Fotoperiodo "alla Walstad"
Inviato: 08/05/2018, 7:38
Ok, allora è inutile che lo provi, stresserei solo i pesci... Grazie!
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^:)^ :x
Capitolo XI, pag. 179, paragrafo a): Daylength.
Diana Walstad ha allegato al suo suggerimento una tabella (che non inserisco per copyright) che dimostra esattamente il contrario: lasciando perdere il pH, la CO2 si mantiene tutto il giorno più alta nel giorno di siesta. È un test effettuato sul medesimo acquario in due giorni separati. Magari a voi non cambia nulla perché la erogate artificialmente, comunque fatto sta che il regime 5/4/5 adottato da lei ha questo vantaggio. Poi, se vogliamo discutere di stress per i pesci sono anche d'accordo. Inoltre, stiamo sempre parlando di acquari che raggiungono al massimo 10mg/l di CO2, e che quindi non saranno mai adatti alle piante più esigenti.cicerchia80 ha scritto: ↑Daniela ha scritto: ↑
Lo spezzato non influisce sulla CO2 o sul pH secondo me.
Hai ragione....non cambia nulla
Con la Walstad ci sentiamo tutti i giorniGreDev ha scritto: ↑Mi è finalmente arrivato il libro:
Capitolo XI, pag. 179, paragrafo a): Daylength.
Diana Walstad ha allegato al suo suggerimento una tabella (che non inserisco per copyright) che dimostra esattamente il contrario: lasciando perdere il pH, la CO2 si mantiene tutto il giorno più alta nel giorno di siesta. È un test effettuato sul medesimo acquario in due giorni separati. Magari a voi non cambia nulla perché la erogate artificialmente, comunque fatto sta che il regime 5/4/5 adottato da lei ha questo vantaggio. Poi, se vogliamo discutere di stress per i pesci sono anche d'accordo. Inoltre, stiamo sempre parlando di acquari che raggiungono al massimo 10mg/l di CO2, e che quindi non saranno mai adatti alle piante più esigenti.cicerchia80 ha scritto: ↑Daniela ha scritto: ↑
Lo spezzato non influisce sulla CO2 o sul pH secondo me.
Hai ragione....non cambia nulla
Vi riporto alcuni valori:
ACQUARIO CON LUCE DALLE 7AM ALLE 9PM:
(ore dall'accensione, CO2 in mg/l) 0, 8,5; 5, 1,8; 9, 0,1; 13, 0,2.
ACQUARIO CON SIESTA DALLE 12 ALLE 4:
0, 10; 5, 2,7; 9, 9; 13, 5,8.
Spero di poter pubblicare almeno alcuni dati... In caso contrario, li elimino subito.
Ecco quicicerchia80 ha scritto: ↑Puoi tranquillamente fare uno screen del libro,questa informazioni ci serve proprio perchè è una domanda per un'intervista....
Beh, però nella prima edizione del libro, capitolo XI, paragrafo C.2, punto 5 consiglia 10-14 ore di fotoperiodo:
In "Piccoli acquari piantumati per Caridina", come riportato nel vostro articolo, scrive:Use a light-timer to automatically keep lights on 10 to 14 hours per day
Usa un timer per tenere le luci accese dalle 10 alle 14 ore al giorno
e nelle note aggiunge:ho impostato il fotoperiodo a 14 ore, con una pausa di 3-4 ore a partire da mezzogiorno;
Quindi, in effetti, quanto ha scritto mi sembra coerente con l'aggiunta fatta nell'ultima versione del libro.Le piante necessitano di un fotoperiodo minimo di 12 ore per imitare le condizioni di crescita estiva. Fotoperiodi più corti (8-10 ore) potrebbero segnalare l’inizio dell’inverno e perciò causare un rallentamento delle piante. Una pausa nel fotoperiodo ristabilisce i livelli di CO2, così che le piante ne abbiano a disposizione per la fotosintesi pomeridiana; inoltre bilancia la concentrazione di CO2 e la luce per una miglior crescita delle piante.
Quindi, come soluzione migliore io vedo un'abbondante erogazione artificiale (e un fotoperiodo continuativo di massimo 10 ore).la maggior parte delle alghe sono fondamentalmente «organismi che preferiscono l'ombra». Inoltre, molte specie possono adattarsi a livelli molto bassi di luce.
Humboldt ha scritto: ↑Spero di fare cosa gradita a tutti gli amanti del "lux interruptus"![]()
o se preferite "Siesta Regimen"...
Pag 178_179.pdf
Approfitto per riportare tre considerazioni![]()
1.
Se notate la Walstad afferma che "Un fotoperiodo con meno di 12 ore di luce può rappresentare per le piante un segnale, dal punto di vista ormonale, di stop alla crescita..." pertanto Lei raccomanda un fotoperiodo con non meno di 12 ore di luce, affermando "io uso 14 ore".
Ora, se 5+4+5 è senza ombra di dubbio = a 14;
5 ore di luce + 4 ore con luce spenta + 5 ore di luce è = a 10 ore di luce![]()
Mi sembra di capire che la Walstad ponendo i suoi acquari in prossimità di una fonte naturale di luce (punto 9 di pag. 178) non determina una vera e propria interruzione di tutta la catena metabolica della fotosintesi ma semplicemente ne rallenta la corsa, cercando di ricreare le condizioni naturali tipiche delle aree tropicali che nella stagione delle piogge sono interessate nelle ore centrali del dì da una certa copertura nuvolosa.
Perciò, applicare lo stesso fotoperiodo in acquari lontano da fonti naturali di luce potrebbe portare a risultati ben diversi![]()
2.
Il Siesta Regimen della Walstad ha quale obbiettivo ultimo quello di "consentire la rigenerazione della CO2" in vasca, ed evitare che nelle ore pomeridiane la scarsa presenza di CO2 favorisca le alghe "più abili nell'approvvigionamento".
Se osservate con attenzione il grafico di pag. 179 vedrete come la CO2 dopo solo 4 ore di luci spente recupera ben il 50% del valore iniziale.
Questo aumento repentino è dovuto, secondo la Walstad, non alle piante, ma principalmente all'azione dei batteri del fondo che a seguito della forte ossigenazione dell'acqua, durante la prima fase di illuminazione, ricevono una forte spinta metabolica che ha come prodotto di scarto proprio la nostra amata CO2.
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Anche in questo caso, se decidete di utilizzare il Siesta Regimen senza un bel fondo ricco di batteri e bello sporcoi risultati potrebbero essere ben diversi.
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3.
Io eviterei di utilizzare il Siesta Regimen in acquari che non contemplano le due condizioni sopra riportate e soprattutto in acquari con in corso una invasione algale.![]()