Anche se non si dovrebbe fare, ho la tendenza ad umanizzare la vasca (non il contenuto, ma tutto il complesso) e volevo condividere con voi il come la mia testa vede i rimedi acquariofili collegati a quelli umani:
- cambio d'acqua: é un po' come il bicchiere d'acqua fresca con lo zucchero dato per gli abbassamenti di pressione, fa rientrare la situazione ma non risolve il problema.
- lampada UV: è un antibiotico, risolve il problema e ce ne infischiamo se poi non riusciamo a fare un tollone duro (scusate la volgarità)
- acqua ossigenata: questa è come l'alcool rosa messa su una ferita, brucia peggio dell'inferno ma almeno disinfetta. Se le dosi sono moderate allora è come l'alcool verde non brucia e chissà se servirà a qualcosa ( mia nonna diceva che se non brucia non disinfetta, chissá se aveva ragione)
- carbone attivo: questo è il paracetamolo dell'acquariofilia, sponsorizzato ovunque ma nel complesso l'unica azione tangibile è il denaro utilizzato per comprarlo ( fortunatamente come il paracetamolo anche questo costa poco)
- terapia del buio e fotoperiodo ridotto: questo per me è un Oki, molto efficace ma ti "scassa" lo stomaco, povere piante esigenti.
- i test: queste chiaramente sono le analisi del sangue, se stai male te ne accorgi ma con le analisi almeno capisce perché (forse)
Ecco adesso mi piacerebbe che continuaste voi o che magari cambiaste qualche associazione
