Yellowstone1977 ha scritto:Voi conoscete cittadini che hanno beneficiato
Come no?
Ne hanno beneficiato tutti i cittadini europei,
tranne spagnoli, italiani, portoghesi e greci.
Per un po', ci hanno rimesso anche gli irlandesi, ma ora è passata; i francesi sono a metà strada.
Se l'economia di un paese rallenta, in quel periodo la sua moneta si svaluta; se poi accelera, la valuta si rafforza di nuovo.
Questo crea una condizione di equilibrio sul commercio internazionale, rallentando i paesi che in quel momento vanno forte, ma rendendo più competitivi quelli in difficoltà.
Con l'Euro uguale per tutti, noi abbiamo una moneta dal valore intermedio.
- I paesi ricchi (Germania, Olanda, Danimarca, ecc.) beneficiano di una moneta debole, rispetto alle loro economie... ne sfruttano la competitività e diventano sempre più ricchi.
- I più poveri (Grecia, Spagna, Italia, ecc.), sopportano il peso di una valuta che per loro è troppo forte, continuando a precipitare nell'indebitamento.
Una moneta unica, per 300 milioni di persone, è possibile e anche vantaggiosa, ma solo se stanno tutti sotto lo stesso Governo, con lo stesso Fisco, la stessa Giustizia, lo stesso debito pubblico, gli stessi titoli di stato e lo stesso tasso di interesse.
Dovrebbe esserci un solo PIL, un solo Parlamento, un solo esercito, ecc. ecc.
Negli U.S.A. hanno tutti il dollaro, ma non c'è la Banca Centrale dell'Arizona, quella della Virginia e quella del Minnesota.
E non ci sono i Marines dell'Illinois, quelli del Texas e quelli del Nebraska.
Parlano perfino la stessa lingua, festeggiano le stesse ricorrenze con la stessa bandiera, mandano ai Mondiali un'unica squadra di calcio.
Questo non è possibile, in Europa, perché le identità dei popoli sono troppo radicate.
Milenni di storia ci hanno reso come siamo.
L'unico modo per riuscirci sarebbe di andare tutti dietro al più forte, con gli altri 18 paesi che accettano, di fatto, di lasciarsi annettere dalla Germania.
Quelli del nord-Europa lo stanno già facendo, ma per i popoli mediterranei è impossibile.