Den10 ha scritto: ↑24/01/2021, 11:15
a me il phmetro funziona senza perdere precisione anche senza conservarlo nella soluzione))
Dipende da cosa intendiamo per precisione.
Tarando ad esempio ad un solo punto (pH 7) settiamo il valore centrale della retta di funzionamento, ma non la sua inclinazione, per cui quanto più l'acqua da misurare è acida o alcalina (distante dalla neutralità), tanto più è grande il margine di errore.
La taratura su due punti invece approssima con sufficiente precisione la scala.
Con 3 o più punti di taratura la funzione può essere una retta interpolata (quella che si avvicina maggiormente ai vari punti di taratura), una curva interpolata (che si avvicina ancora meglio ai punti, ma più complicata da determinare), oppure una serie di segmenti spezzati (i cui vertici sono esattamente i punti tarati).
Io vedo ad esempio poco affidabili le bustine a pH 9 o 10, perché quei buffer hanno una bassa stabilità e il pH tende a scendere rapidamente. Chiudendo subito col tappo la soluzione dopo l'uso, un pochino si rimedia, ma comunque il pH non è più quello iniziale. Se non ben gestito, meglio tarare su due punti (7 e 4), che farlo su tre punti con il terzo che è impreciso.
L'ideale ovviamente sarebbero le bustine usa e getta, tipo queste della Hanna:
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Ma come dicevo all'inizio, a cosa ci serve l'estrema precisione sul pH?
Se serve a calcolare la CO
2, insieme al KH, può avere un senso.
Ma anche in quel caso l'errore è dietro l'angolo: il KH che misuriamo è in realtà l'alcalinità, e spesso tra una marca e l'altra (o due confezioni della stessa marca) c'è una differenza anche di uno o perfino due gradi! Inoltre se non facciamo cambi corposi e frequenti, l'acqua è piena di acidificanti che falsano il calcolo alla grande (in questo aiuta il metodo del pH shakerato che fa a meno del KH, ma richiede una grande precisione del pH e non è immune da errori). Una soluzione alternativa comoda per rilevare la CO
2 è il test continuo, con rilevazione "occhiometrica" del colore in ampolla ma affidabile per quanto ci serve.
Per il resto, ci può andar benissimo il test pH a reagente o perfino le cartine tornasole.
Ah, se dopo l'uso non sciacqui la sonda con distillata e la lasci all'asciutto, rischi che microincristazioni lesionino il sottilissimo vetro, sballandone il funzionamento.
Inoltre se non lo usi per molto tempo prima di tararlo nuovamente dovresti comunque immergerlo in soluzione di mantenimento per qualche ora (anche una giornata se lo hai tenuto all'asciutto per mesi).
Questo perché la sonda del pHmetro ha un tempo limitato per adeguarsi stabilmente all'acqua del tampone in cui la immergi (in genere una trentina di secondi al massimo), e potrebbe non essere sufficiente, per cui pensi di aver tarato bene ma in realtà l'errore può essere grande (più di quello che avresti con un test a reagente e scala colorimetrica).