Pisu ha scritto: ↑In realtà succede proprio il contrario, perché quando apro di più la valvola a spillo aumentano sì le bolle, ma il manometro di bassa mi dice che la pressione è minore
Ne deduco che la resistenza del micronizzatore è inversamente proporzionale alla pressione esercitata.
Interessante questo aspetto, non ho esperienze su un impianto come il tuo (diffusore a membrana + manometro di bassa posto dopo alla valvola a spillo) per cui avevo ipotizzato un comportamento di un certo tipo.
Ora però, ragionandoci su (oggi sono particolarmente prolifico per ciò che riguarda il cazzeggio

) mi è venuta in mente una cosa:
la membrana è formata da una struttura contenente migliaia di percorsi microscopici attraverso i quali può transitare il flusso di anidride carbonica.
Il comportamento di ogni singolo canale è verosimilmente come quello che avevo ipotizzato, ovvero: superata una pressione si soglia inizia il flusso di gas la cui portata è proporzionale alla differenza di pressione ai capi del canale, ovvero aumenta all'aumentare della portata.
Ora propongo la mia analisi;
ci sono altri 2 aspetti da considerare:
1) dopo lo "sforzo" iniziale per far partire il flusso di gas (pressione di soglia), è probabile che la pressione necessaria al mantenimento del flusso sia inferiore, ovvero che la resistenza idraulica diminuisca bruscamente con l'avvio del flusso. A flusso avviato poi, un aumento di pressione comporta ovviamente una aumento della portata. (ricordo che per pressione intendo sempre la differenza di pressione tra monte e valle).
Se ci fermassimo qui, il discorso rimarrebbe confinato all'avvio ed all'interruzione del flusso, e non alla regolazione dello stesso...
Tuttavia, in una struttura con migliaia di questi canali molto simili tra loro e posti in parallelo (ovvero sottoposti alla stessa differenza di pressione), cosa succede?
Come ricordo di aver osservato anche in una pietra porosa di un aeratore, quando si aumenta la portata di quest'ultimo, ciò che succede principalmente è
un aumento del numero dei canali che si aprono e permettono all'aria di fuoriuscire (aumento del numero di punti in cui si vedono formarsi le bolle sulla superficie della pietra porosa), mentre l'aumento di portata del singolo canale è un effetto molto contenuto rispetto al primo.
Ecco che interviene il secondo aspetto:
2)questi micro-canali non si "aprono" tutti insieme, ma un po' alla volta, e l'aumento complessivo di portata attraverso la membrana è dato principalmente dal numero di canali che sono "aperti", più che dall'aumento della portata del singolo canale.
Ecco quindi che, ad ogni aumento di portata, nuovi canali iniziano a trasportare CO
2.
Appena si apre un po' la valvola a spillo, la pressione sale leggermente per un tempo brevissimo, giusto sufficiente a vincere la pressione di soglia dei nuovi canali, e successivamente la resistenza idraulica complessiva della membrana cala ulteriormente (vedi punto 1, a causa del maggior numero di canali in parallelo che trasportano gas) e con essa la caduta di pressione complessiva ai suoi capi.
Forse stavolta ci siamo
Questo comportamento spiegherebbe molte cose e, nel circuito da me ipotizzato:
MarcoBlu ha scritto: ↑[valvola a spillo] ---(p1)---> [manometro] ---(p1)---> [valvola di n.r.] ---(p2)---> [contabolle] ---(p2)---> [membrana del diffusore] --->(p atmosferica)
provocherebbe una pressione p2 pressochè costante (anzi, tendente ad abbassarsi con l'aumento della portata), ovvero renderebbe il valore della portata molto vicino all'essere direttamente proporzionale al numero di bolle al minuto, esattamente come sostiene @
nicolatc
Bingo
Cambiando invece il sistema di scioglimento della CO
2, le cose cambiano, tutto in funzione della caratteristica pressione/portata del diffusore/reattore.
Con un sistema venturi ad esempio, il canale è unico (ago da siringa) e lì la proporzionalità tra portata e numero di bolle non sarebbe più diretta ma probabilmente quadratica.
Che ne dite?
