Mi sono preso dei giorni di pausa, nei quali mi sono imposto di non considerare di avere un problema di depressione (moderata).

Parto da una constatazione. Parte dei professionisti che ho consultato mi hanno trovato bene, uno in particolare mi ha detto "ho 20 anni di esperienza, non ho mai visto un depresso col tuo stato fisico di forma". Personalmente ci credo a metà ma ho imparato una cosa sulla depressione.

La depressione, se lieve o moderata, è tendenzialmente "stupida". Più vita gli dai, più lei ti lascia andare o almeno si scorda di te.
Il rischio più grande però è quello di finire in una sorta di stato di insana iperattività dove ti basta una settimana o un paio dove non viene fuori nulla di intessante e la depressione ti ribussa alle porte. Mi sono pertanto imposto anche attimi, anche lunghi, di solitudine.

Una cosa su cui sto puntando molto é fare pulizia nella mia vita. Una dieta della mente. Noi siamo (anche) ciò che ci circonda.
Lo dico con grande rammarico ma ho dovuto tagliare totalmente i ponti con la mia famiglia ed è la cosa più dolorosa mai provata. É stato inevitabile. Mi hanno voltato le spalle, ero finito un giorno di un paio di settimane fa persino in ospedale (problemi di pressione), é vero che ero all'estero ma nessuno mi è stato vicino. Anzi, li ho trovati persino a ridere e scherzare su un gruppo WhatsApp con altri familiari.

Tuo figlio è in ospedale e tu te la ridi?

Penso che quello è stato il momento più difficile ma il più decisivo. Più sotto non potevo andare.
Mi sono poi preso dei giorni di riposo, ero veramente provato, poi ho detto alla mia mente "adesso cosa si fa? Cosa vuoi portare a casa da questo momento?".
Prevaleva lo sconforto, qualcosa che non auguro a nessuno ma mi sono detto che era tempo di reagire. Rimboccati le maniche, fai l'uomo e vai a riprenderti la vita.

Da quel giorno sono sparite gran parte delle crisi di panico, ansia, sono tornato a dormire bene la notte.
Il mio obiettivo ora è di recuperare serenità e fiducia, in una seconda fase inizieremo a ricostruire ma a questo giro parecchia gente rimarrà fuori.

Kj186 ha scritto: ↑

30/04/2022, 14:06

ma a questo giro parecchia gente rimarrà fuori.

Eh beh, peggio per loro, si raccoglie quello che si semina.. Ora solo a te stesso devi pensare, non certo a gente che non ha avuto nemmeno il buongusto di starti vicino quando stavi male, familiari e non.

Kj186 ha scritto: ↑

30/04/2022, 14:06

Parte dei professionisti che ho consultato mi hanno trovato bene, uno in particolare mi ha detto "ho 20 anni di esperienza, non ho mai visto un depresso col tuo stato fisico di forma".
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Il rischio più grande però è quello di finire in una sorta di stato di insana iperattività dove ti basta una settimana o un paio dove non viene fuori nulla di intessante e la depressione ti ribussa alle porte.

Trovati un bravo professionista (medico, non psicologo) specializzato nei disturbi d’ umore. È molto importante fare una diagnosi giusta (che potrebbe anche essere più complessa di una depressione) per trovare una cura appropriata. In bocca a lupo, passerà!

Grazie @Phenomena, grazie @Elisaveta

Ho deciso al momento di non affidarmi a nessun medico. Ho fatto psicoterapia per circa 3 mesi e consultato anche altri professionisti. Sinceramente sto meglio senza, almeno per ora. Il motivo? Ogni volta che andavo in psicoterapia avevo la sensazione che fossi malato, come se ricordassi a me stesso ogni volta che avevo un problema.
Non nego che per molti versi mi abbia aiutato a pensare, ad incasellare degli eventi e metterli sotto una luce più reale ma il viaggio è mio. Io devo tirarmi fuori.

Non può un medico che vedo per 1 o 2 ore a settimana riuscire a sovvertire 168 ore di una settimana. Aiuta certo ma la guerra è mia di nessun altro.
Ho fatto scelte forti in queste settimani, scelte dolorose, oltre ad aver smesso la psicoterapia, ho allontanato la mia famiglia (che alle mie difficoltà ha risposto con una grande assenza, dura..).
Stranamente da allora, non ho più avuto crisi di ansia, o difficoltà ad alzarmi al mattino. Il dolore è ancora estremamente parte della mia vita ma ho imparato a governarlo, a tenerlo accanto, ad ascoltarlo, ad accettarlo. È sfiancante ma ho imparato a familiarizzare con questo personaggio e so che un giorno all'improvviso mi lascerà andare.

