Fotoperiodo "alla Walstad"

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Messaggio di GreDev » 08/05/2018, 7:38

Ok, allora è inutile che lo provi, stresserei solo i pesci... Grazie!

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Messaggio di Daniela » 09/05/2018, 5:22

cicerchia80 ha scritto:
Daniela ha scritto: Lo spezzato non influisce sulla CO2 o sul pH secondo me.
Hai ragione....non cambia nulla
^:)^ :x
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Messaggio di Elisabeth » 09/05/2018, 7:12

Da ignorante qual sono, mi chiedo se ha senso parlare semplicemente solo di intensità luminosa quando, volendo simulare la luce naturale durante l'arco del giorno, bisognerebbe prendere in considerazione anche, se non soprattutto, la temperatura di colore della luce :-?
Anche se, secondo me, in un ambiente "artificiale " come un acquario e considerando che le nostre lampade non potranno mai arrivare, sia come qualità che quantità, alla luce naturale, non ha molto senso cercare di simulare certi fenomeni....
Per fare un esempio, ho messo delle talee di hygrophila emersa cresciute in acquario a pochi centimetri dal neon nel pond in una zona perennemente in ombra e alcune foglie si sono comunque bruciate....Questo per dire la differenza abissale che c'è tra luce artificiale e naturale anche quando la prima, a livello ottico ci può quasi apparire più intensa...
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Messaggio di GreDev » 13/05/2018, 8:44

Mi è finalmente arrivato il libro:
roby70 ha scritto: Ne approfitto per chiederti una cosa: riesci a riportarmi qui esattamente il passo del libro in cui lo consiglia? Magari anche cap. e paragrafo
Capitolo XI, pag. 179, paragrafo a): Daylength.
cicerchia80 ha scritto: Daniela ha scritto: ↑
Lo spezzato non influisce sulla CO2 o sul pH secondo me.
Hai ragione....non cambia nulla
Diana Walstad ha allegato al suo suggerimento una tabella (che non inserisco per copyright) che dimostra esattamente il contrario: lasciando perdere il pH, la CO2 si mantiene tutto il giorno più alta nel giorno di siesta. È un test effettuato sul medesimo acquario in due giorni separati. Magari a voi non cambia nulla perché la erogate artificialmente, comunque fatto sta che il regime 5/4/5 adottato da lei ha questo vantaggio. Poi, se vogliamo discutere di stress per i pesci sono anche d'accordo. Inoltre, stiamo sempre parlando di acquari che raggiungono al massimo 10mg/l di CO2, e che quindi non saranno mai adatti alle piante più esigenti.
Vi riporto alcuni valori:
ACQUARIO CON LUCE DALLE 7AM ALLE 9PM:
(ore dall'accensione, CO2 in mg/l) 0, 8,5; 5, 1,8; 9, 0,1; 13, 0,2.
ACQUARIO CON SIESTA DALLE 12 ALLE 4:
0, 10; 5, 2,7; 9, 9; 13, 5,8.
Spero di poter pubblicare almeno alcuni dati... In caso contrario, li elimino subito.

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Messaggio di cicerchia80 » 13/05/2018, 8:55

GreDev ha scritto: Mi è finalmente arrivato il libro:
roby70 ha scritto: Ne approfitto per chiederti una cosa: riesci a riportarmi qui esattamente il passo del libro in cui lo consiglia? Magari anche cap. e paragrafo
Capitolo XI, pag. 179, paragrafo a): Daylength.
cicerchia80 ha scritto: Daniela ha scritto: ↑
Lo spezzato non influisce sulla CO2 o sul pH secondo me.
Hai ragione....non cambia nulla
Diana Walstad ha allegato al suo suggerimento una tabella (che non inserisco per copyright) che dimostra esattamente il contrario: lasciando perdere il pH, la CO2 si mantiene tutto il giorno più alta nel giorno di siesta. È un test effettuato sul medesimo acquario in due giorni separati. Magari a voi non cambia nulla perché la erogate artificialmente, comunque fatto sta che il regime 5/4/5 adottato da lei ha questo vantaggio. Poi, se vogliamo discutere di stress per i pesci sono anche d'accordo. Inoltre, stiamo sempre parlando di acquari che raggiungono al massimo 10mg/l di CO2, e che quindi non saranno mai adatti alle piante più esigenti.
Vi riporto alcuni valori:
ACQUARIO CON LUCE DALLE 7AM ALLE 9PM:
(ore dall'accensione, CO2 in mg/l) 0, 8,5; 5, 1,8; 9, 0,1; 13, 0,2.
ACQUARIO CON SIESTA DALLE 12 ALLE 4:
0, 10; 5, 2,7; 9, 9; 13, 5,8.
Spero di poter pubblicare almeno alcuni dati... In caso contrario, li elimino subito.
Con la Walstad ci sentiamo tutti i giorni
Puoi tranquillamente fare uno screen del libro,questa informazioni ci serve proprio perchè è una domanda per un'intervista....


