Considerazioni su CO2 e pH
Inviato: 23/02/2018, 12:50
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In realtà ne hai fatte due
Si mi sono prefissato di dare il maggior quantitativo di CO2 possibile mantenendo il pH quasi costante e il KH su un valore fisso, ottimizzando allo stesso tempo la CO2 somministrata.
Qui ti sbagli, in realtà anche se le foglie acquatiche hanno una struttura diversa, la traspirazione comunque avviene lo stesso, altrimenti non riuscirebbero ad assorbire la CO2 ed espellere l'O2.Humboldt ha scritto: ↑Infine, si parla più volte di cellule di guardia e quindi di stomi, ma nelle piante acquatiche (idrofite in senso stretto e anche piante adattate secondariamente a vivere sommerse) gli stomi sono cosa rara se non del tutto assenti
Di fatto in acqua le piante non fanno traspirazione.
Dipende dalla capacità della vasca e dalla solubilizzazione della CO2 data dal diffusore (più CO2 si scioglie e più ipoteticamente aumenta il tempo di intervallo).Piper ha scritto: ↑potresti spiegarci in che modo calcoli il momento in cui stoppare la CO2.
ovvero, diciamo che vuoi avere un pH 6,5 (ipotesi) avendo un KH 4, diciamo che cominci ad erogare la CO2 e porti il pH a 6,5, come misuri il momento in cui la CO2 diventa in eccesso e quindi possiamo " spegnere"? riveli un pH che scende oltre il 6,5?
In caso di CO2 costante e in abbondanza, la foglia si regola su un consumo medio costante (es: per citare due casi: la foglia in alto avrà un consumo costante medio/alto, la foglia in basso in ombra avrà un consumo medio/basso).
L'intervallo dei 15 minuti non è frutto di un ragionamento mirato, ma una costrizione data dal timer che ho a disposizione, altrimenti forse avrei provato a fare delle regolazioni differenti.
In realtà non mi era sfuggito. E' che questa corretta precisazione sui meccanismi vale per entrambe le modalità di erogazione (costante o oscillante).
Unisci spesso "costante" con "abbondante".
Ecco, questo io lo trovo positivo.
Vedi commento di sopra: se erogo costantemente un livello basso di CO2, metterà spesso in atto quei meccanismi ugualmente.
Certo, anzi l'obbiettivo è solo il secondo, il primo è invece il metodo che utilizziamo per raggiungere questo obbiettivo.
La CO2 presente nelle acque in natura non sarà costante, ma non varia nemmeno quasi da on ad off ogni 15-30 minuti costantemente per l'intero fotoperiodo di ogni singola giornata per tutto l'anno. Ci sono acque generalmente più ricche di CO2, altre più povere. Poi ci sono variazioni stagionali, o dovute a pioggie ecc.Gery ha scritto: ↑25/02/2018, 15:21Mentre il primo obbiettivo lo possiamo ottenere con una somministrazione costante e un buon diffusore, per raggiungere il secondo obbiettivo bisogna copiare quello che accade in natura, dove la CO2 in acqua non è mai costante e le piante sono costrette a usare quei meccanismi atti ad assorbirne il più possibile.
Avevo letto anche questo, ed è il motivo per cui la tua oscillazione non coincide per nulla e praticamente mai con quella "ideale" della fotosintesi della singola foglia in fase luminosa e oscura. Hai impostato il timing che avevi a disposizione e... amen. Per il resto hai agito sull'apertura della valvola della bombola.
Facciamo un po' di conti:nicolatc ha scritto: ↑Inoltre la pianta potrà pure innescare i meccanismi che preferisce, e che sicuramente l'aiutano, ma se le facesse piacere tanta CO2 (es. Alternanthera) e nonostante i meccanismi non ne trova più perché le altre piante più efficienti hanno pappato tutta la scarsa CO2 che abbiamo messo a loro disposizione in vasca in quel frangente, allora la pianta assorbe comunque meno CO2 di quanta ne avrebbe potuta e voluta prendere, non c'è meccanismo che tenga.
E con erogazione oscillante ogni tanto questo capiterà inevitabilmente.
A meno che l'erogazione oscillante non sia settata così potente quando è in fase "On" da far oscillare la CO2 costantemente ad esempio tra 20 e 30 mg/l. Questo ultimo caso però equivarrebbe ad un erogazione costante di circa 25 mg/l, ed entrambe le modalità soddisferebbero le esigenze complessive, con uno "spreco" maggiore di CO2 per entrambe.