La discussione e le foto si interporranno ad un'altra discussione sulle piante per l'acquario salmastro ad alta salinità, ovvero le specie originarie degli ambienti marini, che si adattano ad un certo quantitativo di acqua dolce nell'acqua marina, di solito 1/5 (28 grammi litro) o 1/4 (24 grammi litro circa) l'acqua del mediterraneo avendo 36 - 38 grammi litro.
Le piante sono le medesime in entrambe le discussioni ma in condizioni ed acquari differenti, salmastro alta salinità e marino mediterraneo.
Tanto per cominciare già nelle discussioni passate avevo fatto notare quanto fosse estremamente difficile solo fare sopravvivere queste piante che se raccolte nei mesi estivi o autunnali possono dare la falsa impressione di stare bene "crescere" emettendo anche parecchie foglie per un breve periodo di qualche mese, dopodiché smetteranno di emettere foglie e cominceranno a marcire senza pietà.
Ho recuperato nell'ottobre del 2020 le prime specie nella zona della laguna di Venezia: Zostera noltii, Zostera marina e Cymodocea nodosa, e le due specie di Ruppia che purtroppo non ho avuto l'accortezza di marchiare confondendole, sono praticamente indistinguibili l'una dall'altra senza vedere le infiorescenz;, in laguna non vi è più traccia di Posidonia, segnalata sporadicamente nel secolo scorso, la densità dell'acqua era praticamente identica a quella del mare aperto cioè 1025 rispetto a un Mediterraneo in cui la densità media è leggermente superiore 1028 - 1030.
Tutti i rarissimi membri di AF che hanno provato a coltivare queste piante hanno sempre riportato risultati negativi es. che io mi ricordi @Monarch con la Cymodocea e un'altro con la Posidonia @Apogone .
Nelle sperimentazioni ho voluto riprodurre il ciclo stagionale che secondo me è alla base del successo con queste piante.
Le vasche sono poste in due cantine differenti, in una delle cantine la temperatura arriva a 6 gradi a dicembre mentre nell'altra arriva a 12 -13 gradi.
Aspetto essenziale scoperto a mie spese, con il progressivo abbassamento della temperatura le piante necessitano di una fortissima riduzione del fotoperiodo portato a 6 ore ed il contemporaneo abbassamento della luce ridotto del 50% - 60% in mancanza di questo la pianta potrebbe morire durante l'inverno, ...anzi direi che una pianta che non ha accumulato sufficienti riserve durante il periodo vegetativo morirà sicuramente.
Per quanto riguarda le temperature estive le piante lungo la costa della Liguria sono state prese nel 2022 e 2023 in luoghi con temperature estreme di 30°fino a 31°ma mai meno di 28°, la verifica della temperatura è stata eseguita anche ad alcuni metri di profondità.
In acquario queste temperature estreme sopra i 28° sono assolutamente da evitare in quanto sono quasi certo che porterebbero alla morte delle piante eccetto le 2 specie di Ruppia.
Diciamo che il valore massimo in acquario può arrivare a 26°, eccetto per le Zostere che hanno una tolleranza minore e vanno in blocco già a 24°, dopodiché perdono le foglie e marciscono gli stoloni.
Il benessere della pianta viene confermato solamente dopo che il primo ciclo di coltivazione sia stato superato, ovvero passati i primi mesi dopo che la pianta ha usato le sue riserve per produrre le foglie.
Inoltre un altro indicatore fondamentale è che la pianta non deve solo produrre nuove foglie come spesso fa nelle prime settimane ma deve crescere producendo stoloni e nuove piante in una modalità che ricorda quella della Vallisneria o della Saggittaria.
Metterò adesso alcune foto per documentare le fasi di crescita delle varie specie sia del marino che del salmastro mentre metterò le foto nella discussione del salmastro quando l'argomento abbia a che fare con l'adattamento alla riduzione di sale nel marino.
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Porca miseria...non mi carica le foto, da ieri sera che provo...
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Prima serie di immagini: