Tempo fa ascoltai una rapida spiegazione da parte del prof. Zichichi in TV, e ha detto esattamente la stessa cosa, e cioè che andando a fare un pò di calcoli numerici sulle galassie, e andando ad incrociare questi dati con la fisica newtoniana e leggi di Keplero, i fisici si sono resi conto che i conti non tornavano.
Mancava una parte di materia (non ricordavo fosse addirittura il 95%!!), per cui hanno ipotizzato che ci sia una materia non visibile e non rilevabile con gli strumenti a nostra disposizione e che hanno chiamato materia oscura.
Nella pagina wikipedia linkata da @
Paky però si fa un cenno a delle teorie alternative, elaborate da alcuni fisici, che parlano di gravitazione modificata e di Modified Newtonian Dynamics (dinamica newtoniana modificata).
E questo mi incuriosice parecchio....piuttosto che invocare la presenza di una materia non visibile e non rilevabile nemmeno con il più sofisticato e sensibile spettrofotometro FT al mondo, facendo, di fatto, un atto di fede non molto diverso da quello che facciamo quando crediamo nell'esistenza di Dio, non avrebbe più senso mettere in dubbio la validità delle 3 leggi di Keplero e ipotizzare che esse, in presenza di enormi masse gravitazionali, di buchi neri e di altri fenomeni difficilmente rilevabili in modo accurato a milioni di anni luce di distanza, possono perdere in parte la loro validità?
In fondo, non è quello che facciamo quando descriviamo il comportamento dei gas ad alte pressioni? Mica invochiamo le molecole di gas "oscure", modifichiamo l'equazione di stato dei gas perfetti con un pò di coefficienti correttivi (viriali) e la cosa finisce lì.
E non è la stessa cosa che si fa per ricavare l'energia degli elettroni in sistemi multielettronici? Mica ci inventiamo gli elettroni "oscuri"....un paio di coefficienti di interazione, un coefficiente di schermatura della carica nucleare (Zefficace), e via!
Questo è un procedimento molto diffuso in vari campi ella scienza, dalla termodinamica alla fisica quantistica: si trova una equazione piuttosto semplice che descrive un caso ideale, semplfiicato, e la si modifica poi con alcuni termini correttivi per applicarla a casi reali molto più complessi.