ocram ha scritto:Hai superato il test.
Birra!
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Re: Birra!
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Re: Birra!
D'altra parte chi è che serve l'amarone appena uscito dal frigo??? Però se si dice di farlo con una birra ci si scandalizza... e a me una franziskaner ignorante e ghiacciata piace da morire ma ad ognuno il suo! Almeno con la temperatura aspetti un minuto tenendola in mano e hai una temperatura accettabile ma gasatuta bicchiere e schiuma dipendono dal barista (e spesso so hazzi acidi)... per fortuna che ci stiamo acculturando sempre più e la birra di qualità si trova sempre più spesso!
- ocram
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Re: Birra!
Ho visto birre al pub servite coi bicchieri di plastica.
Dove giace il frutto soffocante che giunse dalla mano del peccatore io partorirò i semi dei morti per dividerli con i vermi che si raccolgono nelle tenebre e circondano il mondo col potere delle loro vite...
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Re: Birra!
Beh, non tutti i pub sono posti in cui bere birre artigianali...ocram ha scritto:Ho visto birre al pub servite coi bicchieri di plastica.
Comunque adesso vi scandalizzo...
Anche in alcune competizioni la birra (per degustazione) viene servita in bicchieri di plastica (hai voglia di trovare tutti quei bicchieri da degustazione...).
In qualche modo ci si arrangia, non sono dogmi. Però è chiaro che (come ogni cosa) la cultura birraria ha le sue tradizioni, i suoi punti fermi e anche qualche leggenda.... Anche questo fa parte di una passione, no?
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Re: Birra!
Il monastero agostiniano di Corsendonk fu costruito a Turnout (BE) alla fine del 1300 e sopravvisse fino alla Rivoluzione Francese. Nel 1453 i monaci cominciarono a produrre birra. Venne chiuso nel 1784, e i suoi edifici vennero acquistati dalla città di Anversa (scampando in questo modo alle distruzioni operate dalla Rivoluzione Francese). Nel 1975 fu ricostruito (da un laico) come hotel e centro crongressi.
A Turnout la tradizione brassicola fu però ripresa da Antonius Keersmaekers che nel 1906 iniziò la produzione di birra con le ricette del monastero con il marchio Cors. Nel 1982 il pronipote di Antonius, Jeff, ottenne la possibilità di utilizzare la dicitura «Birra d'abbazia». Nel frattempo, però, il marchio era stato appaltato alla Brasserie Du Bocq (1952) che attualmente produce e commercializza birra con il marchio Conserndork.
Coserndork Pater
Questa birra mi è stata regalata a Natale dell'anno scorso, quindi è stata in cantina per un anno. E' molto probabile, quindi, che l'esito dell'assaggio sia stato parecchio influenzato dalla stagionatura aggiuntiva che le ho inflitto.
Di norma le birre (a differenza del vino) non dovrebbero essere conservate a lungo; in realtà la possibilità di conservarle (senza renderle imbevibili) dipende soprattutto dal tasso alcolico: più è elevato, più la birra conserverà (e in alcuni casi migliorerà) le sue caratteristiche.
7.5% vol, color tonaca di frate (molto bello) con venature ciliegio.
La schiuma è color ocra, scarsa e poco persistente.
All'olfatto si presenta un pò piatta; emerge comunque il malto e un vago sentore di frutta.
Al palato dà una maggior soddisfazione: si conferma il malto, emergono nocciola e di nuovo la frutta fresca (mela?), chiude un tono di vino liquoroso (probabilmente dovuto alla stagionatura in cantina).
Molto beverina, ben strutturata e complessa, un pò vuota di corpo.
L'alcool non si sente!
Se me la regalassero nuovamente non la lascerei in cantina a maturare...
A Turnout la tradizione brassicola fu però ripresa da Antonius Keersmaekers che nel 1906 iniziò la produzione di birra con le ricette del monastero con il marchio Cors. Nel 1982 il pronipote di Antonius, Jeff, ottenne la possibilità di utilizzare la dicitura «Birra d'abbazia». Nel frattempo, però, il marchio era stato appaltato alla Brasserie Du Bocq (1952) che attualmente produce e commercializza birra con il marchio Conserndork.
Coserndork Pater
Questa birra mi è stata regalata a Natale dell'anno scorso, quindi è stata in cantina per un anno. E' molto probabile, quindi, che l'esito dell'assaggio sia stato parecchio influenzato dalla stagionatura aggiuntiva che le ho inflitto.
