Ho avuto l'immenso piacere di mettere le mani su
The Witcher 3: Wild Hunt, da quanto tempo era nella mia lista desideri e finalmente ho potuto acquistarlo.
Non so da dove partire, risulta ad oggi il videogioco più premiato della storia e da qualche giorno anche Game of The Year 2015, ma queste sono cose da curriculum vitae che non mi hanno mai interessato, però c'è da dire che è tutto meritato.
Parliamo della CD Project RED, che si basa sugli ormai noti romanzi di Andrzej Sapkowski, tutto polacco e mi fa piacere non attribuire successi alle solite produzioni americane.
Sulla copertina c'è un commento di una nota testata videoludica che dice "Immenso.", questo è The Witcher 3: immenso.
Una terra totalmente esplorabile, con intrecci politici che si fa un po' di fatica a capire e così è giusto che sia (per di più non ho mai giocato ai precedenti capitoli, chi l'ha fatto l'apprezzerà dieci volte tanto).
Una storia davvero travolgente, sono rimasto sorpreso quando pensavo il gioco fosse finito e invece avevo solamente finito il "primo tempo". Aggiungo che ancora non ho giocato i due DLC, ma ho intenzione di farlo, quindi il gioco è enorme di base.
Tutti i rami skill forse li ho capiti tardi, ma ho recuperato. La lotta è un divertimento - e anche una sfida - pur non essendo l'unico elemento perché accompagnata dai dialoghi che potrebbero farvi stare mezz'ora a guardare un filmato senza annoiare. Sono contento che nessuno di questi due elementi abbia prevalso sull'altro.
Le scelte diventano molto importanti e non basterà un salvataggio prima di un dialogo a salvarvi, le conseguenze saranno a lungo termine e tanto vale arrivare al NG+ per rifarle tutte diversamente (come sto facendo).
Geralt, il protagonista, si fa amare fin da subito. È un maestro che sa di esserlo, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e non perde occasione di dimostrarlo, a parte che da una certa persona...
Dei fattori negativi: forse un po' superfluo, ma delle centinaia di NPC che si incontrano nel gioco, tra banditi, guardie, quindi rimanendo nel lato umano e nei personaggi di sfondo, si vedono sempre le stesse facce. Spesso pensavo "questo l'ho già incontrato", invece tutt'altro.
Armi e armature sono un po' limitate nell'estetica. Più le prime delle seconde, che con i set specifici da witcher ci ai rifanno un po' gli occhi. Mi piacciono gli equipaggiamenti grossi, belli, coatti, fiammeggianti, magici, ma qua non ce ne sono, purtroppo.
Sono contento che continuino ad uscire giochi di questo calibro, l'ultimo del genere è stato The Elder Scroll: Skyrim, che per me non perderà mai valore a causa degli anti-mainstream perché quando ho conosciuto la saga tutto era tranne che mainstream. Parliamo comunque del 2011.
Nel frattempo che aspetto di prendere i DLC,
Destiny continua...
