se è l’Anemonia viridis, ne ho viste tantissime in Grecia. Un paio di volte anche gli Spirografi
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- ArturoMargherita
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- riccardo269
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immagini bene.
io pensavo di andare in un posto isolato, invece era centro paese.
rido ancora pensando alle persone che pranzavano
con vista di tre soggetti attempati (uno cui per mettere la muta che andava bene 10kg fa sembrava un polipo -io- uno che affrontava le gelide acque di ottobre rischiava l'ipotermia - @cqrflf - e uno che si impigliava nelle reti mangiando focaccia)
probabilmente si divertivano anche loro visto che non hanno chiamato la capitaneria di porto
immagini bene.
io pensavo di andare in un posto isolato, invece era centro paese.
rido ancora pensando alle persone che pranzavano
con vista di tre soggetti attempati (uno cui per mettere la muta che andava bene 10kg fa sembrava un polipo -io- uno che affrontava le gelide acque di ottobre rischiava l'ipotermia - @cqrflf - e uno che si impigliava nelle reti mangiando focaccia)
probabilmente si divertivano anche loro visto che non hanno chiamato la capitaneria di porto
- Platyno75
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Questa vasca è una delle mie preferite, senza dubbio 

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Perché aperta? In natura non ci sono coperchi 
Il conduttivimetro è la tua bussola.
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- HCanon
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Mi sono fatto prendere anch'io dalla "mania" del microscopio digitale, ed ecco che vi posso mostrare una Patella, attaccata al vetro laterale della vasca, mentre si nutre di alghe
- cqrflf
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C'abbiamo provato in tutti i modi ma niente da fare.
Le talee non funzionano.
Le anemoni di altre specie le puoi tagliuzzare in tutti modi che vuoi e rinascono sempre ma questa qui no.
Per staccarla bwne con il suo piede devi riuscire ad arrivare dentro al suo buco dove si rifugiano ed è molto difficile.
ArturoMargherita ha scritto: ↑24/11/2023, 9:54
se è l’Anemonia viridis, ne ho viste tantissime in Grecia. Un paio di volte anche gli Spirografi
C'abbiamo provato in tutti i modi ma niente da fare.
Le talee non funzionano.
Le anemoni di altre specie le puoi tagliuzzare in tutti modi che vuoi e rinascono sempre ma questa qui no.
Per staccarla bwne con il suo piede devi riuscire ad arrivare dentro al suo buco dove si rifugiano ed è molto difficile.
Viaggiai per giorni e notti per paesi lontani.
Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari....e non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.
Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari....e non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.
- HCanon
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In questi mesi non ho più pubblicato aggiornamenti per una grave crisi che ha attraversato la vasca.
Il 3 dicembre 2023 moriva il giovane Tordo, senza che sul momento riuscissi a capirne la causa.
Ma l'osservazione della bavosa femmina, mi dava un indizio per capire. Effettivamente erano un po' di giorni che non si faceva vedere quasi mai.
@bitless mi diagnosticava quegli "affarini" bianchi piantati sul corpo dell'animale come Cryptocaryon irritans, che ritengo quasi sicuramente portata in acquario con il povero Tordo.
Cmq allestivo in fretta e furia una vasca di quarantena da 60 litri per la pavo, che riuscivo a catturare con una insospettata facilità.
Anche la bavosa maschio, se pur in forma più lieve, aveva il corpo coperto dal famigerato protozoo, ma non riuscivo a catturarlo.
In un primo momento l'unico rimedio che avevo trovato per curare la malattia era la somministrazione di rame, ma devo dire che la cosa mi spaventava. Fortunatamente a forza di girovagare in rete trovavo un articolo, a mio avviso, approfondito e chiaro, che illustrava una cura alternativa al rame, decisamente più "naturale", l'iposalinità.
Dovevo scendere da una densità di 1026 a 1009, e tenendo conto che l'acqua distillata ha una densità di 1000, trattavasi di acqua più dolce che salata. Portati gli animali al predetto valore, vi andavano tenuti per 6 settimane. Fra l'altro la cura mi convinceva anche per il fatto che essendo le bavose animali eurialini, non avrebbero sofferto il pesante sbalzo di salinità.
Prima di continuare una piccola spiegazione sulla malattia.