Di norma le birre (a differenza del vino) non dovrebbero essere conservate a lungo; in realtà la possibilità di conservarle (senza renderle imbevibili) dipende soprattutto dal tasso alcolico: più è elevato, più la birra conserverà (e in alcuni casi migliorerà) le sue caratteristiche.
7.5% vol, color tonaca di frate (molto bello) con venature ciliegio.
La schiuma è color ocra, scarsa e poco persistente.
All'olfatto si presenta un pò piatta; emerge comunque il malto e un vago sentore di frutta.
Al palato dà una maggior soddisfazione: si conferma il malto, emergono nocciola e di nuovo la frutta fresca (mela?), chiude un tono di vino liquoroso (probabilmente dovuto alla stagionatura in cantina).
Molto beverina, ben strutturata e complessa, un pò vuota di corpo.
L'alcool non si sente!
Se me la regalassero nuovamente non la lascerei in cantina a maturare...
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Re: Birra!
Ho assaggiato la Sint Bernardus Christmas Ale, la birra di Natale prodotta dal birrificio St Bernardus (del quale abbiamo scritto qua).
Tra le prime birre natalizie (se non la prima), in origine era brassata in piccole quantità, giusto per fare un regalo originale ad amici e dipendenti. Considerato il successo ottenuto, è diventato un classico natalizio.
Si tratta di una belgian strong ale di 10% vol.
Si presenta con un bel colore marrone e riflessi ambrati e arancione.
La schiuma color ocra non è molto persistente.
All'olfatto, almeno inizialmente, delude un pò le aspettative; con un pò di attenzione emergono prugna, uvetta e biscotti.
Un pò meglio al palato: biscotto, cioccolato, frutta candita. L'alcol non si percepisce, così come il luppolo. Ha un finale secco, di facile beva.
Buona carbonazione, corpo medio.
L'abbinamento che mi sovviene, forse banale, è con un buon panettone artigianale.
Onestamente: da fan del birrificio Sint Bernardus e amante della abt 12, devo ammettere che un pochino sono rimasto deluso...
Tra le prime birre natalizie (se non la prima), in origine era brassata in piccole quantità, giusto per fare un regalo originale ad amici e dipendenti. Considerato il successo ottenuto, è diventato un classico natalizio.
Si tratta di una belgian strong ale di 10% vol.
Si presenta con un bel colore marrone e riflessi ambrati e arancione.
La schiuma color ocra non è molto persistente.
All'olfatto, almeno inizialmente, delude un pò le aspettative; con un pò di attenzione emergono prugna, uvetta e biscotti.
Un pò meglio al palato: biscotto, cioccolato, frutta candita. L'alcol non si percepisce, così come il luppolo. Ha un finale secco, di facile beva.
Buona carbonazione, corpo medio.
L'abbinamento che mi sovviene, forse banale, è con un buon panettone artigianale.
Onestamente: da fan del birrificio Sint Bernardus e amante della abt 12, devo ammettere che un pochino sono rimasto deluso...
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Re: Birra!
@AnanasAnanas ha scritto:Io sono in boemia! Hanno un rapporto qualità prezzo mostruoso!
Se mi mandi un indirizzo mail in MP ti passo tre pagine di Jackson su Praga e dintorni...
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Re: Birra!
L'abbazia trappista di Mont des cats si trova nelle Fiandre francesi (a poca distanza dal Belgio). In realtà la parola «Mont» è un pochino... francese: la vetta misura 150 metri slm... e «Cats» non si riferisce ai gatti, ma alla popolazione barbara del Catti.
L'abbazia fu fondata nel 1826; si sostentava con la vendita di formaggio e birra. Nel 1905 i monaci furono espulsi dallo stato francese, e nel 1918 l'abbazia (e il birrificio) furono distrutti a causa di un bombardamento.
I monaci poterono rientrare e si sostentarono grazie all'allevamento e alla produzione di formaggi (quest'ultima continua anche adesso).
Nel 2011 i monaci annunciarono la ripresa dell'attività brassicola. Non avendo le risorse per impiantare un nuovo birrificio i monaci di Mont des Cats hanno affidato la produzione all'abbazia trappista di Scourmont (dove di produce la celebre Chimay).
Quindi (e qui viene il bello) si tratta di una birra trappista francese prodotta in Belgio; che tuttavia non può fregiarsi del famoso marchio esagonale perché non è prodotta dal monastero che la commercializza.
Veniamo ora alla birra Mont des Cats (regalo di Natale del mio amico Lasa).
