Anche io direi che sono vere entrambe.

Il continuo boccheggiare è un segnale di stress, tipicamente respiratorio. Quando i pesci cercano ossigeno salendo in superficie (laddove infatti è più presente) e boccheggiando, il problema è quasi sempre una scarsa concentrazione di ossigeno.
Ma la concentrazione ottimale dipende anche dalla concentrazione di CO2.
La maggiore tolleranza per ciascun elemento si ha mantenendo una certa proporzionalità diretta tra loro: perciò terrei spento di notte l'erogatore, mentre di giorno l'alta concentrazione di CO2 si accompagna in acquari ben piantumati ad elevata concentrazione di ossigeno (grazie alla fotosintesi).
Ci sono ovviamente dei limiti:
- Se l'ossigeno scende oltre una certa soglia provocherà ipossia (vedi i sintomi descritti sopra) e morte per asfissia
- Se la CO2 sale oltre una certa soglia provocherà ipercapnia, e i sintomi sono misti.
La CO2 presente nel sangue non riesce più a diffondersi (passivamente) dalla branchie nell'acqua circostante. I pesci potrebbero aumentare la respirazione nel tentativo di liberarsi della CO2 in eccesso: i primi sintomi (il boccheggiare) potrebbero quindi coincidere con quelli di scarso ossigeno.
Un ulteriore aumento della CO2 nel sangue provoca però acidosi e abbassamento del pH interno: gli enzimi del sistema nervoso perdono efficacia e i pesci diventano apatici, disorientati, come ubriachi. Se riusciamo a vedere i pesci in quello stato sappiamo che sono vicini alla morte e dobbiamo agire subito. Il problema è stato quasi certamente un'erogazione eccessiva di CO2.

A patto di essere consci che l'aeratore la riduce di "parecchi" punti; e che quel poco che resta in vasca, di notte non serve comunque a nessuno.
Quoto tuttoSteinoff ha scritto: ↑01/11/2017, 1:54Ti spiego perche' non amo interrompere la CO2 durante la notte Chiudendo completamente il rubinetto della CO2 durante le ore di buio, diminuirei drasticamente e in poco tempo (per via della sua concentrazione iniziale in acqua in relazione a quella nell'aria) la sua concentrazione in acqua, con conseguente aumento repentino del pH. Il giorno dopo, a luci appena accese, le piante non ripartirebbero rapidamente, come invece accade con CO2 erogata costantemente, ma impiegherebbero piu' tempo a entrare a pieno regime di fotosintesi, il tempo necessario alla CO2 per tornare alla concentrazione necessaria. Questo mi porterebbe anche a una minor presenza di ossigeno e per un tempo piu' prolungato, dato che questo e' il prodotto di scarto della fotosintesi.

Infatti io apro l'elettrovalvola un'ora prima dell'accensione luci, e la chiudo mezz'ora prima dello spegnimento.
Un'ora di erogazione è tipicamente sufficiente a creare quell'accumulo necessario a soddisfare la forte richiesta delle piante che si verifica all'accensione delle luci; non serve certo l'intera notte

Beh, la soluzione che suggerisco è proprio un'elettrovalvola collegata ad un timer che si apre quando la CO2 è necessaria, e che si chiude quando effettivamente non lo è più!Steinoff ha scritto: ↑01/11/2017, 1:54mi ricordo che @Gery aveva trovato un'ottima alternanza di interruzioni "brevi" nella somministrazione di CO2 durante l'intero arco della giornata, attraverso l'impiego di una semplice elettrovalvola collegata a timer. Cosi' facendo, andava a ridurne la concentrazione quando effettivamente era necessario (o semplicemente quando si poteva fare), senza mai andarla ad eliminare del tutto dall'acqua, con notevole risparmio sul gas effettivamente erogato

Inoltre, quando dici che lo scopo è non eliminarla del tutto, teniamo presente che arrestando l'erogazione di notte non è che eliminiamo del tutto la CO2 presente in vasca. Al contrario, i pesci, le piante, le alghe, i batteri che nitrificano ed i batteri che decompongono la materia organica (detriti) producono comunque abbondante CO2.
Non dico che la tua soluzione non funzioni né che sia sbagliata, al contrario!

La mia è solo una soluzione alternativa.
Altre soluzioni alternative?
In base alle specifiche esigenze, direi:
1) Non eccedere con galleggianti che eliminano ogni scambio superficiale.
2) Non eccedere con sistemi tipo Venturi super-perfetti, che eliminano anche un minimo movimento superficiale. Non è opportuno creare increspamenti o infrangimenti, ma un po' di movimento può essere opportuno. Infatti col Venturi di giorno non abbiamo problemi (ad apportare ossigeno ci pensano le piante), ma di notte l'ossigeno può scarseggiare.
3) Non eccedere con fauna e detriti/carico organico: se c'è eccesso di pesci e batteri che consumano ossigeno, di notte può arrivare a scarseggiare.
4) Di notte, chiudere la valvola di CO2 e accendere l'aeratore.