Elettrovalvole per chiudere e risparmiare la CO2

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Daniela
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Messaggio di Daniela » 22/01/2019, 21:26

cqrflf ha scritto: S. Vi ricordo che il mio nomignolo è orgogliosamente l'acronimo del nostro sito: aCQuaRioFiLiaF(acile) => CQRFLF
:)) :)) :)) Robert Langdon non mi ha insegnato nulla azz.. x_x :D
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Messaggio di cqrflf » 22/01/2019, 21:26

Pisu ha scritto:
Humboldt ha scritto: Quando se la producono da sé e potrebbero accumularla noi interrompiamo l'erogazione e la CO2 prodotta dalle piante esce dai loro tessuti e si disperde e buonanotte.
Interessante questione :-?
Quindi la concentrazione di CO2 all'interno delle piante è direttamente proporzionale a quella presente in vasca?
Se ce n'è di più in vasca ne accumulano di più?
Grazie di aver ripreso l'argomento che volevo approfondire. Le piante possono "sgasare" la CO2 (perdere del carbonio) se quella nel loro ambiente diminuisce ?
Come dicevo appunto questo fatto sarebbe sufficiente per chiudere la discussione.
Viaggiai per giorni e notti per paesi lontani.
Molto spesi per vedere alti monti, grandi mari....e non avevo occhi per vedere a due passi da casa la goccia di rugiada sulla spiga di grano.

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Messaggio di Daniela » 22/01/2019, 22:25

cqrflf ha scritto: Le piante possono "sgasare" la CO2 (perdere del carbonio) se quella nel loro ambiente diminuisce ?
Esiste un tasso di fotosintesi, ovvero, superata una certa soglia le piante fanno “indigestione” di CO2.
Ho letto che le piante acquatiche raggiungono il loro tasso fotosintetico massimo o resa massima, a valori circa pari a 20-40 ppm di CO2 .
In merito alla notte, che io sappia la fotosintesi si conclude quando le piante hanno preso tutta la luce necessaria, assimilando quindi la CO2, dopodiché essa viene rilasciata di notte.o meglio... l'energia immagazzinata nella fase fotosintetica, viene resa disponibile per legare tra loro acqua e anidride carbonica e formare glucosio con liberazione di ossigeno come prodotto di scarto. Di notte..
Quindi mi chiedo..che senso ha tenere la CO2 anche di notte ?
Rischi di gasare i pesci, a mio modo di vedere, ci sono anche senza elettrovalvola. Perchè l'accumulo, se non consumata dalle piante dovuta alla fotosintesi, Comuqnue potrebbe avvenire.
Quindi chi mi da la garanzia che alle 3 del mattino io non abbia in acqua una concentrazione di CO2 pari o oltre i 40 mg/lt ?
Mentre magari alle 15 risulterebbe scarsa ?
Corregetemi se sbaglio :)
le piante sommerse in acqua dolce stagnante devono vedersela con capricciose variazioni nei livelli di CO2 che vanno da 0 ad oltre 14 mg/L. Nelle zone di lago con vegetazione fitta la CO2 potrebbe essere esaurita già nel pomeriggio a causa della pesante fotosintesi per poi lentamente tornare ai livelli normali di notte.
Da Una sintesi di «Ecologia dell’acquario di piante»

E comuqnue c’è un topic in merito se vi interessa :D
tecnica-dell-acquario-f15/riflessioni-s ... 50421.html
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Messaggio di Pisu » 22/01/2019, 22:41

Daniela ha scritto: Quindi chi mi da la garanzia che alle 3 del mattino io non abbia in acqua una concentrazione di CO2 pari o oltre i 40 mg/lt ?
Mentre magari alle 15 risulterebbe scarsa ?
Mah... onestamente la vedo anch'io così.

In una vasca molto piantumata e con piante rapide, a mio avviso, se tariamo la CO2 per non dare fastidio alla fauna di notte, non ne avremo a sufficienza durante la fotosintesi.
Diverso il discorso in vasche meno spinte...

Un buon indicatore di ciò è la variazione del pH, secondo me quella ci dice tutto.
Un pH stabile tra giorno e notte ci dice chiaramente che abbiamo trovato un ottimo equilibrio con la nostra vasca, indipendentemente dall'avere o no l'elettrovavola.
Io ad esempio senza elettrovalvola ho un pH molto più ballerino, nel mio caso è più utile averla

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Messaggio di Daniela » 22/01/2019, 22:51

Pisu ha scritto: In una vasca molto piantumata e con piante rapide, a mio avviso, se tariamo la CO2 per non dare fastidio alla fauna di notte, non ne avremo a sufficienza durante la fotosintesi.
Anche secodno me funziona così ... quindi si potrebbe benissimo provare a spegnerla di notte e farla ripartire di giono, tarandola sulla fotosintesi...
:)
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Messaggio di Pisu » 22/01/2019, 23:15

Esatto, ma il discorso lo può fare chi l'elettrovavola ce l'ha già. Però chi la compra tendenzialmente la usa, ovviamente...
Il difficile è capire se per la propria vasca è utile comprarla o no.
E qui può essere utile verificare lo scarto di pH tra giorno e notte.
Io vi posso dire cosa succede a me, senza ho almeno 0,5 di scarto tra giorno e notte, con siamo a circa 0,1. Questo con una buona taratura dell'erogazione e del timer che nel mio caso accendo un'ora prima della partenza fotoperiodo e spengo mezz'ora prima della fine. Però ogni vasca ha la sua "taratura"

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Messaggio di mabruk » 22/01/2019, 23:29

cqrflf ha scritto: Breve questione: LE ELETTROVALVOLE per chiudere e aprire la CO2.

