Aggiornamento e riflessioni: nel giro di un anno e mezzo la Natura e la mia
Ignoranza (merita anche lei la maiuscola) hanno fatto il loro corso. Alcune piante si sono dissolte, come la Lagenandra che mi piaceva moltissimo, la Cryptocoryne Wendtii Brown che si era trasformata per adattarsi ed era stupenda, l'Hygrophila rosae australis che ha resistito strenuamente fino a scomparire, le Microsorum pteropus che non si sono mai adattate. Poi, avevo un bellissimo A. Cacatuoides, a cui non sono mai riuscito a dare una femmina (per l'incompetenza dei rivenditori), 4 Rasbore e 4 Cardinali e tutti, alla spicciolata, sono "svaniti", ultimo il Caca per un attacco di ictio. Un anno e mezzo, pensandoci adesso, è un periodo troppo breve per tale cedimento, per cui sono certo che molto è dipeso da me, anche se ho monitorato e testato al vasca con una "certa" attenzione. I valori dell'acqua sono sempre stati nei limiti, la fertilizzazione, secondo PMDD, ho cercato di comprenderla e di somministrarla con criterio (a quanto pare non sono riuscito molto bene nel mio intento), ho variato l'alimentazione (solo liofilizzati perché non mi piace conservare cibi congelati nel frigo di casa), la temperatura l'ho sempre tenuta sotto controllo e l'illuminazione l'ho integrata con una lampada supplementare che irrora la vasca con lo spettro rosso che manca all'originale. Credo che l'errore più grande sia stata la mia presunzione di credere che la vasca potesse mantenere determinati equilibri per tempi piuttosto lunghi, per cui i miei controlli non sono mai stati regolari. Da questa, sia pur sommaria, analisi scaturisce, per le piante, la riflessione che il tipo di illuminazione è bastante solo alle piante sopravvissute (Echinodorus bleheri, Anubias barteri, Anubias nana, Anubias bonsai, Phyllanthus fluitans, Bucephalandra Lamandau) che reggono e crescono senza grossi problemi. Per i Cardinali e i Caca, più che mantenere un pH che non supera 6,4, una temperatura tra i 26° e i 28°, tenere i nitriti a 0, i nitrati che non superano 80 e nutrirli in modo variato, non so veramente cosa fare.
Molti anni fa, avevo un acquario di 70 lt, con filtro biologico interno (non la scatola da inserire nella vasca, ma proprio uno scomparto della vasca in cui mettevo cannolicchi, spugne e altro) in cui vivevano 1 Trichogaster sumatranus, 2
P. scalare e 1 Crossocheilus siamensis e, ovviamente,
oggi comprendo il grosso errore di quella scelta,
ma quegli animali vissero molti anni, diventando splendidi. Non riuscii a vederli morire perché li regalai ad amici a causa del mio trasferimento in altra regione. Il Crossocheilus ricordo di averlo regalato al mio acquarista che lo mise in una vasca di rappresentanza, per non venderlo, dato che era diventato una meraviglia. In quel mio antico acquario dovevo potare le piante ogni settimana, se non volevo che mi uscissero di casa. Non fertilizzavo mai (non sapevo nemmeno cosa fosse la fertilizzazione), sciacquavo la spugna e la lana di perlon ogni settimana e pulivo i vetri dalla patina verde delle alghe (poche), facevo cambi e rabbocchi solo con acqua di rubinetto
e basta.
Oggi non imprigionerei più quegli stessi animali in uno spazio così esiguo, ma non posso fare a meno di chiedermi perché, con quella gestione così superficiale, tutto abbia funzionato per molto tempo, mentre oggi, con parecchie attenzioni in più, non riesco a raggiungere un equilibrio duraturo come allora
Vi ho tediato abbastanza, per cui concludo: il nuovo layout è quello che vi posto in foto, la
nuova fauna, introdotta il 12/7/2022 è costituita da 8 Cardinali, 2 Apistogramma cacatuoides (maschi
). Le piante sopravvissute sono
le Echinodorus, le varie
Anubias, la Bucephalandra e la Phyllanthus fluitans , insieme al
nuovo esperimento con la Cryptocoryne becketii "Petchii".
Parte il countdown. Incrocio le dita e vi tengo aggiornati.