Mi tengo davvero impegnato.
Sto viaggiando molto, appena posso, lavoro, mangio bene, faccio molto sport (ho avuto un piccolo infortunio ma sono in ottima forma), cerco di conoscere nuova gente ma non ne voglio essere ossessionato.
Questo buoio che ha circondato il mio animo ha trovato un avversario altrettanto forte e la mia forza mentale è assolutamente commovente per non dire ammirevole.

Non mi aspettavo in pochi mesi di trovarmi, in apparenza, di fronte ad una vita perfetta con una donna con la quale convivevo e che avrei voluto sposare (e per fortuna, non trovai l'anello..) e con una bella relazione con la mia famiglia, per finire completamente solo. Certo ho amici, gente che mi stima e mi vuol bene ma loro era il mio mondo e mi hanno voltato le spalle con una violenza unica.

Ho accettato ma non ho compreso come mai tanta cattiveria e so che non devo pormi la domanda.
Non li rimpiango, mi chiedo solo perché.

A presto

K.

Kj186 ha scritto: ↑

12/05/2022, 1:06

Ho accettato ma non ho compreso come mai tanta cattiveria e so che non devo pormi la domanda.
Non li rimpiango, mi chiedo solo perché

Perché la gente pensa a se stessa, in primis, poi, se proprio le rimane tempo, un pochino anche agli altri.. Forse.
Sul fatto di abbandonare la psicoterapia non sono molto d'accordo, ma se ti senti bene per ora prova a proseguire da solo, evidentemente sei più forte di quanto tu stesso credessi. Per il lavoro hai trovato qualcos'altro quindi? Perché in situazioni di depressione e disagio è fondamentale per venirne fuori..

Ciao Kj, posso dire di conoscere delle persone care che hanno vissuto con notevoli difficoltà perché non conoscevano se stessi, cioè la biochimica del proprio cervello, e questo fino alla mezza età o un po' oltre, perché quando erano giovani queste cose non si sapevano. Io ho avuto la fortuna di scoprire "ieri" la mia diversità, a 24 anni. ADHD, spettro autistico, plusdotazione, disturbo bipolare, ipersensibilità e tutte le neurodiversità sono campi ancora per lo più inesplorati. Una volta si accantonava il tutto con "ha avuto un trauma da bambino" o "una madre narcisista" e altre psicoballe da film di Hollywood che lasciano il tempo che trovano, e quando sono davvero presenti sono in realtà un sintomo di un cervello che già in partenza è diverso dal normale.
Mi ricordo che in un post precedente parlavi di alcuni tuoi problemi con la tua compagna e col lavoro, dei forti indizi di un disagio precedente.

La depressione, se è depressione e non qualcosa per cui è bene fare diagnosi differenziale come l'ADHD (la ricerca viene fatta per lo più in USA e in Italia molti professionisti sono del tutto ignoranti in materia, al più i più giovani avranno studiato una paginetta per passare un esame -> finiscono per prescrivere calmanti che peggiorano la situazione perché hai bisogno di stimolanti per stare tranquillo), fa parte del tuo cervello, è probabilmente un tratto evolutivo che nella savana ci impediva di metterci in pericolo di vita sfidando il capoclan e correndo dietro ai rinoceronti per il brivido di una caccia estrema. Nella nostra società, che è aberrante (siamo in troppi nella stessa area ristretta, colpa dell'agricoltura) e non ottimizzata per il benessere dell'individuo con questi tratti, questi diventano uno svantaggio come purtroppo ben sappiamo, a meno di non trovare una nicchia, un ambiente compatibile, che è difficile proprio perché siamo in troppi e qualcuno potrebbe già essersi seduto su quella sedia. Ottimo seguire le proprie passioni, se possibile utilizzare le passioni stesse come mezzo di sopravvivenza piuttosto che restare intrappolati in un lavoro non compatibile col proprio cervello, che ti permette di avere magari anche più soldi ma ti uccide prima di goderteli. Ottimo anche parlarne, parlarne apertamente, ci si confronta troppo poco su queste cose e, aprendosi, si può scoprire che molte altre persone vivono lo stesso dramma, o si trovano comunque vittime di un mondo che non è fatto per loro, a volte sono proprio sull'orlo, e solo chiedendo aiuto a chi può capire il loro dolore possono salvarsi la vita.

