etica in acquariologia

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Messaggio di Dandano » 02/01/2018, 22:15

Credo abbiate ragione tutti.
La salvaguardia degli ambienti naturali dovrebbe essere molto più tutelata.
Vi quoterei tutti ma mi viene male dal cellulare.
Personalmente sono a favore per qualsiasi sperimentazione o selezione sugli animali che detengo io e finché in casa mia.
Ho sempre trovato i guppy poco interessanti e sono stati per un estate cibo vivo per le mie tartarughe, nonostante questo possa sembrare crudele ho sempre cercato di allevarli in condizioni dignitose e sicuramente meglio che in negozio.

Riguardo agli esempi sulla cattività avevo letto che molti animali non hanno la capacità di realizzare di essere in cattività, mi pare parecchi rettili e forse anche i pesci ma non sono sicuro. In quel caso la cattività il più delle volte è un ambiente molto più confortevole della cattività

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Messaggio di cqrflf » 02/01/2018, 23:06

gem1978 ha scritto: Negli ultimi giorni ho letto in alcune discussioni e partecipato in altre dove l'attenzione si è spesso spostata sull'etica e l'opportunità di alcune selezioni ittiche.
Solitamente il primo pensiero va ai Betta ma chiaramente non è l'unica specie interessata.

Dico la mia: generalmente dove c'è l'interesse economico l'etica è messa da parte, ed aggiungo, senza se e senza ma.
Se a qualcuno interessa aggiungerei anche la mia riferendomi alle prime riflessioni fatte in questa discussione che non sto più a citare; penso da un punto di vista "universale" la specie umana si evolve esattamente secondo le regole della selezione naturale anche qualora causi atroci sofferenze alle altre specie, comunque dal punto di vista universale è del tutto irrilevante. Il mondo è pieno di esempi di specie che causano enormi danni alle altre (pensate ai parassiti o alle malattie) senza minimamente curarsi della atroce sofferenza che infliggono anche perché la loro evoluzione, la loro stessa essenza, glielo impone per esistere su questo pianeta.
L'uomo non è da meno e le atroci sofferenze non solo le impone alle altre specie ma persino alla sua stessa di appartenenza, non importa che sia la sua gente, famiglia o famigliari stretti, tutti vengono trattati con uguaglianza rispetto agli altri "animali".

Per quanto riguarda l'etica di un essere umano dal punto di vista non universale, allora possiamo riconoscere come "non etico" il comportamento e le sofferenze che causa agli altri animali anche se pure da questo punto di vista ho dei seri dubbi che alcune categorie di esseri umani abbiano una "vera autocoscienza" e che quindi possano percepire le conseguenze delle loro azioni crudeli verso gli altri (animali o suoi simili).
Ultima modifica di cqrflf il 02/01/2018, 23:25, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio di Giueli » 02/01/2018, 23:13

L'etica non appartiene alla Natura fortunatamente ,perché ad essa non appartengo le dicotomie...ne giusto ne sbagliato,ne bene né male...queste sono solo piccolezze umane.

È giusto detenere un pesce in acquario?

Non lo so,non sono un pesce...

Riparare ad un errore commesso,cioè la distruzione di un ecosistema invece mi sembra corretto... com'è lo so?

Perché sono colui che ha contribuito a distruggerlo.

Se per riparare a questo errore devo tenere ed allevare linee pure di una specie in 5 vetri, anche questo per me è giusto... come lo so?

Perché alla Natura non appartiene l'etica... ciò che conta è la specie non l'individuo.
Il Dao di cui si può parlare non è l'eterno Dao...
Daodejing.

Seguo...😎

Guarda che anche le scorregge al vento non vanno perse , casomai si trasformano.... cit. Marcello.

