Buongiorno a tutti. Allora:
Giueli ha scritto: ↑30/12/2021, 0:20
Già... ma non stiamo mandando un satellite in orbita eh
Decisamente. Stiamo solo chiacchierando di piante e pesci in vetro. Ma pianificare le azioni, permette di non commettere errori. Qui parliamo di un utente che non conosce praticamente niente di ciò che succede in acquario, eppure la sua non mi sembra la vasca più brutta che abbia mai visto. Quindi, con poche azioni mirate, può ottenere buoni risultati senza troppi problemi.
Giueli ha scritto: ↑30/12/2021, 0:20
Ed è per questo che esiste sto forum
Certo. Ma, sempre secondo il mio parere, il PMDD non sempre è necessario. Può essere laborioso da attuare e frustrante per chi è agli inizi.
Giueli ha scritto: ↑30/12/2021, 0:20
Perché questo fa schifo
No, non fa schifo. Intendevo che i concetti generali, come il ciclo dell'azoto, sono rinvenibili ovunque in rete, senza grossi svarioni.
Giueli ha scritto: ↑30/12/2021, 0:20
Alex Carbonari ha scritto: ↑presenza di un filtro è basilare
Perché?
Sono contento che questa affermazione ti faccia ridere

Intuendo le tue intenzioni derisorie, però, ti faccio notare che questo acquario, se non avesse avuto un filtro, sarebbe arrivato al capolinea da parecchio tempo.
Questo è un fatto. La mia affermazione circa la basilare necessita di un filtro va intesa ad ampio respiro. Se ne può fare a meno in certi casi, ma, dal momento che il mondo è vario, in moltissimi altri casi utilizzare il filtro è indispensabile e costituisce un paracadute per gestioni allegre come questa. È un vantaggio. Se poi, un giorno, con tutta la consapevolezza del caso, si deciderà di farne a meno, questa scelta sarà maturata in un contesto di conoscenza che, allo stato attuale, manca. Io, dopo anni di acquariofilia, continuo a utilizzarlo. Sbaglio? Forse, ma non voglio rischiare.
Giueli ha scritto: ↑30/12/2021, 0:20
Perché?
Se ti riferisci all'allellopatia, scrivo che per me non influisce in maniera considerevole, poiché ciò che sperimento normalmente coltivando piante diverse a stretto contatto, i problemi che riscontro riguardano carenze che tutte le piante attraversano e che normalmente risolvo eliminando il fattore limitante (luce e fertilizzanti in primis, in una vasca con CO
2).
Aggiunto dopo 32 minuti 6 secondi:
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
In realtà basta restare in "zona" Ciclo dell'azoto in acquario
A questo ho risposto prima.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
Per imparare una cosa devi mettere le mani nella marmellata... che poi le mani te le sporchi poco se c'è qualcuno che le cose te le spiega e se si ha la giusta pazienza.
Non se giochi con prodotti che non conosci, le cui conseguenze in acquario ti sono sconosciute. Con tutta la pazienza del mondo, quando butti azoto in tutte le forme, fosforo, microelementi di tutti i tipi e poi ti ritrovi a combattere con le alghe, sei sempre alla mercé degli eventi e dei consigli altrui.
Meglio costruirsi una buona base teorica e poi partire. Luca3g vuole già inserire gli stick, come viene viene. Non mi sembra una buona idea.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
La vita più "facile" di un protocollo commerciale ti insegna a leggere un libretto di istruzioni , non molto di più a mio parere
Se non vuoi approfondire, hai ragione. Però hai lo stesso problema se utilizzi il PMDD facendo cose a caso che qualcuno ti dice di fare. Solo che in questo caso, rischi di fare danni veri. Quante volte è successo che un utente abbia messo rinverdente a millilitri senza diluizione?