In passato ne comprai una ma venne dalla Cina e mi durò una ventina...
Una seconda volta un'altra ne comprai...ma venne dalla Cina e mi durò una ventina (un po' di più ma non faceva più rima)...
Allora dissi compriamone a pacchi di tre alla volta ecc.

Scusate volevo fare la poesia sulla rima di Alexander Pope ma purtroppo come avete capito non sono un poeta...

Insomma morale della favola ne ho già comprate dalla Cina almeno 4 ma mi durano da poche settimane a pochi mesi poi si bloccano, sono finte e da buttare come tutte le cose che arrivano da quel paese.

La domanda è: se le compero di altre marche migliori e più costose, magari in Italia mi dureranno di più ? magari qualche anno ?
Qualcuno le ha mai usate ?
Alla fine una bomboletta di CO2 da 300 grammi di CO2, invece di durare solo due mesi rimanendo aperta per 24 ore al giorno rimarrebbe aperta 8-9 ore al giorno e dovrebbe durare almeno 3 volte di più.
Lasciamo stare per un momento la questione del pH che ce l'ho stabile anche senza la CO2.

Grazie
Vorrei soffermarmi su questa questione un secondo. E' vero e risaputo che la roba cinese sia più scadente (quella che compriamo a basso costo) però è anche vero che la tua esperienza è abbastanza al limite.
Mi chiedo quindi se magari non sia stato te a farli rovinare prima del tempo. Ad esempio la valvola di non ritorno l'avevi messa?
Detto questo anche io uso l'elettrovalvola, somministrare CO2 alle piante quando queste non la richiedono mi sembra inutile preferendo erogarne di più di giorno piuttosto che poca h24. Non mi si è mai rotta (facciamo le corna) ma una volta ha iniziato a fare dei rumoracci strani, smontata, ripulita e ingrassata tutto è tornato alla normalità. Uso l'elettrovalvola della aquili.

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Messaggio di Humboldt » 23/01/2019, 0:39

Daniela ha scritto: che io sappia la fotosintesi si conclude quando le piante hanno preso tutta la luce necessaria, assimilando quindi la CO2, dopodiché essa viene rilasciata di notte.o meglio... l'energia immagazzinata nella fase fotosintetica, viene resa disponibile per legare tra loro acqua e anidride carbonica e formare glucosio con liberazione di ossigeno come prodotto di scarto. Di notte..
Più o meno.
Le piante fanno la fotosintesi in presenza di luce (fotoni), CO2 e H2O e producono carboidrati (glucosio) e O2.
La fotosintesi non è costante ma varia in funzione della disponibilità di fotoni (numero di fotoni - PAR) e di CO2 (l'acqua in acquario non è un fattore limitante, ma per una pianta terrestre può esserlo). Insomma, la fotosintesi può andar veloce o lenta a seconda di quanti fotoni arrivano sulla pianta e di quanta CO2 è disponibile. Se non ci sono fotoni non c'è fotosintesi (notte); se ci sono fotoni (giorno) la fotosintesi può esserci o può non esserci (to be or not to be :D ) a seconda di quanta CO2 è disponibile.

Sia di giorno, in contemporanea con la fotosintesi, che di notte tutte le piante respirano... bruciano i carboidrati prodotti dalla fotosintesi insieme all'ossigeno e producono CO2 e H2O.

Senza andare per le lunghe, in acquario come nella stragrande maggioranza degli ambienti acquatici naturali, il rilascio di CO2 notturno come prodotto di scarto della respirazione delle piante è praticamente nullo o quasi. Soprattutto in considerazione del fatto che, la CO2 prodotta dalla respirazione le piante se la tengono ben stretta all'interno. I responsabili dell'aumento notturno della CO2 sono i batteri e gli animali (pesci, lumache, crostacei, ecc.). Lasciamo da parte l'equilibrio dei gas tra aria e acqua perchè questo agisce di continuo giorno e notte.

Diamo uno sguardo a cosa dice la Walstad nell'articolo sul portale
Una sintesi di «Ecologia dell'acquario di piante»
ed in particolare al Capitolo VI. Il carbonio al punto D. Le strategie delle piante per aumentare l’assorbimento di carbonio
(purtroppo non c'è l'intero paragrafo D nella sintesi, che nella versione inglese riporta molte utili informazioni, ma comunque la parte finale recita...)
"Ottenere il carbonio è spesso un problema per le piante acquatiche; per questo motivo molte di loro hanno ideato ingegnose strategie per aumentarne l’assorbimento. Ci sono cinque strategie conosciute: (1) stoccaggio della CO2 come malato (acido malico); (2) rifissazione della CO2 respirata; (3) assorbimento dei bicarbonati; (4) assorbimento del sedimento dalle radici; (5) crescita aerea."
Premetto, che quelle che erano 5 strategie ora sono un po di più, comunque vediamo alcune.