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Messaggio di gem1978 » 02/01/2018, 23:27

Ragazzi è davvero bello leggere il vostro pensiero.
Grazie.
@Elisabeth sei stata l'unica a strapparmi un sorriso. Grazie

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Messaggio di cqrflf » 02/01/2018, 23:36

Si ma l'individuo può soffrire e proprio da questa sofferenza che noi facciamo partire l'etica, e se ci volgiamo associare anche la logica possiamo persino aggiungere che un pesce o un rettile potrebbero anche non avere la coscienza ma possono soffrire e noi realizzare della loro sofferenza o fregarcene.
Perché posso affermare che un pesce o un rettile non è "felice" in cattività ?
Perché lo posso chiaramente capire con la mia scarsa intelligenza che 50 tetra neon in un acquario ben tenuto e ben equilibrato da 100 litri ci staranno sicuramente meglio di un Colossoma di 80 cm in un acquario da 500 litri o se volgiamo un alto esempio un ciclide ( di qualunque specie) in un acquario sovraffollato di suoi simili colpito e stressato incessantemente per mancanza di spazio vitale per il suo territorio.
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Messaggio di Dandano » 02/01/2018, 23:39

cqrflf ha scritto: Perché posso affermare che un pesce o un rettile non è "felice" in cattività ?
Perché lo posso chiaramente capire con la mia scarsa intelligenza che 50 tetra neon in un acquario ben tenuto e ben equilibrato da 100 litri ci staranno sicuramente meglio di un Colossoma di 80 cm in un acquario da 500 litri o se volgiamo un alto esempio un ciclide ( di qualunque specie) in un acquario sovraffollato di suoi simili colpito e stressato incessantemente per mancanza di spazio vitale per il suo territorio.
In questo caso non c'entra la cattività ma l'amhiente in cui vive che non risulta adatto. Questo può accadere tanto in cattività quanto in natura

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Messaggio di gem1978 » 02/01/2018, 23:56

@cicerchia80 la storia delle carote mi è stata raccontata e l'ho riportata per come mi è stata detta.
Però mi pare renda bene l'idea di un intervento dell'uomo completamente contro natura.
E così reputo anche l'accanimento nella selezione di alcune specie animali: contro natura.

Forse la parola etica non è la più corretta, forse stiamo parlando di cosa è più corretto o meno corretto.
Ritengo "accettabile" l'intervento dell'uomo sulla selezione naturale se questo serve alla conservazione della sua specie.

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Messaggio di Dandano » 02/01/2018, 23:59

gem1978 ha scritto: Ritengo "accettabile" l'intervento dell'uomo sulla selezione naturale se questo serve alla conservazione della sua specie.
Purtroppo è molto più complesso che così.
Diciamo che messa così condanneresti praticamente tutti gli animali da compagnia che sono stati domesticati e quindi selezionati nel corso dei secoli anzi millenni.

Dal mio punto di vista sono interessato a qualsiasi tipo di selezione e ibridazione, la genetica mi ha sempre incuriosito.
Allo stesso tempo però credo sia inconcepibile lasciare che alcune specie scompaiano senza alcun tipo di tutela, il tentativo di noi amatori di cercare di riprodurre e conservare pura una specie è sicuramente ammirevole. Ma non credo vada condannato nemmeno l'amatore che si interessa a selezioni spinte e ibridazioni ( sempre nel limite del rispetto dell'animale), perlomeno finché non va a contaminare ambienti naturali.

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Messaggio di cqrflf » 03/01/2018, 0:14

Dandano ha scritto:
cqrflf ha scritto: Perché posso affermare che un pesce o un rettile non è "felice" in cattività ?
Perché lo posso chiaramente capire con la mia scarsa intelligenza che 50 tetra neon in un acquario ben tenuto e ben equilibrato da 100 litri ci staranno sicuramente meglio di un Colossoma di 80 cm in un acquario da 500 litri o se volgiamo un alto esempio un ciclide ( di qualunque specie) in un acquario sovraffollato di suoi simili colpito e stressato incessantemente per mancanza di spazio vitale per il suo territorio.
In questo caso non c'entra la cattività ma l'ambiente in cui vive che non risulta adatto. Questo può accadere tanto in cattività quanto in natura
In realtà non mi sono spiegato bene, un animale può vivere bene in cattività (pur non essendone cosciente) basta che si rispettino alcuni principi del buon senso mentre lo stesso animale può soffrire in cattività (pur non essendone cosciente) quando i requisiti di base per la sua esistenza non vengono rispettati, appunto un pesce enorme in un acquario minuscolo.
Quando questo avviene in natura (in circostanze naturali)... e può benissimo succedere, non vi è un'implicazione morale in quanto non dipendente dal volere di nessuno.
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Messaggio di Dandano » 03/01/2018, 0:16

Perdonami ma non ho capito il filo del discorso @cqrflf
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