@Alex_N e @Phenomena grazie ad entrambi.

La psicoterapia mi ha salvato? Assolutamente no.
Mi ha aiutato? Certamente.

Se c'è una cosa che insegna un percorso di psicoterapia è quello di riportati in una visione dove tu sei il centro del tuo progetto. Sembra una banalità ma non lo è.

In tal senso, non ho mai creduto che la psicoterapia mi potesse tirare fuori dal burrone dove sono finito.
Quello che ho vissuto non lo auguro al mio peggior nemico. Pensatevi all'estero, pensatevi con la vostra compagna /o, pensatevi con dei progetti di coppia, pensate poi di avere una famiglia (la mia) che pare sopportare emozionalmente il vostro percorso di vita, pensate poi un mondo attorno fatto di relazioni, cose, persone, posti che orbitano attorno a tutto questo.

"improvvisamente" sparisce tutto. Nemmeno più il mobile in soggiorno con sopra i vostri acquari riuscite più a vedere, nemmeno riuscite a sedervi sul divano, l'ambiente diventa ostile.

Vendete tutto, persino le tazze da caffè, sparite da quella vita. Nessuno del mondo precedente vi cerca, intendo la mia famiglia che di fronte ad una richiesta di aiuto dice "non è un problema nostro, mi dispiace". Ti chiedi ma come fino all'altro giorno invitavate me e lei a venire più spesso in Italia?
Ci sono stati giorni che non riuscivo nemmeno a fare 100 metri a piedi e sono uno sportivo.

A parte questa povera retorica é facile comprendere: era tutto fottutamente finto. Tutto falso.
Quel mondo si reggeva tutto sulla menzogna.
Lei mi ha tenuto nella sua vita fino a quando ha spento la mia fiamma pensando di avermi incenerito, la mia famiglia era affascina solo dal contesto di rappresentarmi come un vanto. Quando l'immagine in copertina è iniziata a non essere più "perfetta", ecco che ero qualcosa da togliersi dalle palle.

Sono ancora qui a scrivere. Significa che sono vivo ma anche se sono passati mesi, sento ancora che devo riprendermi.
Sto vivendo, mi tengo impegnato, viaggio, lavoro, passo anche momenti pieni di tristezza (stranamente più adesso che prima, forse perché sto metabolizzando questo schifo assurdo ) ma non ho mezzo dubbio che il sole è molto vicino.

Curati curati curati.
È una malattia ( ci convivo pratiyda sempre) e come tale va trattata. Non sei solo, ma ora hai bisogno di aiuto. Cinvinciti del fatto che non sei sbagliato ma semplicemente sei malato di una malattia da cui si esce e sempre più forti e consapevoli di prima. Impara a conoscerti e datti il tempo che occorre. Fermati, respira e affrontala, se c'è bisogno di cure ok, anche per l ipertensione o il diabete c è bisogno di cure, e allora?
A presto e in bocca al lupo.

Kj186,
Il trattamento è semplice: una bella donna, vino rosso, buona musica (AC/DC, si). La vita stessa ti mostra che tutta questa feccia non è degna di te. Lascia che tutta questa spazzatura rimanga fuori dal cerchio della tua comunicazione.

Kj186 ha scritto: ↑

16/05/2022, 9:16

il sole è molto vicino.

E questo mi fa enormemente piacere.
Stai affrontando un percorso, un cambiamento drastico e tutto ciò che ne consegue, ma dalle tue parole si capisce che il coraggio non ti manca, da questa esperienza imparerai anche a capire meglio le persone, quelle utili (perdona il termine), diciamo quelle positive, da quelle che sono soltanto zavorra.
Siamo soli a questo mondo anche quando combattiamo la depressione? Non è detto, magari alcuni cercano di aiutarti ma tu stai male e non te ne accorgi, quando la bufera sarà passata vedrai tutto con più chiarezza.
Noi siamo sempre qui per te, anche quando gli acquari non c'entrano niente