Uao ! La Onda ! Non l'ho più vista da anni sul mercato Italiano....sarà fallita ? Una volta negli anni 80 era molto comune.

Comunque il mio test Sera NO₃^- più nuovo ha un colore meno definito e meno attinente alla serigrafia stampata sulle istruzioni di quello più vecchio, motivo per cui credo che tutti questi prodotti abbiano un certo livello di variabilità tra una partita e l'altra.

cqrflf ha scritto: ↑Comunque il mio test Sera NO₃^- più nuovo ha un colore meno definito e meno attinente alla serigrafia stampata sulle istruzioni di quello più vecchio, motivo per cui credo che tutti questi prodotti abbiano un certo livello di variabilità tra una partita e l'altra.

Avevo 2 test pH Sera, entrambi non scaduti e aperti da poco. In un test comparativo perfino il colore delle gocce che uscivano dalla boccetta era lievemente diverso (se ricordo bene in uno era più arancione, nell'altro più rosso).
Evidentemente una parte dell'indicatore metilarancio si era decomposta nel test più "schiarito".

Può essere!

Riprodurre un colore in fase di stampa esattamente della tonalità che si desidera non è per nulla banale.
Se portate la stessa foto a due fotografi noterete delle differenze e altre ancira le noterete rispetto alla visuslizzazione su schermi diversi.
Differenze trascurabili per la maggior parte degli utilizzi, per il confronto colorimetrico diventano più evidenti invece.
La riproducibilità dei colori in fase di stampa è ancora un work in progres con diversi protocolli che cercano di unificare una procedura che si porta dietro un sacco di variabili

Pizza ha scritto: ↑che si porta dietro un sacco di variabili

Esatto!
Essendo un prodotto a dusitribuzione mondiale la stampa non può avvenire in un unico luogo, ma forse il produttore potrebbe imporre non dico lo stessa stampante tipografica, ma quanto meno la stessa tecnica di stampa

nicolatc ha scritto: ↑ma forse il produttore potrebbe imporre non dico lo stessa stampante tipografica, ma quanto meno la stessa tecnica di stampa

Lo fanno già, nel senso che l'immagine per la stampa viene salvata con un "profilo colore" che contiene tutte le informazioni alfanumeriche descrittive dei colori utilizzati.
E in teoria il tipografo ha dei macchinari che miscelano i colori seguendo le istruzioni del profilo colore di ciascuna immagine.
Ma quando si passa da un sistema informatico all'inchiostro che viene impresso sul foglio le cose cambiano, anche se a volte non in modo percettibile per l'occhio umano.
Basta pensare che gli inchiostri sono ottenuti da miscele di componenti che - tra bagno e bagno - possono avere lievi differenze.
Un po' come quando devi imbiancare casa e ti consigliano di prendere la vernice tutta in una volta altrimenti quella presa dopo può avere una sfumatura leggermente diversa

Tutto vero sicuramente sono al corrente delle difficoltà che passano ma qui si tratta dello stesso produttore, stesso prodotto, stessa città, niente dovrebbe essere cambiato se non il lotto differente.

cqrflf ha scritto: ↑niente dovrebbe essere cambiato se non il lotto differente.

Lotto differente = miscele leggermente differenti. Il discorso vale per la stampa e anche per la produzione dei reagenti

lauretta ha scritto: ↑

cqrflf ha scritto: ↑niente dovrebbe essere cambiato se non il lotto differente.

Lotto differente = miscele leggermente differenti. Il discorso vale per la stampa e anche per la produzione dei reagenti

Per i reagenti non dovrebbe cambiare in modo percettibile se si fanno le cose come si deve.
Per la stampa, come dicevi tu, è un po' come le piastrelle: stessa città produttore e forno di cottura ma lotti diversi hanno sfumature diverse

Aggiunto dopo 1 minuto 19 secondi:
Sembra una stupidaggine ma c'è gente che di lavoro fa proprio lo studio su come rendere univoca la riproduzione del colore.

Pizza ha scritto: ↑stessa città produttore e forno di cottura ma lotti diversi hanno sfumature diverse

Beh, magari anche qui se si fanno le cose per bene le sfumature ci sarebbero ma molto contenute.
Però tutto si riassume in una questione di costi! Cosa pretendiamo per i nostri test giocattolo, al prezzo che paghiamo?