Sul pH l'ore di pausa non cambiano nulla..ho voluto provarlo,ma @nicolatc già mi aveva avvisato che non avrei visto variazioni,ovviamente CO2 staccata e da diversi giorni

Aggiunto dopo 1 minuto 48 secondi:
....cioè
In salotto ho aperto un topic perchè mi serviva sto passaggio
Nel mio libro consiglia 14 ore di fotoperiodo
Nel tuo ha cambiato idea
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GreDev (13/05/2018, 8:59)
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Messaggio di GreDev » 13/05/2018, 8:58

cicerchia80 ha scritto: Puoi tranquillamente fare uno screen del libro,questa informazioni ci serve proprio perchè è una domanda per un'intervista....
Ecco qui

@Daniela
Date queste informazioni, cosa mi consigli per il mio acquario? Magari aspetto di vedere come evolverà la situazione con le nuove piante. L'unica cosa è che nel mio caso devo cercare di sfruttare al massimo tutta la CO2 disponibile, non erogandone di artificiale. Comunque per il momento starò ferma ;)

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Ultima modifica di GreDev il 13/05/2018, 9:02, modificato 1 volta in totale.
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cicerchia80 (13/05/2018, 8:59) • nicolatc (13/05/2018, 21:55)
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Messaggio di cicerchia80 » 13/05/2018, 9:00

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Messaggio di roby70 » 13/05/2018, 9:24

Grazie @GreDev :-bd
Nelle versioni precedenti del libro quella parte non c'è.. è stata aggiunta dopo a seguito immagino della pubblicazione di un suo articolo su Aquatic Gardeners Association.
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Messaggio di nicolatc » 13/05/2018, 21:56

cicerchia80 ha scritto: Nel mio libro consiglia 14 ore di fotoperiodo
Nel tuo ha cambiato idea
Beh, però nella prima edizione del libro, capitolo XI, paragrafo C.2, punto 5 consiglia 10-14 ore di fotoperiodo:
Use a light-timer to automatically keep lights on 10 to 14 hours per day

Usa un timer per tenere le luci accese dalle 10 alle 14 ore al giorno
In "Piccoli acquari piantumati per Caridina", come riportato nel vostro articolo, scrive:
ho impostato il fotoperiodo a 14 ore, con una pausa di 3-4 ore a partire da mezzogiorno;
e nelle note aggiunge:
Le piante necessitano di un fotoperiodo minimo di 12 ore per imitare le condizioni di crescita estiva. Fotoperiodi più corti (8-10 ore) potrebbero segnalare l’inizio dell’inverno e perciò causare un rallentamento delle piante. Una pausa nel fotoperiodo ristabilisce i livelli di CO2, così che le piante ne abbiano a disposizione per la fotosintesi pomeridiana; inoltre bilancia la concentrazione di CO2 e la luce per una miglior crescita delle piante.
Quindi, in effetti, quanto ha scritto mi sembra coerente con l'aggiunta fatta nell'ultima versione del libro.

Faccio qualche riflessione in ordine sparso:

1) Nel libro, come primi benefici del periodo spezzato vengono indicati un risparmio sul consumo elettrico, una minore crescita algale e un minor surriscaldamento nel periodo estivo.
Viene spiegato che questi benefici si ottengono dalla riduzione del fotoperiodo, che deve essere lungo come estensione (tra ora di inizio e ora di fine) perché così simula quanto avviene in natura stimolando la crescita; ma anche non troppo lungo internamente, per non incappare nei 3 problemi sopra indicati. La "ricarica" della CO2 sembra quasi un effetto secondario.

2) La "ricarica": durante il periodo di buio (che non significa buio totale ma solo spegnimento luci, e la Walstad ha anche le vasche vicino alle finestre), le piante interrompono la fotosintesi, e la CO2 quindi torna quasi ai livelli iniziali.

3) La mia considerazione è questa: purtroppo le alghe non interrompono la loro "fotosintesi" durante questo break. La stessa Walstad al capitolo X paragrafo A.2, come riportato nell'articolo, scrive:
la maggior parte delle alghe sono fondamentalmente «organismi che preferiscono l'ombra». Inoltre, molte specie possono adattarsi a livelli molto bassi di luce.
Quindi, come soluzione migliore io vedo un'abbondante erogazione artificiale (e un fotoperiodo continuativo di massimo 10 ore). :-??
Lei vede l'erogazione come una soluzione "high-tech". Per chi proprio non desidera entrare nella gestione "high-tech", l'interruzione può avere un senso. Anche se comunque, nonostante la ricarica, il livello di CO2 potrebbe essere insufficiente per certe piante, anche quando torna ai valori iniziali grazie al break.
Quindi, comunque, il pratino senza "high-tech" è difficilmente fattibile, anche interrompendo il fotoperiodo.
E se parliamo solo di poche piante "facili", allora forse la stessa interruzione non ha grande utilità. :-??
Che poi, se come suggerito dalla Walstad impostiamo 14 ore tra inizio e fine illuminazione, anche in vasca con abbondante erogazione le 4 ore di break sarebbero forse necessarie comunque: il motivo è che secondo me 14 ore totali sarebbero comunque troppe, e quindi sarebbero da limitare in qualche modo anche se la CO2 è sempre abbondante.
Il surriscaldamento estivo da lei citato lo vedo invece risolvibile con ventole, il consumo elettrico delle lampade per quelle 4 ore non è personalmente un problema.

