La stupida storia di un esperimento finito male
Inviato: 02/01/2016, 22:12
ABBASSAMENTI DI TEMPERATURA:
In questa storia per la quale credo sia superfluo fare commenti, ho deciso di raccontarla pur sapendo di essere colpevole (per non dire altro) e passibile di gravi giudizi da parte dei lettori.
Salve, apro questa discussione perché sento il bisogno di sfogarmi. Vorrei scomparire per aver fatto una cosa sbagliata sapendo di sbagliare e ora ne pago le conseguenze. Il senso di colpa mi fa sentire a disagio per quanto anche se stiamo parlando solo di pesci, comunque la cosa colpisce il mio senso di coscienza.
Tutto inizia ad agosto quando nel vascone in salotto dove ospito il mio salmastro decido di provare ad intervenire facendo esperimenti con l'acqua ossigenata contro i Cianobatteri che affliggono da mesi la mia vasca, decido per sicurezza di mettere al riparo i pesci in una vasca vuota in cantina dove all'occorrenza parcheggio gli animali temporaneamente.
La temperatura in cantina ad agosto si aggira sui 24 gradi e quindi va bene.
Arrivato il mese di settembre la temperatura scende a 20 gradi e decido di accendere il riscaldatore per far salire la temperatura a circa 23 gradi.
I pesci stanno bene e mangiano.
Durante la permanenza in cantina un giorno vado a prendere del materiale causando un incidente. Involontariamente in un periodo imprecisato stacco delle apparecchiature dalla ciabatta che collegava tutte le apparecchiature della vasca e che aveva un disordinatissimo groviglio di fili. Per sbaglio stacco anche il riscaldatore ivi collegato. Nel mese di ottobre vado in cantina a riempire la mangiatoia automatica e mettendo la mano in acqua mi accorgo che è gelida. Nella vasca da 250 litri sono presenti 10 pesci tutti piccoli tra i 4 e i 6 cm, di cui 1 Pleco, 1 Pterigoplyctis, 1 Corydoras paleatus femmina, 1 Barbus di odessa, 3 Monodactylus argenteus, 1 Pekoltia, 1 Ancistrus e 1 Chiclasoma severum.
La temperatura in quel momento misurava 17 gradi e nessun pesce mostrava alcun effetto negativo dell'abbassamento. Decisi allora di monitorare tutti i giorni l'andamento della vasca e di intervenire all'occorrenza quando qualcuno degli animali avesse mostrato segni di sofferenza.
La temperatura scende gradualmente fino a raggiungere i 15 gradi a novembre. Finalmente noto che un pesce, il Chiclasoma comincia a mostrare segni di sofferenza, lo prelevo e lo riporto in casa facendogli salire la temperatura gradualmente nel giro di due giorni fino a raggiungere i 20 gradi.
Il pesce riprende perfettamente la sua forma fisica.
In cantina continuo a monitorare la temperatura che a dicembre arriva a 13 gradi. Anche qui i pesci continuano ad avere i colori brillanti di sempre, nuotano e si nutrono come se fosse tutto regolare.
Mi felicito con me stesso della situazione più che buona e finalmente decido che dopo tanti mesi forse è giunta l'ora di rabboccare e poi fare un cambio d'acqua.
Porto giù una tanica d'acqua d'osmosi ma in quel momento fra me stesso penso "vuoi vedere che adesso in questa situazione innaturale potrebbero risentire di una minima variazione come un semplice cambio d'acqua anche se dovrebbe essere un miglioramento ?" Il pH in quel momento era circa 8, la conduttività sui 600, ammoniaca 0 e nitrati fuori scala. Ebbene effettuo il cambio d'acqua in misura di una tanica da 25 litri su circa 200 e....porca miseria come temuto, DISASTRO TOTALE. Il primo ad andare in panico è stato un Monodactylus che è entrato immediatamente in stato di scioc mentre un'altro ha mostrato segni di malessere senza i gravi sintomi del suo fratello. Arraffo immediatamente i due pesci e li porto subito in casa dove effettuo senza ulteriori cambi di acqua un rischioso riadattamento alla temperatura facendola salire nel giro di 24 ore fino a 20 gradi. Dopo altre 24 ore il Monodactylus in stato di scioc muore ma restava ancora l'altro che mostrava buone prospettive nuotando normalmente ed avendo dei bei colori. Dopo circa due giorni la situazione inaspettatamente precipita ed il pesce senza mostrare assolutamente nessun segno di malattia esteriore comincia a nuotare storto per poi morire il giorno dopo.
A questo punto terrorizzato corro in cantina a recuperare l'ultimo Monodactylus quello che invece non aveva mostrato alcun segno di malessere.
E' ancora li che nuota nella sua acqua a 13 gradi senza nessun sintomo di malessere, comunque dichiaro l'esperimento concluso e lo prelevo in via preventiva (faccio notare) SANO, riportandolo in casa perfettamente SANO ! Nel suo caso il riadattamento alla temperatura di casa e all'acqua più pura viene fatto in modo ancora più graduale fino a quando dopo tre giorni non lo inserisco in un acquario con un suo simile che era rimasto in casa. Preventivamente cambio anche il 100% dell'acqua in modo da far trovare al pesce un acquario perfettamente pulito e controllo che l'acqua nuova abbia circa le stesse caratteristiche chimiche di quella da cui proveniva in cantina (eccetto i nitrati ovviamente) con temperatura di soli 21° per non eccedere nel senso opposto. Tutto procede bene senonché dopo tre giorni il pesce smette di mangiare e comincia a mostrare malessere.
Dopo altri due giorni compaiono delle micosi/batteriosi sulle pinne e sugli occhi e poi da qui la storia la sapete già.
