Grazie. Grazie davvero.
Permettemi di augurarvi serene festività, il meglio dal nuovo anno e sono grato per le vostre parole.
Non mi aspettavo un Natale così, generalmente ero in questo periodo una persona nel suo massimo dell'energia, gioia, ottimismo in un periodo dell'anno che amo da sempre. Oggi non sono ancora io ma dalle crepe profonde sta rinascendo un nuovo me.
Il mio passaggio all'inferno però ho deciso di non evitarlo, sin dal primo giorno, di non nascondere nemmeno le mie emozioni, in quanto è un percorso necessario per la riabilitazione che mi porterà verso una evoluzione (quindi positivo) di me stesso.
Voglio che il dolore mi affronti con rispetto, ad armi pari perché ha trovato di fronte chi non ha paura.
A dire il vero le modalità fredde con cui lei se ne è andata non le ho ancora rimosse, a distanza di qualche settimana ricordo il suo viso, la sua espressione gelida, e lo shock è stato così forte che di questa persona non mi è rimasta paradossalmente alcuna immagine pregressa, nemmeno di noi.
L'ho vista scappare come una ladra, nessuna spiegazione, nessun confronto, nessuna parvenza di fine di una relazione che possa ricondursi a due persone adulte. É rimasta persino a casa a dormire sul divano per oltre una settimana prima di andar via, pur avendola buttata di casa più volte.
Non può che essere stata una persona squallida.
Devo dire la verità, non mi manca, mi manca l'illusione di un equilibrio che avevo trovato in quanto non può mancarmi una persona così che nemmeno col passare delle settimane ha avuto il minimo rimorso (non di avermi lasciato, per carità) ma di come ha trattato me e indirettamente la mia famiglia che la aveva accolta in tanti nostri viaggi e alla quale non ha degnato di rispondere a mia madre (che so averle inviato proprio all'inizio e a mia insaputa un messaggio cordiale).
Come detto sto liberando casa, mi trovo a vendere oggetti e cose che mi hanno accompagnato per anni in Germania, un percorso che ho costruito con sacrificio ma che ho deciso di demolire per ripartire altrove. Ci ho riflettuto molto e ho deciso di andare via, ho alcune possibilità altrove e forse mi darò qualche settimana del nuovo anno per rifiatare per poi riiniziare. Voglio ripartire sapendo di non trascinarmi dietro della negatività, dei traumi o qualcosa di pregresso.
Deve essere un nuovo me quello che si riaffaccia da 30 + enne alla vita, e in questo nuovo capitolo non voglio portare nulla di vecchio.
Non è facile, per nulla, i momenti nei quali mi sento non dico scoraggiato (perché ho stima di me) ma impaurito di non farcela, sono tanti.
L'ansia spesso accompagna questi momenti, generalmente solo al risveglio o in rare circostanze ed è questo il motivo per cui ho deciso di iniziare un piccolo ciclo da uno psicanalista.
Grazie ancora.
Aggiunto dopo 9 minuti 35 secondi:
adetogni ha scritto: ↑20/12/2021, 22:14
Kj186 ha scritto: ↑20/12/2021, 16:59
Inizio a breve con uno psicanalista, non sento di avere particolari disagi mentali, anzi sono più lucido di quanto lo fossi con la mia ex ma ho bisogno di processare alcune cose nella mia mente.
Ciao non ti conosco ma ho seguito la tua, purtroppo triste, storia qui. Ti posso solo dire che fai benissimo a farti aiutare da un analista, ti aiuterà a scavare e far uscire le cose che altrimenti si incancrenirebbero dentro.
Pensa che io grazie al mio analista ho imparato a scrivere "incancrenirebbero" sulla tastiera del cell senza dare di matto


Scherzi a parte, fai bene, chiudi capitoli e non lasciare strascichi.
Grazie.
L'obiettivo per cui mi rivolgo allo psicanalista è di imparare a gestire l'ansia e la rabbia, entrambe si sono rafforzate molto durante questo periodo. Devo dire che ho imparato a gestire molto bene le mie emozioni col passare dei giorni ma ci sono dei meccanismi che devo ancora regolare. Ad esempio, rendo a pensare lei che è felice (almeno credo), io nella merda più assoluta e con una rabbia assurda perché vorrei ricostruire in tempo zero la mia vita (sentimentale, professionale,..).
Sinceramente sin dal primo giorno ho sempre pensato di non pensare di dover appiattire la mia vita ma ricostruirla. Ho notato che molte persone dopo eventi di shock (il mio credimi lo è stato) tendono a chiudersi, cambiare, diventare pessimisti e abbandonare i loro progetti di vita.
È come se dipingessi, rovino la tela o a qualcuno non piace il mio ritratto, e io smetto di dipingere. Con me non andrà così.
Rimarrò temporaneamente preda del dolore, ed è giusto così, ma non ne rimarrò assolutamente vittima per anni o per la vita.
Lo psicanalista mi darà una mano nella elaborazione è chiaro ma nella arena a combattere con le tigri ci devo finire io e non è detto nemmeno che lotti col pubblico a favore.
Ho solo voglia di tornare a combattere e a vivere.
Grazie per avermi letto.