Il Cryptocaryon è un protozoo parassita obbligato che, per compiere il suo ciclo vitale abbisogna di un ospite finale in cui trovare nutrimento e le condizioni per la sua riproduzione. Il protozoo si attacca al suo ospite (stadio di trofonte) dai 3 ai 7 giorni, nutrendosene. Quindi se ne stacca e fluttua nell'acqua per circa 15-20 ore, fino a formare una cisti (tomonte) che si depositerà sul fondo e le rocce dell'acquario. In questo stadio rimarrà dai 3 ai 28 giorni durante i quali per scissioni formerà 200-250 organismi (tomiti) che si libereranno nell'acqua per attaccarsi agli sfortunati ospiti.
Quindi cosa dovevo fare, togliere tutti gli infetti o potenziali infetti dalla vasca, in modo che i protozoi senza ospiti ai quali attaccarsi si estinguessero.
Teoricamente facile, ma come già detto precedentemente non ero riuscito a catturare il maschio di pavo, e i ghiozzi?
Il 3 dicembre 2023 moriva il giovane Tordo, senza che sul momento riuscissi a capirne la causa.
Ma l'osservazione della bavosa femmina, mi dava un indizio per capire. Effettivamente erano un po' di giorni che non si faceva vedere quasi mai.
@bitless mi diagnosticava quegli "affarini" bianchi piantati sul corpo dell'animale come Cryptocaryon irritans, che ritengo quasi sicuramente portata in acquario con il povero Tordo.
Cmq allestivo in fretta e furia una vasca di quarantena da 60 litri per la pavo, che riuscivo a catturare con una insospettata facilità.
Anche la bavosa maschio, se pur in forma più lieve, aveva il corpo coperto dal famigerato protozoo, ma non riuscivo a catturarlo.
In un primo momento l'unico rimedio che avevo trovato per curare la malattia era la somministrazione di rame, ma devo dire che la cosa mi spaventava. Fortunatamente a forza di girovagare in rete trovavo un articolo, a mio avviso, approfondito e chiaro, che illustrava una cura alternativa al rame, decisamente più "naturale", l'iposalinità.
Dovevo scendere da una densità di 1026 a 1009, e tenendo conto che l'acqua distillata ha una densità di 1000, trattavasi di acqua più dolce che salata. Portati gli animali al predetto valore, vi andavano tenuti per 6 settimane. Fra l'altro la cura mi convinceva anche per il fatto che essendo le bavose animali eurialini, non avrebbero sofferto il pesante sbalzo di salinità.
Prima di continuare una piccola spiegazione sulla malattia.
Il Cryptocaryon è un protozoo parassita obbligato che, per compiere il suo ciclo vitale abbisogna di un ospite finale in cui trovare nutrimento e le condizioni per la sua riproduzione. Il protozoo si attacca al suo ospite (stadio di trofonte) dai 3 ai 7 giorni, nutrendosene. Quindi se ne stacca e fluttua nell'acqua per circa 15-20 ore, fino a formare una cisti (tomonte) che si depositerà sul fondo e le rocce dell'acquario. In questo stadio rimarrà dai 3 ai 28 giorni durante i quali per scissioni formerà 200-250 organismi (tomiti) che si libereranno nell'acqua per attaccarsi agli sfortunati ospiti.
Quindi cosa dovevo fare, togliere tutti gli infetti o potenziali infetti dalla vasca, in modo che i protozoi senza ospiti ai quali attaccarsi si estinguessero.
Teoricamente facile, ma come già detto precedentemente non ero riuscito a catturare il maschio di pavo, e i ghiozzi?
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Interessante, deve essere strettamente imparentato con l'ictio d'acqua dolce, i nomi degli stadi intermedi sono identici. La cura per l'acqua dolce è identica ma inversa, l'unico problema è che non tutti i pesci tollerano una tale escursione salina.
HCanon ha scritto: ↑27/02/2024, 10:33In questi mesi non ho più pubblicato aggiornamenti per una grave crisi che ha attraversato la vasca.
Il 3 dicembre 2023 moriva il giovane Tordo, senza che sul momento riuscissi a capirne la causa.
Ma l'osservazione della bavosa femmina, mi dava un indizio per capire. Effettivamente erano un po' di giorni che non si faceva vedere quasi mai.
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@bitless mi diagnosticava quegli "affarini" bianchi piantati sul corpo dell'animale come Cryptocaryon irritans, che ritengo quasi sicuramente portata in acquario con il povero Tordo.
Cmq allestivo in fretta e furia una vasca di quarantena da 60 litri per la pavo, che riuscivo a catturare con una insospettata facilità.
Anche la bavosa maschio, se pur in forma più lieve, aveva il corpo coperto dal famigerato protozoo, ma non riuscivo a catturarlo.
