cicerchia80 ha scritto: ↑Boh...io sinceramente dell'utilita o inutilita non ci scommetterei una cena
Sopra ho riportato una mia esperienza ben distante dall'apertura di questo topic,quando le piante smettevano di fare pearling spegnevo la luce
Riporto cosa dice
Dennerle
Numerosi studi di biotopi e misurazioni provano chiare connessioni: l’habitat tipico
della maggior parte di specie di alghe è caratterizzato da una forte tensione
redox e da elevati valori d’ossigeno. Si tratta cioè di un ambiente prevalentemente
ossidante. Gli oligoelementi sono praticamente assenti, le piante sono poco sviluppate
o non presenti per niente. Inoltre si rilevano regolarmente grandi quantitativi
di prodotti di ossidazione come nitrato e fosfato, talvolta già consumati dalle
masse di alghe.
La situazione è molto diversa nei biotopi naturali e negli acquari con una crescita
ideale delle piante. Questi si contraddistinguono per un contenuto di ossigeno
molto basso e per un‘elevata concentrazione di CO2 e di tutti gli oligoelementi
essenziali. In un ambiente che tende ad una leggera riduzione, le piante che crescono
rigogliose rappresentano una concorrenza forte per le alghe.
Consiglio:
un’illuminazione continuativa esagerata senza interruzioni, alla lunga può portare
a fenomeni di carenza nelle piante, e questo può causare una maggiore crescita
delle alghe. Con un “riposino pomeridiano” si normalizza quindi la concentrazione
di ossigeno soprattutto negli acquari molto illuminati, consentendone una
riduzione graduale. Durante questo intervallo di riposo, inoltre, le piante possono
eliminare i pericolosi radicali dell‘ossigeno.
voglio di......mi sembra un qualcosa di più di un consiglio a sentimento...ricordo che parliamo dell'unica azienda che più appoggia una filosofia naturale
Anche la Walstad sostiene che sia meglio usarlo,in maniera da bilanciare meglio le richieste di CO
2 ed ossigeno
Personalmente non mi finfera il discorso di simulare lo sviluppo della luminosità in natura
Ma semplicemente per 2 semplici motivi
- in natura le piante seguono una stagionalotà,prerogativa che in acquario è rimasta a pochissime specie,tipo la Barcalaya e quell'altra di cui mi sfugge il nome
- 3/4 delle,ma facciamo anche 8/10 delle piante che coltiviamo in acquario in natura non vivono sommerse,o perlomeno non per tutto l'anno,tolte le solite Egeria e Cabomba di prettamente acquatica resta poco
invece noi le obblighiamo a vivere contro natura,e secondo me è questa la differenza
Un pò come le serre per intenderci
Avete scritto il mondo ma posto lo stesso

Son gli stessi che hanno lo special plant che è una "lampada pessima per le piante rosse".
Comunque, con le varie centraline ho provato varie illuminazioni.
Con il fotoperiodo spezzato la Phyllantus mi è tornata verde.
In alcuni acquari ho 4 ore di accensione graduale, 4 piena potenza, 4 di spegnimento. Con 12 ore di accensione.
Una volta risolto il problema alghe (che potrebbe esser dato anche dalla luce) col fotoperiodo si può fare un po' quel che si vuole. Se si è a casa due volte nella giornata potrebbe aver senso spezzarlo.
Io penso ad incrociare il benessere di piante e pesci. Quindi se dovessi spezzarlo, lascerei le lampade al 10% in mezzo, per poi tornare al massimo.
Con la luce normale non lo farei per il motivo detto prima.
Se non avessi pesci, il fotoperiodo spezzato sarebbe una strada che seguirei sicuramente all'inizio. Perché secondo me in acquari avviati da poco ha u suoi vantaggi. Poi a lungo andare lo porterei a blocco unico di 10 ore. Perché così le rosse diventano più rosse. Non saprei spiegare il motivo, ma con 6 ore che ho adesso la furcata non è rossa intensa. Mentre quando ne avevo 10 lo era.
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