Forum acquariofilia facile: allestimento e gestione facile dell' acquario, tutto sui pesci tropicali

Jovy1985 ha scritto:

FedericoF ha scritto:

scheccia ha scritto:Allevamento (non industriale), inizia a fare le vasche, coppie riproduttive... Vende online poco alla volta si crea nome e giro. Non ci guadagnerà sicuramente, inizialmente, ma non si svena a pagare tasse e porcherie varie.

Quindi non in regola.
Perché se vuole vendere in regola deve fare dei controlli periodici.

devi vendere come "prestazione occasionale", farti un "giro", magari tramite i social... E solo dopo pensare al resto, secondo me.. Prima bisogna vedere se si riesce a recuperare i soldi della bolletta.

io faccio il doppio della bolletta solo con le piante tramite i social

Luca.s ha scritto:Chi è e dov'è?

Zona castel maggiore ma non puoi vedere nulla ne entrare senza partita iva abilitata da loro, nemmeno per curiosare.

Sono grossisti importano da vari fornitori tra venezuela, polonia, germania e indonesia. poi rivendono al negozi. Non è il solo ma vicino a me conosco e ho visto i listini solo di lui ma ce ne sono altri sia italiani che non.

Secondo me se ti fai una serra fatta bene e punti ai mercati più selettivi dove magari si hanno richieste minori ma che solo tu puoi accontentare

-betta wild tramite associazioni ad esempio
-discus wild o selezioni pregiate
-betta selezionati provenienti dall'asia
-ciclidi rari come ivanacara adoketa o crenicichla

sono cose che molti intenditori cercano e che son disposti anche a pagare un bel po' e la concorrenza è limitatissima (ivanacara di solito chiedono circa 100€ per esemplari giovanili non sessati).

Personalmente non lo farei se non associato ad un negozio che ti prende gli esuberi pagandoteli

scheccia ha scritto:Negozio, finché si fà un giro di clientela, studia bene il marino e altro... Paga, paga e basta per almeno 2 annetti, quindi serve budget sostanzioso.
Allevamento (non industriale), inizia a fare le vasche, coppie riproduttive... Vende online poco alla volta si crea nome e giro. Non ci guadagnerà sicuramente, inizialmente, ma non si svena a pagare tasse e porcherie varie.

Questo è vero, come è vero anche che qualunque attività inizialmente va in perdita, i fondi da recuperare devono prevedere che non c'è avviamento commerciale e devono sopperire anche a tutte le spese del primo periodo, anche anni talvolta, per questo è un miracolo oggi come oggi già riuscire a recuperare le spese.

L'idea dell'allevamento non è male, soprattutto se affiancata ad un lavoro che nel frattempo produca reddito, può essere vista come un hobby allargato, quantomeno fin tanto che l'attività cominci ad essere realmente produttiva, ma ci vuole tempo e soprattutto non basta avere le Red Cherry in catalogo, bisogna riuscire ad ottenere riproduzioni costanti con tutte le specie, specialmente le più delicate, bisogna considerare inoltre anche che per vendere ai negozi ci vuola la partita iva, l'attività deve essere dichiarata ( e quindi = spese anche qui ), serve fattura, non le prendono così, perchè se c'è un controllo ti fanno il culo e a nessuno conviene più rischiare per pochi euro di guadagno.

Sono due cose comunque molto diverse, la serra, se fatta ad un certo livello e non privatamente con lo scopo di vendere una tantum ad un privato, comporta spese anche maggiori di un semplice negozio, che per quanto riguarda le autorizzazioni ( escludendo il vivo, e sarebbe bello capire qui a livello di autorizzazioni come muoversi realmente, se qualcuno ha informazioni in merito sarebbero gradite ) è molto più semplice, in un mese fai la comunicazione al comune ed apri la saracinesca, anche in 30 mq volendo

Per la vendita di animali vivi non viene avanzata nessuna richiesta specifica.
Non mi è mai capitato, ma da quello che so in fase di apertura vanno indicate le specie che si intende vendere nell'allegato sanitario che il comune trasmetterà all'ASL e che a sua volta darà la sua l'autorizzazione.

Ovviamente il titolare non può fare tutto da solo, ma serve un professionista abilitato - e magari pure qualificato - quindi una volta che ne trovi uno (qualificato) ci pensa lui.

ocram ha scritto:Per la vendita di animali vivi non viene avanzata nessuna richiesta specifica.

Quindi non sono previste autorizzazioni sanitarie di alcun genere in questi casi?
Questo vale sia per il dolce che per il marino?

Vale per animali vivi.
Gli allegati sanitari vanno elaborati già per altre attività, parrucchieri, estetisti, ristoranti, ecc., e per animali vivi è richiesta una lista delle specie.

Quindi l'autorizzazione sanitaria serve e viene richiesta in fase di apertura. A questo punto penso che la lista delle specie serva a controllare che non ce ne siano alcune protette, ma tanto finché sono pesci tropicali, dubito che qualcuno sappia associare i nomi delle liste che hanno a una livrea specifica.

Preciso che quello che dico si basa sul comune di Roma e ogni comune ha purtroppo delle procedure diverse, anche molto diverse, per l'apertura delle attività commerciali.

Gianni ti avevo scritto un papiro. Riassumo cripticamente.


Pensaci. Pensaci molto molto bene e poi pensaci ancora un po'.
Spero che tu abbia davvero idea di cosa voglia dire, perché a combinare disastri di considerevole entità è veramente questione di pochi mesi.
Buona fortuna per tutto!