scusa @
debbor, ma secondo questa teoria, allora i miei laghetti in giardino, dove non cambio mai l'acqua e si autoregolano solamente con "giove pluvio" da più di 25 anni, dovrebbero essere delle pozze di morte inadeguate alla vita di qualsiasi essere vivente?(contenente petrolio probabilmente..sono ricco e non lo so!

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...li, se andiamo a vedere, l'acqua non è solo vecchia è giurassica!
invece ho un sacco di piante che proliferano, ninfee che fioriscono, code di tipo che emettono le loro caratteristiche infiorescenze, gigli e canne palustri che fioriscono ogni primavera...elodea che devo estirpare una volta all'anno tanto è infestante... e animali, tanti animali! (pesci, rane, libellule, insetti vari, bisce d'acqua..rospi.. arriva di ogni! senza contare i carassi che si riproducono vivono e muoiono in autonomia.. non li conto nemmeno più...)
li ho un ecosistema praticamente autosufficiente, dove non devo intervenire quasi in nulla...
ho solo una pompa e un filtro che simula lo scorrere dell'acqua e smuove la superficie ossigenandola un po'.. ma l'acqua è sempre quella.
il filtro poi, lo pulisco solo se vedo che cala la portata per via dell'eccesso di fanghi (che poi rimetto nel filtro e non butto del tutto).. accade una volta all'anno ad andare male...
l'acqua è pulita, praticamente trasparente (non dico che me la potrei bere, ma una nuotatina si)..
non ho fioriture algali in primavera perché si è formato evidentemente, un equilibrio biologico autonomo tra le piante presenti e le sostanze che arrivano inevitabilmente coi venti, la pioggia o altro...il tutto gratis, perché ci pensa mamma natura..
cosa cambia da questo a un acquario?..il fatto che ci sia più tecnica, luci artificiali e altro?..ma il principio che io voglio ottenere quando faccio una vasca, è lo stesso che vorrei ricreare guardando il mio laghetto in giardino...
questa è la motivazione che mi spinge a fare acquari...il cambio d'acqua non lo demonizzo, l'ho fatto per anni prima di smettere di inseguire una perfezione asettica,
ho capito che, per come vorrei gestire io le cose (e come la natura mi ha insegnato), a volte è controproducente...
ognuno fa il suo percorso e decide in base alla proprie esperienze/esigenze.
S.