Piante emerse ?

Galleggianti, palustri... acquatiche

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Yellowstone1977
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Piante emerse ?

Messaggio di Yellowstone1977 » 21/09/2015, 13:58

La mia Lei mi ha regalato un cassoio di legno (52x40cm) che dovrebbe destinarsi a coltivazione di piante in forma emersa (forse perché mossa da compassione nella mia lotta contro le alghe in acquario ? =)) )

Ad ogni modo prendo questo vassoio , gli costruirò una scatola interna delle stesse dimensioni con del plexiglass trasparente siliconato . Cosi facendo ho una sorta di vasca da riempire con terra (userei ADA di scarto che ne ho un bel pò) .
Poi ho trovato dove collocarlo e gli monterò sopra un neon a 12W 6500K (ho trovato questo a Leroy Merlin) .

Ora ... prima che parta : avete suggerimenti su quali piante portare in forma emersa dai miei acquari e , soprattutto , come ?
Rox :
dopo aver fatto quella prova, devi prendere due dita d'acqua in una bottiglietta, agitarla per 2-3 min e misurare il nuovo pH.
La CO2 si sarà liberata completamente, quindi avremo un valore di riferimento per capire da che acidità siamo partiti.

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darioc
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Re: Piante emerse ?

Messaggio di darioc » 21/09/2015, 14:35

Ludwigia palustris
*- Eleocharis acicularis
*- Micrantemum sp.montecarlo
*- Alternanthera rosaefolia sp.mini
*- Alternanthera rosaefolia
*- Rotala Wallichi
*- Pogostemon erectus
*- Un piccolo echinodorus che non pare crescere nonostanta faccia delle radici lunghissime
*- qualche porzione di muschio per riparare i legni dalle BBA
*- Ludwigia arcuata

Queste si dovrebbero poter adattare ottenendo un risultato esteticamente buono.
Per sarebbe come fare penso ti possa interessare l'articolo che sto scrivendo.
Praticamente mancano solo le foto.
darioc ha scritto:Molte piante coltivate nei nostri acquari in natura vivono emerse. Vivere emerse garantisce l'accesso alla CO2atmosferica e l'impossibilità di essere attaccate dalle alghe. Tuttavia per l'andamento stagionale delle precipitazioni nelle regioni tropicali i vegetali che abitano le zone umide vengono periodicamente sommersi. Per far fronte al fenomeno hanno sviluppato una forma adattata alla vita sommersa.
Possono passare dall'una all'altra in qualsiasi momento anche se ciò comporta un periodo di stress, lo stesso a cui assistiamo quando introduciamo una nuova pianta in acquario, non dimentichiamo che generalmente le aziende le coltivano emerse.
Vediamo ora come adattare una pianta acquatica alla vita emersa minimizzando lo stress.
Possiamo ottenere diversi vantaggi.
I VANTAGGI.
È possibile adattare le nostre piante prima dell'estate in modo da aumentare la loro resistenza al periodo più difficile dell'anno. Infatti potremo riporre la pianta emersa in un angolo fresco del giardino: la temperatura rimarrà più mite e godrà del fresco notturno. Nell'acquario la differenza tra notte e giorno e minore a causa della enorme capacità termica dell'acqua. Inoltre sarà assente uno degli elementi che contribuiscono ad aggravare la situazione in acquario destate: le lampade.
Anche la maggio disponibilità di CO2 giocherà a loro favore.
Altro vantaggio è poter assistere alla fioritura. Solo le piante prettamente acquatiche fioriscono sommerse. Considetato il loro valore estetico la pianta può essere utilizzata come una normale pianta da interno fiorita oppure per creare una zona di riparium in una vasca aperta. A tal fine si possono impiegare i vasetti di vendita riempiti con gravelit acquistabile per pochi euro. Per fissarli sono perfette delle ventose.
Non è consigliabile far crescere la pianta per piantarla con una parte emersa e la base in acqua. Infatti in queste condizioni la parte bassa perderebbe le foglie e si riempirebbe di radici aeree creando un effetto esteticamente negativo.
Altra possibile applicazione è ornare il bordo di un bonsai pond piantandola in un vaso da vivaio opportunamente sforacchiato e fissato vicino alla superficie con un gancio di acciaio inox di quelli per appendere gli strofinacci. Per incollarlo è sufficiente eliminare il biadesivo e impiegare del silicone.
Impiegando piante acquatiche emerse si può inoltre realizzare un Wabikusa.

