No. Se Irwin stava in un capannone, significa solo che LUI ha risposto dopo un secondo; magari stava respirando.trotasalmonata ha scritto: ↑Ma dato che c'è un ritardo significa che ci hanno pensato. ..
Immagina che io ti faccia una domanda semplice, di quelle che presuppongono una risposta immediata:
-Ciao Trota, come stai?
Ad un simile quesito, tu potresti rispondere dopo un solo decimo di secondo, forse anche meno... ma nulla osta che potresti aspettare mezzo secondo, oppure un secondo pieno; ci sono mille motivi per cui potresti introdurre quella pausa.
In altre parole, la risposta di Irwin doveva arrivare dopo una pausa MINIMA di due secondi e mezzo (se fosse stata immediata) ma nulla impedisce che si potesse arrivare a tre o quattro. Magari era distratto...
Quello che risulta impossibile è una pausa INFERIORE a quei due secondi e mezzo (addirittura sotto la metà); questo non dipende dalla reazione di Irwin, ma dalla velocità della luce.
Dopo un tempo di 1.1 secondi, il segnale radio non era nemmeno arrivato sulla Luna, figuriamoci tornare indietro.
Le missioni Apollo sono piene di questi tempi di reazione impossibili. Quello di Irwin è solo uno dei tanti esempi.
In questo video (che ho impostato a 2:06), si vedono Armstrong in primo piano e Aldrin dietro di qualche metro.
A 2:10, Aldrin perde un campione di roccia dallo zaino, ma non se ne accorge; da Houston lo avvertono via radio e lui torna a recuperarlo.
Purtroppo, l'audio è difettoso proprio in quell'istante (... e poi ti dicono che sei "complottista"

Ora prendi un orologio con cronometro ed imposta YouTube a velocità 0.25, in modo da minimizzare l'errore di misura. Dalla roccia che cade a terra, fino ad Aldrin che comincia a girare la testa, ti accorgerai che passano 6 secondi e mezzo.
A velocità reale, corrispondono a 1.6 (moltiplicando per 0.25).
Supponiamo che Charlie Duke, da Houston, abbia parlato così velocemente da impiegare solo mezzo secondo, per dire "Hai perso qualcosa"; inoltre, diciamo che avesse già il dito sul pulsante del microfono, mentre la roccia cadeva; infine, mettiamoci una reazione immediata da parte di Aldrin.
Anche così, senza tempi morti, il ritardo avrebbe dovuto essere più del doppio.
A causa di quell'audio difettoso, qualcuno potrebbe pensare che Aldrin si sia accorto da solo, di quel campione caduto. In tal caso, vi invito ad osservare il movimento di Armstrong, che ha in cuffia lo stesso segnale radio: si ferma anche lui, contemporaneamente al compagno, poi si volta ad aspettarlo.
Ma come ho già detto, non è necessario riportare altri esempi.
Anche se ne mostrassi 10, 20 o 50, ne basta uno solo per sputtanare tutto.