Usare un protocollo commerciale, almeno all'inizio, ti tutela, viste anche le basse concentrazioni.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
Sulla questione degli stick ricchi in azoto e fosforo... hai mai provato a metterli in acqua e vedere quanto rilasciano e come? Di quanto e in quanto salgono le concentrazioni di azoto e fosforo? O quanto meno hai fatto dei conti per dire che sono " ricchi " rispetto a cosa ?
Tu lo hai fatto? Hai misurato ogni singolo componente di cui sono fatti? Hai misurato l'azoto ureico? E l'ammoniaca dopo qualche tempo? E ogni quanto tempo hai fatto le misurazioni?
Io non utilizzo stick da giardino, perché sono fatti per essere dilavati, non messi in infusione.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
Tra l'altro, se ricordo bene, nella sintesi del libro della walstad che abbiamo qui sul forum credo ci sia un passaggio a riguardo.
Se mi citi il paragrafo, vado a vedere sul libro che ho.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
le allelopatie non contano semmai in acquari con cambi d'acqua cadenzati, magari settimali.
Hanno rilevanza nel lungo tempo. Sostanzialmente, per funzionare le sostanze allelopatiche non devono esser rimosse.
Ma il punto è che nella maggioranza delle vasche non si vedono mai gli stessi pesci e soprattutto lo stesso allestimento.
La stessa Walstad effettuava cambi. Non settimanali, ma periodici, a pochi mesi di distanza.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
Solitamente quando va bene durano quanto? 1 anno?
Non so, io ne ho due da anni, che a tratti ho gestito senza cambi per mesi e non ho notato problemi che ho faticato a riconoscere in carenze di altro tipo.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
qui non ho capito cosa intendi. Me la spieghi?
Nel mio discorso, intendevo dire che i metodi con cui alcune piante acquatiche estraggono il CO
2 (con decalcificazione, ad esempio) o gli altri metodi citati da Walstad, vengono ritenuti, a torto, come sostitutivi del biossido di carbonio gassoso. Non è così. Tutti i metodi da lei citati sono palliativi che le piante utilizzano per ottenere CO
2 in tempi di magra. La stessa Walstad dice che le piante palustri prediligono CO
2 gassosa in un rapporto di 10 a 1. Inoltre, gli altri metodi citati sono energicamente dispendiosi per le piante, quindi il bilancio energetico per la pianta non è positivo. Motivo per cui, la stessa autrice ammette che il vantaggio aereo è surclassante e che bisognerebbe agevolare l'emersione delle piante, per consentirgli di eliminare il fattore limitante che, in acqua, è il carbonio. Lei stessa ammette che in acquari con CO
2, le piante non risentono di questa mancanza, ma che lei non la attua, poiché bisognerebbe potare, ma soprattutto,
fertilizzare...
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
Uno stick, seppure si sciogliesse di colpo i nitrati sarebbero praticamente nulli
I nitrati, non i composti ammoniacali.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
il PMDD non è facile da attuare da chi segue i guru su Facebook... qui siamo su AF
Non seguo guru, Facebook l'ho disinstallato anni fa. Cerco di ragionare da solo... Magari sbaglio, ma faccio da solo, sia sbagli che successi.
gem1978 ha scritto: ↑30/12/2021, 0:53
Suppongo tu proponga altro perché conosci come funzionano i commerciali e che quindi poi sei in grado di dare indicazioni e seguire nel suo percorso Luca.
Gli propongo i commerciali perché ho visto come si approccia all'acquario. "Metto questo perché ce l'ho". Ti immagini a farlo col Cifo?
Aggiunto dopo 52 minuti 21 secondi:
luca3g ha scritto: ↑30/12/2021, 9:10
Io apprezzo sempre pareri discordanti quindi se possibile vorrei continuare questa discussione tutti insieme
Hai già deciso che strada intraprendere. Se vuoi utilizzare il PMDD, io non ho gli strumenti per aiutarti. Tieni presente, però, che al tuo livello usare quel protocollo può risultare molto difficile. Buona fortuna
In ogni caso, ribadisco che dovresti consolidare alcuni concetti base, incluso la conoscenza delle piante che scegli di coltivare.