Si presenta con un colore ambrato ed una chiuma abbondante (anche troppo...) e persistente.
All'olfatto offre pane e biscotti... frutta (?) e caramello in pò in sottofondo.
Al palato è dolce ma con un finale (abbastanza improvviso) secco, luppolato, erbaceo.
Sicuramente è di facile beva, nonostante la gradazione (7% vol).
Ha un corpo medio, oleoso.
Sinceramente è una birra che mi ha stupito, e non in positivo.
L'ho trovata piuttosto... goffa, sgraziata, scoordinata.
Sapendo che è prodotta a Scourmonts, sinceramente, mi aspettavo di meglio...
L'abbazia fu fondata nel 1826; si sostentava con la vendita di formaggio e birra. Nel 1905 i monaci furono espulsi dallo stato francese, e nel 1918 l'abbazia (e il birrificio) furono distrutti a causa di un bombardamento.
I monaci poterono rientrare e si sostentarono grazie all'allevamento e alla produzione di formaggi (quest'ultima continua anche adesso).
Nel 2011 i monaci annunciarono la ripresa dell'attività brassicola. Non avendo le risorse per impiantare un nuovo birrificio i monaci di Mont des Cats hanno affidato la produzione all'abbazia trappista di Scourmont (dove di produce la celebre Chimay).
Quindi (e qui viene il bello) si tratta di una birra trappista francese prodotta in Belgio; che tuttavia non può fregiarsi del famoso marchio esagonale perché non è prodotta dal monastero che la commercializza.
Veniamo ora alla birra Mont des Cats (regalo di Natale del mio amico Lasa).
Si presenta con un colore ambrato ed una chiuma abbondante (anche troppo...) e persistente.
All'olfatto offre pane e biscotti... frutta (?) e caramello in pò in sottofondo.
Al palato è dolce ma con un finale (abbastanza improvviso) secco, luppolato, erbaceo.
Sicuramente è di facile beva, nonostante la gradazione (7% vol).
Ha un corpo medio, oleoso.
Sinceramente è una birra che mi ha stupito, e non in positivo.
L'ho trovata piuttosto... goffa, sgraziata, scoordinata.
Sapendo che è prodotta a Scourmonts, sinceramente, mi aspettavo di meglio...
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Re: Birra!
Il monastero trappista di Saint Joseph è stato fondato a Spencer (Massachusetts) nel 1950 sui terreni di una vecchia fattoria (ia-ia oh).
Dal 2010 il monastero produce birra; dal 2015 ha ricevuto il marchio Authentic Trappist Product. Così abbiamo la decima trappista, la prima fuori dal continente europeo.
La prima birra prodotta è stata la Spencer Trappist Ale; attualmente le birre prodotte sono sei. I monaci di Saint Joseph hanno avuto il supporto tecnico dei fratelli di Chimay.
La birra che ho assaggiato è proprio la Trappist Ale, 6.5% vol.
Il pensiero che abbia attraversato l'oceano mi fa rabbrividire, ma me l'hanno regalata e me la bevo lo stesso.
Il colore è ambrato chiaro, con una sfumatura arancione.
La schiuma è bianca, fine e non molto persistente.
All'olfatto offre malto e arancia.
Al palato, oltre a malto e arancia, si presenta la banana.
Il finale è secco e luppolato (senza esagerare); il retrogusto erbaceo.
Non è dolcissima, nè amarissima.
Carbonata, con un corpo medio.
Sinceramente?
Non mi pare all'altezza delle più note sorelle europee...
Dal 2010 il monastero produce birra; dal 2015 ha ricevuto il marchio Authentic Trappist Product. Così abbiamo la decima trappista, la prima fuori dal continente europeo.
La prima birra prodotta è stata la Spencer Trappist Ale; attualmente le birre prodotte sono sei. I monaci di Saint Joseph hanno avuto il supporto tecnico dei fratelli di Chimay.
La birra che ho assaggiato è proprio la Trappist Ale, 6.5% vol.
Il pensiero che abbia attraversato l'oceano mi fa rabbrividire, ma me l'hanno regalata e me la bevo lo stesso.
Il colore è ambrato chiaro, con una sfumatura arancione.
La schiuma è bianca, fine e non molto persistente.
All'olfatto offre malto e arancia.
Al palato, oltre a malto e arancia, si presenta la banana.
Il finale è secco e luppolato (senza esagerare); il retrogusto erbaceo.
Non è dolcissima, nè amarissima.
Carbonata, con un corpo medio.
Sinceramente?
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