ma non ho mica finito... seconda puntata della faccenda della valle...

a 12 anni ero per l'ennesima volta in quel posto assurdo (e lo dico come
se fossi ancora dodicenne), solo che stavolta mi stavo un po' annoiando;
ormai avevo esplorato tutto e non c'era alcun coetaneo con cui fare casino,
così divenni "amico" del pecoraio Simone, un 17enne sardo che lavorava per
Amedeo (il pecoraio capo, titolare della locanda)

era interessante: capivo la metà di ciò che diceva, ma quel poco che capivo
mi pareva importante... parlava quasi esclusivamente di pecore e di donne
(più di donne che di ovini, e a volte di motociclette) e pensavo che avesse
le idee chiare perché era quasi adulto

poi un giorno l'ho trovato che teneva un porcospino in braccio, come si
tiene i braccio un neonato: la bestiola sembrava dormire, ma poi lui ha
tirato fuori dalla tasca un coltello a serramanico e l'ha infilzato

lo spruzzo di sangue m'ha fatto inorridire: "che fai? sei matto?"... lui
mi ha guardato come se il pazzo fossi io e fa "stasera me lo mangio...
è buono!"

un selvaggio

e parlava delle donne proprio come un selvaggio, e dopo il porcospino
tutte le cose riguardanti le femmine per me erano idee sanguinolente;
non mi ha aiutato affatto scoprire qualche giorno dopo che esistessero
le mestruazioni

me l'ha spiegato la Pinuccia, la ragazza più bella che avessi mai visto in
vita mia

era la figlia di una signora genovese, ma oriunda del luogo, e avrà avuto
19 o 20anni; STU-PEN-DA (almeno per i canoni del '72), tipo questa...

​
ovviamente non è lei, ma quasi, e non era neanche una vera bionda (all'epoca
la depilazione delle ascelle e delle zone basse non era molto in voga)

ogni tanto faceva da babysitter al mio fratellino e lui aveva il permesso
di starle in braccio, toccarla e darle bacini; ero geloso da morire

ma comunque avevo il compito di farle da chaperon, perché tutte le sere
eserciti di ragazzotti del luogo sciamavano verso il bar dell'albergo solo
per lei; io non la mollavo un secondo e una sera lei si arrabbiò un sacco con
uno in particolare, che peraltro era anche poco molesto e tutt'altro che
antipatico

le chiesi cosa fosse successo e lei mi disse candidamente che era incavolata
perché il tizio le piaceva, ma che lei era già impegnata e che inoltre aveva
le "sue cose", e a mia innocente domanda (quali cose?) lei me lo spiegò

non è che non sapessi già come si fanno i bambini, ma la faccenda del ciclo
mi era del tutto nuova e mi sembrava un po' "splatter" (come diremmo oggi);
fatto sta che cominciai quell'estate ad interessarmi alle femmine in modo
diverso, e percepivo sia attrazione che pericolo, complici sia Simone che
la Pinuccia

il sanguinamento che significa vita e non morte mi affascinava, e arrivai
perfino a chiedere lumi alla mia mamma, la quale però mi disse (un po'
infastidita) che lei non le aveva più, le mestruazioni (dopo ho saputo che
quella settimana al Sant'Orsola non era per il mal di pancia ma che le
avevano fatto un'isterectomia per fibroma, a 32 anni), e ci rimasi male,
come se la mamma facesse parte del genere femminile ancora meno di
quanto già non l'avessi classificata come esclusa

la mamma è sempre la mamma!

[continua]

​

bitless ha scritto: ↑

12/09/2024, 0:13

non mi ha aiutato affatto scoprire

​

Bit... Lo sai vero che noi leggendo ci facciamo un quadro della tua sfaccettata personalità ​ ​ ​​​​​​​

​

malu ha scritto: ↑

12/09/2024, 8:38

ci facciamo un quadro

eccolo... ​
​

c'è la possibilità di attivare le notifiche per ogni tuo nuovo topic? 
sono STU-PEN-DI.

Purché non sia così... ​
​  

​

AnDreMo ha scritto: ↑

12/09/2024, 10:54

c'è la possibilità di attivare le notifiche per ogni tuo nuovo topic?

non credo... si può attivare solo per argomento
 

​

bitless ha scritto: ↑

12/09/2024, 9:47

​

malu ha scritto: ↑

12/09/2024, 8:38

ci facciamo un quadro

eccolo... ​
​teomondo-scrofalo.webp

​ ​ ​ ​​​​​​​

l'estate successiva fu l'ultima, e benché fossi estremamente scornato per
il fatto che la Pinuccia non avesse accompagnato la mamma in vacanza, ero
comunque molto contento di tornare nella valle, anche perché ero diventato
un "acquariofilo", che la mamma mi aveva comprato una vasca da 80 litri
con alcuni pesciolini esotici, ed io ero gasatissimo di questa cosa, e
avevo pure cominciato ad informarmi il più possibile dilapidando tutta la
mia paghetta settimanale per comprare la rivista "aquarium" (2500 lire)
che leggevo e rileggevo per settimane, fino a ricordare a memoria ogni
riga di quella bibbia; me le sono portate pure lì, quelle riviste!

quindi ero sempre a bagno in quel torrentello pieno di sassi e pozze fangose
come se fosse l'amazzonia o il siam

ma ero anche preoccupato per il mio babbo che doveva in nostra assenza dar
da mangiare ai pescetti, e del quale, in verità, non mi fidavo troppo;
non mi fidavo perché il babbo veniva alla valle solo il sabato per ripartire
il giorno dopo (anzi, a volte manco dormiva lì e ripartiva quasi subito)

lo ritenevo un po' facilone... gran lavoratore ma facilone

ma la mamma era contenta: la sera ballavano il liscio e lei si stimava un
casino, perché, lasciatemelo dire, mio padre era un gran bell'uomo:
una via di mezzo fra Roger Moore e Alain Delon (almeno così sentivo dire)

probabilmente da solo per 3 settimane in riviera avrà fatto alla mia mamma
tante di quelle corna che nemmeno un cesto di lumache...

ma in fondo anche la mamma, nel suo piccolo, come dire...
l'ho beccata in qualche situazione un po' strana, anche se era molto
attenta a certe cose e aveva sempre una spiegazione pronta per tutto

allora forse sì, ma adesso non me la bevo mica così facilmente

ma quando il babbo dormiva nella stanza accanto io li sentivo, lo so cosa
facevano, ed io pensavo alla Pinuccia, che non c'era... (ok, sì,magari
mi toccavo... che male c'è?) 

e le distrazioni (a parte il torrente i prati e i rovi) non erano molte:
un calciobalilla, la pista delle bocce, il jukebox e un piccolo biliardo
a stecche con le palle numerate, che quando pioveva coprivano per non
farlo diventare un pantano e che comunque un pantano diventava

l'unico ospite con il quale mi potevo interfacciare era tale Andrea, di
due o tre anni più vecchio di me, ma che non mi cagava nemmeno di
striscio perché lui già giocava a pallone nella Lazio, e palleggiava tutto
il benedetto giorno ed io che di calcio non capivo una sega non avevo
nulla da dirgli

Andrea Agostinelli, mica pizza e fichi, un bel biondino che stava simpatico
a tutti, ma non a me, perché mi rubava sempre la palla, anche quando ce
la mettevo tutta; e non gliene fregava nulla di girare a vedere il torrente,
i prati e i rovi

così mi annoiavo un sacco

ma poi arrivò LEI

[continua]