(1) stoccaggio della CO2 come malato (acido malico).
per gli scafati in botanica questo sistema ricorda le piante CAM o il cosiddetto metabolismo acido delle crassulacee. Nelle piante acquatiche e in moltissime piante che si trovano per lunghi periodi sommerse questo processo prende vari nomi ma in genere reintra nella grande categoria delle AAM ovvero Metabolismo Acido delle Acquatiche. Di Notte, ops... è meglio dire al di fuori della fotosintesi, la CO2 viene assimilata nella pianta legata all'acido malico e conservato il tutto nei vacuoli. Con la luce la CO2 viene liberata da alcuni enzimi ed è disponibile già pronta nei tessuti della pianta per la fotosintesi.

(2) rifissazione della CO2 respirata
questo meccanismo agisce alla luce ma soprattutto al buio contribuisce a fornire altra CO2 da legare all'acido malico. Inoltre, la CO2 prodotta dalla respirazione tende a saturare i tessuti aerenchimatici (tessuti contenenti gas molto ricchi di spazi liberi - le piante acquatiche ne sono ricchissime sia per intrappolare la CO2 che per galleggiare).

(4) assorbimento del sedimento dalle radici
Qui è importantissimo il substrato maturo e il mutualismo tra piante e batteri. Le piante liberano dalle radici zuccheri (piruvato) che attirano i batteri a svilupparsi intorno alle radici. Questi metabolizzano lo zucchero e produco CO2 che viene prontamente assorbito dalla pianta. Se c'è luce viene trasportata per dar luogo alla fotosintesi, altrimenti viene accumulato o con il malato o nei tessuti aerenchimatici.

Si potrebbe continuare ancora con altri meccanismi, ma questi sono i principali.

Credo che mantenere un buon tenore di CO2 in colonna anche nelle ore notturne faciliti di molto queste strategie notturne di assorbimento del carbonio.
Questi utenti hanno ringraziato Humboldt per il messaggio (totale 5):
Daniela (23/01/2019, 7:19) • Pisu (23/01/2019, 8:36) • cqrflf (24/01/2019, 22:33) • BlackMolly (16/02/2020, 5:20) • aragorn (16/02/2020, 23:26)
"Immagino che il pesce fuori dall'acqua sia l'unico pesce ad avere un'idea di cosa sia l'acqua." JRR Tolkien

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Elettrovalvole per chiudere e risparmiare la CO2

Messaggio di BlackMolly » 16/02/2020, 5:36

Scusate se vado a riesumare questo post.

@Humboldt, grande interventi il tuo.
Ci potresti scrivere un articolo.
Hai tirato in ballo un aspetto a cui non avrei mai pensato.
Mi piace chiamarla simbiosi tra batteri e radici/piante. Mai avrei pensato che le radici potessero formire zuccheri ai batteri e quest'ultimi in cambio cedessero loro CO2.
Credo pure che tutto l'aspetto di assorbimento del carbonio tramite radici sia stato sottovalutato ... chissa' forse perché va tanto di moda erogare CO2 in colonna d'acqua.
Mi chiedo quindi se gli acquariofili a cui piace disfare tutto e ripartire da zero ogni pochi mesi non si vadano a perdere il vantaggio offerto da questa specie di simbiosi.
Mi chiedevo pure se sotto quest'ottica il buon vecchio terriccio da gerani per allestire il substrato essendo un po' più compatto, alla lunga, non sia migliore di tutti questi nuovi materiali che potrebbero disperdere più facilmente in colonna questa specie di simbiosi.
Longare - (VI)

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Elettrovalvole per chiudere e risparmiare la CO2

Messaggio di Coga89 » 16/02/2020, 9:38

Bellissimo argomento
Purtroppo non ho dati in mano e non saprei nemmeno fornirli
Mi baso sulla mia vaschetta
Erogo 24/24 e fotoperiodo di 12h
Non guardo molto le bpm e faccio solo in modo di avere una buona micronizzazione, che mi regala del pearling e allo stesso tempo (visto a livello pratico) non da fastidio ai pesci che appunto non li trovo mai a boccheggiare
Quindi mi chiedo:
tutto il pearling che si accumula nelle foglie, mi salva dal gasare i pesci?
Perché alla mattina tutte le microbolle sono quasi sparite, dico quasi perché capita ce ne siano ancora (parlo sempre del pearling), ma soprattutto sotto le foglie della anubias trovo ancora 1-2bolle di dimensioni ridotte (rispetto a com'èrano a fine fotoperiodo ovviamente)
Quindi, quel poco che resta di quelle bolle, è ossigeno ancora disponibile? Questo ossigeno insieme all'effetto tampone del KH evita grossi sbalzi?
#TeamFosfatiAlti

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