invece ad empatizzare, a volte sento di impazzire. E questo non va bene perché inutile e dannoso per tutti quanti.

Non te la prendere con loro. Hanno già dato quando eri piccolo :). Adesso hanno diritto al momento di tranquillità, di pace. Non pretendere da loro ciò che non ti possono dare. Cerca invece di prendere quello che possono. Non ti possono capire - non fa niente. Forse potrebbero confortarti in altro modo. Uno sguardo, un abbraccio, una carezza, un sorriso. A volte bastano.

E tieni duro, che passerà! Resisti. Non pensare al cerchio bianco-nero, pensa piuttosto alla zebra :).
Grazie davvero per queste parole.

Aggiunto dopo 48 minuti 34 secondi:
@Elisaveta grazie.

Ai miei non ho mai chiesto nulla di speciale, mai nessun aiuto, la direzione della mia vita specie negli ultimi 6 o 7 anni é stata del tutto autonoma. Mi sono trasferito in Germania con la laurea, una valigia grande e 1000 euro. Non avevo nulla, se non i miei sogni.
I miei avevano idee opposte a quelle invece erano le mie aspettative di ragazzo prima e di uomo poi. Io volevo partire, viaggiare, conoscere, loro mi volevano fermo, al paese, senza grilli per la testa e con la ragazza del paese (per forza).
Non immagini quante volte sono partito sentendomi dire "vuoi andare via.. Beh.. Se va male però non ritornare da noi".
Non sentivo certo cose del tipo "vai...fatti valere..".

Negli anni ho ricostruito parte del rapporto che era andato un po deteriorato, brutto dirlo ma credo che i miei fossero persino "amareggiati" del fatto che le mie scelte mi stavano dando palesemente ragione.

Mi ero costruito una bella vita, mi sarei sposato, amavo lei, sono legato alla Germania, il lavoro andava male ma potevo cambiare, avevo pochi ma sinceri amici e il giusto numero di conoscenti.
La mia vita era perfetta e quando mi trovavo a parlare con i miei genitori sentivo proprio che mi trattavano quasi da privilegiato (come se non avessi lottato per quel che avevo).

Oggi che dal mio tetto del mondo sono finito all'inferno, quello vero, il mio dolore, il mio male é in fondo "banale", accettabile, superabile. Come anche detto da mia madre "in fondo hai scelto tu di andare lì", come se questo fosse la mia punizione e il prezzo per quella felicità che avevo.

Mi dispiace ma non perdonerò i miei, non perdonerò la loro indifferenza.

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