In un primo momento l'unico rimedio che avevo trovato per curare la malattia era la somministrazione di rame, ma devo dire che la cosa mi spaventava. Fortunatamente a forza di girovagare in rete trovavo un articolo, a mio avviso, approfondito e chiaro, che illustrava una cura alternativa al rame, decisamente più "naturale", l'iposalinità.
Dovevo scendere da una densità di 1026 a 1009, e tenendo conto che l'acqua distillata ha una densità di 1000, trattavasi di acqua più dolce che salata. Portati gli animali al predetto valore, vi andavano tenuti per 6 settimane. Fra l'altro la cura mi convinceva anche per il fatto che essendo le bavose animali eurialini, non avrebbero sofferto il pesante sbalzo di salinità.
Prima di continuare una piccola spiegazione sulla malattia.
Il Cryptocaryon è un protozoo parassita obbligato che, per compiere il suo ciclo vitale abbisogna di un ospite finale in cui trovare nutrimento e le condizioni per la sua riproduzione. Il protozoo si attacca al suo ospite (stadio di trofonte) dai 3 ai 7 giorni, nutrendosene. Quindi se ne stacca e fluttua nell'acqua per circa 15-20 ore, fino a formare una cisti (tomonte) che si depositerà sul fondo e le rocce dell'acquario. In questo stadio rimarrà dai 3 ai 28 giorni durante i quali per scissioni formerà 200-250 organismi (tomiti) che si libereranno nell'acqua per attaccarsi agli sfortunati ospiti.
Quindi cosa dovevo fare, togliere tutti gli infetti o potenziali infetti dalla vasca, in modo che i protozoi senza ospiti ai quali attaccarsi si estinguessero.
Teoricamente facile, ma come già detto precedentemente non ero riuscito a catturare il maschio di pavo, e i ghiozzi?
Interessante, deve essere strettamente imparentato con l'ictio d'acqua dolce, i nomi degli stadi intermedi sono identici. La cura per l'acqua dolce è identica ma inversa, l'unico problema è che non tutti i pesci tollerano una tale escursione salina.
Viaggiai per giorni e notti per paesi lontani.
Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari....e non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.
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Se posso, mi intrometto nuovamente, solo per dire che
il detto "sano come un pesce" proprio non ha alcun senso...
ho fatto il veterinario anche per i mercati ittici, in effetti
per un tempo anche "troppo" lungo (non capirete mai di
quale pressione ci sia in quel mercato!)
l'idea che un pesce sia "sano" solo perché è stato pescato
in mare... beh, è una grossa stupidaggine
non so come di preciso funzioni altrove, ma nell'adriatico
(una pozzanghera bassa, di umore cattivo e recettiva di
tutte le merde suine della padania) vi garantisco che di
pesci sani se ne vedono pochi... prosperano, ma a caro
prezzo
il detto "sano come un pesce" proprio non ha alcun senso...
ho fatto il veterinario anche per i mercati ittici, in effetti
per un tempo anche "troppo" lungo (non capirete mai di
quale pressione ci sia in quel mercato!)
l'idea che un pesce sia "sano" solo perché è stato pescato
in mare... beh, è una grossa stupidaggine
non so come di preciso funzioni altrove, ma nell'adriatico
(una pozzanghera bassa, di umore cattivo e recettiva di
tutte le merde suine della padania) vi garantisco che di
pesci sani se ne vedono pochi... prosperano, ma a caro
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Siiii ! dicci dicci, racconta racconta le tue storie che a noi interessano, se vuoi apriamo un'altra discussione apposita.
bitless ha scritto: ↑27/02/2024, 19:42Se posso, mi intrometto nuovamente, solo per dire che
il detto "sano come un pesce" proprio non ha alcun senso...
ho fatto il veterinario anche per i mercati ittici, in effetti
per un tempo anche "troppo" lungo (non capirete mai di
quale pressione ci sia in quel mercato!)
l'idea che un pesce sia "sano" solo perché è stato pescato
in mare... beh, è una grossa stupidaggine
non so come di preciso funzioni altrove, ma nell'adriatico
(una pozzanghera bassa, di umore cattivo e recettiva di
tutte le merde suine della padania) vi garantisco che di
pesci sani se ne vedono pochi... prosperano, ma a caro
prezzo
Siiii ! dicci dicci, racconta racconta le tue storie che a noi interessano, se vuoi apriamo un'altra discussione apposita.
Viaggiai per giorni e notti per paesi lontani.
Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari....e non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.
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