COME FARE
Innanzitutto bisogna appurare se la nostra piantina può essere adattata. La maggior parte delle specie a foglia larga è idonea ma non esiste una regola fissa. Nei nostri articoli generalmente è indicata l'esistenza di una forma emersa. In ogni caso la registrazionesul forum e gratuita, semplice e veloce. Inoltre occorre precisare che la difficoltà di adattamento delle differenti specie può variare. Ad empio l'Hydrocotyle è semplicissima , la Limnophila invece ha un livello di difficoltà molto maggiore.

L'adattamento si compone di due step: il passaggio alla forma emersa e l'adattamento all'aria poco umida.

Nel metodo a mio parere migliore non sono nettamente distinti, non occorre nessun nostro intervento tra i due.

Vediamo cosa ci occorre.

-un contenitore senza buchi. È perfetto uno in plastica. Io uso le vaschette di plastica in cui vendono l'insalata già lavata al supermercato.

-un foglio di pellicola trasparente per alimenti. In alternativa può andare bene del tessuto non tessuto ma il fissaggio risulta molto più complesso quindi perché complicarsi la vota?

-del substrato. Alcuni consigliano un materiale drenante come fluorish o akadama ma io mi trovo benissimo con del semplice terriccio universale da giardinaggio.


Ecco come procedere.
Innanzitutto occorre preparare il substrato. Eliminiamo le parti piu grossolane e mescoliamo il terriccio ad acqua. Dovremo ottenere una consistenza tale che le talee che inseriremo non sprofondino. Inoltre se incliniamo il contenitore non deve rimanere compatto ma tendere lievemente a scivolare nella vaschetta. A questo punto risulta chiaro perché è importante che il mostro "vaso" sia privo di buchi. È sufficiente uno strato di substrato spesso 3/4 cm di substrato.

A questo punto si può piantumare. Scegliamo steli piuttosto in salute in quanto, come accennato, dovranno affrontare un periodo di stress. Per comodità è meglio che siano sui 5 cm. Eseguita la piantumazione ricopriamo la nostra serretta con la pellicola trasparente. L'umidità interna sarà prossima al 100%. Posizioniamo la serretta in un luogo ombreggiato altrimenti le piantine verranno letteralmente "cotte a vapore".

Ora non rimane che attendere le nuove crescite adattate alla condizione in cui la abbiamo posta. Avvenuto questo occorre praticare alcuni fori sulla pellicola in modo da iniziare a ridurre l'umidità interna. Col tempo aumentiamo il numero e le dimensioni degli stessi fino all'eliminazione totale della pellicola. Ci vuole indicativamente un mesetto ma il tempo richiesto varia in base a specie e altri fattori, pertanto per regolarsi risulta fondamentale osservare le risposte della piantina ai nostri interventi. Se tende ad appassire nonostante l'abbondanza di acqua nel substrato significa che stiamo abbassando l'umidità troppo in fretta.

Salvo la progressiva riduzione dell'umidità la manutenzione richiesta è praticamente nulla. Non e necessario annaffiare: l'acqua inserita inizialmente è sufficiente quasi fino alla rimozione della plastica. Non serve nemmeno concimare. Infatti durante un periodo di stress la crescita è lenta e il consumo di nutrienti va di pari passo.

Lo sviluppo sarà rallentato per qualche tempo anche dopo aver tolto la plastica, quando l'adattamento sarà realmente completo la crescita tornerà molto rapida.


