seguo! che figata
ho scoperto di avere una edizione tradotta da V.A.Villafranca
riveduta e corretta in collaborazione con la Società Tolkieniana Italiana
la "nota del curatore" riporta alcune spiegazioni nella scelta della traduzione dei nomi, interessante ma troppo breve.
le appendici " scrittura e pronunzia"
e " notizie etnografiche e linguistiche" fanno capire quanto complesso era il lavoro di lingua per Tolkien, visto che era insegnante di letteratura e di lingua anglosassone, saggista, filologo, innamorato fin dai 12 anni delle lingue, di cui inventore,
come lui stesso scrisse "«Nessuno mi crede quando dico che il mio lungo libro è un tentativo di creare un mondo in cui una forma di linguaggio accettabile dal mio personale senso estetico possa sembrare reale. Ma è vero» fa intendere quanto per lui fossero importanti e belli i suoni e i meccanismi delle lingue.
come si fa a tradurre :
encelado77 ha scritto: ↑10/08/2021, 13:50
Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo,
Sette ai Principi dei Nani nell'aule di pietra,
Nove agli Uomini Mortali dal fato crudele,
Uno al Nero Sire sul suo trono tetro
Nella Terra di Mordor dove le Ombre si celano.
Un Anello per trovarli, Uno per vincerli,
Uno per radunarli e al buio avvincerli
Nella Terra di Mordor dove le Ombre si celano.
mmmm non mi piace.
forse il traduttore si adegua al contesto culturale, attuale, a cui vuol dare il suo lavoro?
non c'è neppure la rima. cosa che pure un bambino noterebbe.
da chi viene riconosciuta una versione? chi approva tutte le traduzioni nelle varie lingue?
IL traduttore deve per forza conoscere grammatica, fonetica, storia, letteratura, filologia, glottologia.. la metrica, semiotica...ecc ecc
altrimenti tutti ne saremmo capaci, sarebbe un esercizio automatico
ogni volta che compro un libro penso: e se una traduzione influenzerà per sempre il mio comprendere l'opera? come scegliere la traduzione che non mi tradirà?