4) Dal grafico che ha postato, nel break a luci spente la CO2 risale così lentamente (è la pendenza della retta) che in ben 4 ore non riesce comunque a tornare al valore iniziale: partendo da circa 4 mg/l, arriva a circa 8 mg/l. Il giorno precedente, nello stesso orario di inizio break la CO2 risulta 2 mg/l: in questo caso, se avesse applicato il break sarebbe arrivata a soli 6 mg/l alla fine del break. E se per caso state valutando un'interruzione più breve, magari di un paio d'ore, arrivereste da 2 mg/l a soli 4 mg/l.
Insomma è un po' una guerra fra poveri...

5) I test della CO2 che ha utilizzato sono entrambi a titolazione dell'acido carbonico (da come scrive sembra invece che il test LaMotte non lo sia), per cui sono sempre influenzati dagli acidificanti presenti in vasca, proprio come le "tabelle": acidi tannici, acidi umici e tutti gli altri elementi, che vanno anche ad accumularsi quando i cambi sono molto diradati. La presenza di questi acidi comporta una sovrastima della CO2 che cresce esponenzialmente al crescere della CO2 reale. Quindi è possibile che i picchi di CO2 mostrati nel suo grafico siano in realtà anche sensibilmente inferiori.

6) Riguardo alle variazioni del pH: se durante la fotosintesi la CO2 scende da 10 a 0,2 mg/l, che è un valore 50 volte inferiore (come nel grafico senza interruzione del fotoperiodo), il pH dovrebbe aumentare di circa 1,7 punti. Sarebbe interessante chiederle se si sia verificata tale oscillazione.
Quando nel break la CO2 risale da 4 ad 8 mg/l, il pH diminuisce in teoria di soli 0,3 punti.
Questi utenti hanno ringraziato nicolatc per il messaggio:
GreDev (13/05/2018, 22:18)
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Fotoperiodo "alla Walstad"

Messaggio di Humboldt » 16/05/2018, 15:58

Scusate l'auto quote :- ma ho seguito il consiglio del buon @nicolatc
Riporto la parte principale della discussione da "salotto" :)) con @cicerchia80 e altri quattro gatti; che a sto punto...
@pantera @Alessandro.Drudi
Humboldt ha scritto: Spero di fare cosa gradita a tutti gli amanti del "lux interruptus" =))
o se preferite "Siesta Regimen"...
Pag 178_179.pdf

Approfitto per riportare tre considerazioni :D
1.
Se notate la Walstad afferma che "Un fotoperiodo con meno di 12 ore di luce può rappresentare per le piante un segnale, dal punto di vista ormonale, di stop alla crescita..." pertanto Lei raccomanda un fotoperiodo con non meno di 12 ore di luce, affermando "io uso 14 ore".
Ora, se 5+4+5 è senza ombra di dubbio = a 14;
5 ore di luce + 4 ore con luce spenta + 5 ore di luce è = a 10 ore di luce :-?
Mi sembra di capire che la Walstad ponendo i suoi acquari in prossimità di una fonte naturale di luce (punto 9 di pag. 178) non determina una vera e propria interruzione di tutta la catena metabolica della fotosintesi ma semplicemente ne rallenta la corsa, cercando di ricreare le condizioni naturali tipiche delle aree tropicali che nella stagione delle piogge sono interessate nelle ore centrali del dì da una certa copertura nuvolosa.
Perciò, applicare lo stesso fotoperiodo in acquari lontano da fonti naturali di luce potrebbe portare a risultati ben diversi :-?
2.
Il Siesta Regimen della Walstad ha quale obbiettivo ultimo quello di "consentire la rigenerazione della CO2" in vasca, ed evitare che nelle ore pomeridiane la scarsa presenza di CO2 favorisca le alghe "più abili nell'approvvigionamento".
Se osservate con attenzione il grafico di pag. 179 vedrete come la CO2 dopo solo 4 ore di luci spente recupera ben il 50% del valore iniziale.
Questo aumento repentino è dovuto, secondo la Walstad, non alle piante [-x , ma principalmente all'azione dei batteri del fondo che a seguito della forte ossigenazione dell'acqua, durante la prima fase di illuminazione, ricevono una forte spinta metabolica che ha come prodotto di scarto proprio la nostra amata CO2. :(|)
Anche in questo caso, se decidete di utilizzare il Siesta Regimen senza un bel fondo ricco di batteri e bello sporco :- i risultati potrebbero essere ben diversi. X(
3.
Io eviterei di utilizzare il Siesta Regimen in acquari che non contemplano le due condizioni sopra riportate e soprattutto in acquari con in corso una invasione algale. :-

:-h
Questi utenti hanno ringraziato Humboldt per il messaggio (totale 2):
BollaPaciuli (16/05/2018, 15:59) • GreDev (16/05/2018, 16:23)
"Immagino che il pesce fuori dall'acqua sia l'unico pesce ad avere un'idea di cosa sia l'acqua." JRR Tolkien

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