A volte, se abbiamo un acquario chiuso, la "metamorfosi" si verifica autonomamente. È possibile se i cespugli sono molto fitti e raggiungono la superficie o se è presente uno strato di galleggianti. Comunque è piuttosto raro.
Alcuni fissano uno stelo ad un supporto galleggiante lasciando la parte bassa in acqua: la parte alta rimane a contatto con l'aria si adatta alla vita emersa. Questa tecnica non è applicabile in tutti gli acquari chiusi ma solo se la distanza delle lampade dall'acqua è piuttosto consistente. In caso contrario le piantine verranno bruciate dal calore.
La pianta comunnque non è pronta per la vita emersa, ha superato solo il primo step e non è non puo affrontare la bassa umidità ambientale cui la sottoporremo. Dobbiamo preparare una serretta per acclimatarla gradualmente.
Personalmente ritengo sia meglio adattarla mettendola nella vaschetta fin dall'inizio pur disponendo di una vasca con le caratteri sopra indicate.
In acquario aperto è molto probabile che la pianta si secchi a causa dell'umidità troppo rodotta.

E POI?

Quando abbiamo finito di adattare la pianta è possibile e rinvasarla. Meglio usare un contenitore privo di buchi, infatti occorre mantenere il terriccio di coltivazione intriso d'acqua: non dimentichiamo che si tratta di piante palustri. In alternativa si può utilizzare per la realizzazione di un Wabikusa, un riparium o ornare un pond.
In ogni caso risulta necessaria una opportuna fertilizzazione per sostenere la rapida crescita. A questo scopo è idoneo il pmdd avanzato. Io verso il concime direttamente nel contenitore, anche senza diluirlo. Infatti tengo sempre un dito d'acqua in cui il prodotto si diffonderà per effetto di moti connettivi e diffusione. Volendo se la pianta è in vaso si può impiegare anche un concime tutto in uno per giardinaggio. Tuttavia si rischia la formazione di accumuli nel terreno, questo non viene dilavato come avviene in un vaso tradizionale. Sono valide le solite considerazioni che facciamo sempre per le piante da acquario: è praticamente impossibile definire a priori il rapporto tra le richieste dei vari nutrienti e quindi se si usa il concime con un rapporto npk idoneo.
Durante l'estate è meglio posizionare la pianta all'esterno in modo che possa beneficiare di maggior luce e di un microclima più idoneo alla crescita vegetale. È possibile esporre la maggior parte delle piante ad alcune ore di sole al giorno. Durante l'inverno occorre ricoverarle in casa, in quanto tropicali soffrirebbero a temperature inferiori a 10 gradi. La posizione deve essere ben illuminata. Se lo spazio è sufficiente e le imposte non vengono aperte nelle prime ore della giornata è perfetta la zona tra le tapparelle/scuri e una finestra. Meglio se riceve poco sole diretto.

Ora non vi rimane che provare ad adattare alla vita emersa le giostre piante.
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Re: Piante emerse ?

Messaggio di enkuz » 22/09/2015, 11:08

Ma lo terresti in casa oppure fuori?
Forse non è la sezione corretta questa... ;)

Se vuoi creare una vasca per piante emerse ma all'interno è più indicato spostarti in ''piante''.

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Yellowstone1977
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Re: Piante emerse ?

Messaggio di Yellowstone1977 » 01/10/2015, 7:08

Ok allora me lo spostereste in piante ?
Si lo terrei in casa illuminato con un neon dedicato a 6500k che ho comprato a Leroy Merlin .
Sole diretto zero perché quando sono a lavoro le finestre son ovviamente chiuse
Rox :
dopo aver fatto quella prova, devi prendere due dita d'acqua in una bottiglietta, agitarla per 2-3 min e misurare il nuovo pH.
La CO2 si sarà liberata completamente, quindi avremo un valore di riferimento per capire da che acidità siamo partiti.

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Re: Piante emerse ?

Messaggio di enkuz » 01/10/2015, 11:26

:-bd

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darioc
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Re: Piante emerse ?

Messaggio di darioc » 01/10/2015, 13:31

Questi utenti hanno ringraziato darioc per il messaggio:
DavidePetteno (17/05/2020, 19:58)
Il cervello è come un paracadute: perché funzioni bisogna aprirlo! (Albert Einstein)

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