Morale:
In questa storia per la quale credo sia superfluo fare commenti, ho deciso di raccontarla pur sapendo di essere colpevole (per non dire altro) e passibile di gravi giudizi da parte dei lettori.
Salve, apro questa discussione perché sento il bisogno di sfogarmi. Vorrei scomparire per aver fatto una cosa sbagliata sapendo di sbagliare e ora ne pago le conseguenze. Il senso di colpa mi fa sentire a disagio per quanto anche se stiamo parlando solo di pesci, comunque la cosa colpisce il mio senso di coscienza.
Tutto inizia ad agosto quando nel vascone in salotto dove ospito il mio salmastro decido di provare ad intervenire facendo esperimenti con l'acqua ossigenata contro i Cianobatteri che affliggono da mesi la mia vasca, decido per sicurezza di mettere al riparo i pesci in una vasca vuota in cantina dove all'occorrenza parcheggio gli animali temporaneamente.
La temperatura in cantina ad agosto si aggira sui 24 gradi e quindi va bene.
Arrivato il mese di settembre la temperatura scende a 20 gradi e decido di accendere il riscaldatore per far salire la temperatura a circa 23 gradi.
I pesci stanno bene e mangiano.
Durante la permanenza in cantina un giorno vado a prendere del materiale causando un incidente. Involontariamente in un periodo imprecisato stacco delle apparecchiature dalla ciabatta che collegava tutte le apparecchiature della vasca e che aveva un disordinatissimo groviglio di fili. Per sbaglio stacco anche il riscaldatore ivi collegato. Nel mese di ottobre vado in cantina a riempire la mangiatoia automatica e mettendo la mano in acqua mi accorgo che è gelida. Nella vasca da 250 litri sono presenti 10 pesci tutti piccoli tra i 4 e i 6 cm, di cui 1 Pleco, 1 Pterigoplyctis, 1 Corydoras paleatus femmina, 1 Barbus di odessa, 3 Monodactylus argenteus, 1 Pekoltia, 1 Ancistrus e 1 Chiclasoma severum.
La temperatura in quel momento misurava 17 gradi e nessun pesce mostrava alcun effetto negativo dell'abbassamento. Decisi allora di monitorare tutti i giorni l'andamento della vasca e di intervenire all'occorrenza quando qualcuno degli animali avesse mostrato segni di sofferenza.
La temperatura scende gradualmente fino a raggiungere i 15 gradi a novembre. Finalmente noto che un pesce, il Chiclasoma comincia a mostrare segni di sofferenza, lo prelevo e lo riporto in casa facendogli salire la temperatura gradualmente nel giro di due giorni fino a raggiungere i 20 gradi.
Il pesce riprende perfettamente la sua forma fisica.
In cantina continuo a monitorare la temperatura che a dicembre arriva a 13 gradi. Anche qui i pesci continuano ad avere i colori brillanti di sempre, nuotano e si nutrono come se fosse tutto regolare.
Mi felicito con me stesso della situazione più che buona e finalmente decido che dopo tanti mesi forse è giunta l'ora di rabboccare e poi fare un cambio d'acqua.
Porto giù una tanica d'acqua d'osmosi ma in quel momento fra me stesso penso "vuoi vedere che adesso in questa situazione innaturale potrebbero risentire di una minima variazione come un semplice cambio d'acqua anche se dovrebbe essere un miglioramento ?" Il pH in quel momento era circa 8, la conduttività sui 600, ammoniaca 0 e nitrati fuori scala. Ebbene effettuo il cambio d'acqua in misura di una tanica da 25 litri su circa 200 e....porca miseria come temuto, DISASTRO TOTALE. Il primo ad andare in panico è stato un Monodactylus che è entrato immediatamente in stato di scioc mentre un'altro ha mostrato segni di malessere senza i gravi sintomi del suo fratello. Arraffo immediatamente i due pesci e li porto subito in casa dove effettuo senza ulteriori cambi di acqua un rischioso riadattamento alla temperatura facendola salire nel giro di 24 ore fino a 20 gradi. Dopo altre 24 ore il Monodactylus in stato di scioc muore ma restava ancora l'altro che mostrava buone prospettive nuotando normalmente ed avendo dei bei colori. Dopo circa due giorni la situazione inaspettatamente precipita ed il pesce senza mostrare assolutamente nessun segno di malattia esteriore comincia a nuotare storto per poi morire il giorno dopo.
A questo punto terrorizzato corro in cantina a recuperare l'ultimo Monodactylus quello che invece non aveva mostrato alcun segno di malessere.
E' ancora li che nuota nella sua acqua a 13 gradi senza nessun sintomo di malessere, comunque dichiaro l'esperimento concluso e lo prelevo in via preventiva (faccio notare) SANO, riportandolo in casa perfettamente SANO ! Nel suo caso il riadattamento alla temperatura di casa e all'acqua più pura viene fatto in modo ancora più graduale fino a quando dopo tre giorni non lo inserisco in un acquario con un suo simile che era rimasto in casa. Preventivamente cambio anche il 100% dell'acqua in modo da far trovare al pesce un acquario perfettamente pulito e controllo che l'acqua nuova abbia circa le stesse caratteristiche chimiche di quella da cui proveniva in cantina (eccetto i nitrati ovviamente) con temperatura di soli 21° per non eccedere nel senso opposto. Tutto procede bene senonché dopo tre giorni il pesce smette di mangiare e comincia a mostrare malessere.
Dopo altri due giorni compaiono delle micosi/batteriosi sulle pinne e sugli occhi e poi da qui la storia la sapete già.
Morale: