Re: Stick NPK e Neocaridina
Inviato: 18/10/2014, 12:58
Se mi è morto qualche Tanichtys mi è rimasto lì a fare da concime. Purtroppo quel vaso è una specie di pozzo pieno di piante, mi è difficile anche contarli, specie quando era pieno di avannotti.Rox ha scritto: E' come se ti morisse un Tanichtys e lo lasciassi decomporre lì dentro...
Non crea nessun problema, con la tua mostruosa combinazione di piante rapide; però non ce lo lasci lo stesso, perché ciò che rilascia è difficilmente controllabile.
Ma pure le budella di un gabbiano sono un laboratorio chimico, solo che non controlliamo noi le reazioni.Rox ha scritto: Con il guano, le concentrazioni di NPK le decide l'intestino di un gabbiano.
Con la Chimica, le decide uno scienziato in un laboratorio.
...E di solito costano pure meno, al massimo uguale.
Più che altro, i sali utilizzati negli stick diciamo "di sintesi", sono sostanze più semplici ed è più facile controllare causa ed effetto quando si usano.
Gli stick "bio", che usino guano o borlanda, però qualche grado di raffinazione rispetto alla materia prima lo devono avere subito, visto che in etichetta è specificato il rapporto N/P/K, altrimenti dovrebbero dare numeri a caso ( tipo: N 5-16, P 2-20, K 1-18) se si limitassero a compattare il guano in stick.
Parlo degli stick, che saranno stati come minimo sterilizzati, non dei sacchi di guano secco.
L'unico motivo per cui li stavo valutando è che negli stick "bio" non sono presenti gli oligoelementi, quindi sarebbe più facile adattare un protocollo in cui gli stick forniscono i macro e gli oligo si dosano tipo PMDD.
Nel mio caso, per la ninfea, li ho usati per due motivi:
1) Li avevo in casa perché li uso per il basilico, gli altri stick li uso più per le piante da fiore;
2) Il vivaio da cui avevo preso il tubero mi suggeriva di fare un substrato con argilla, letame in pelletts, sabbia. La cosa che pensavo fosse più simile al letame erano gli stick biologici.