Secondo me, questa discussione ha due alternative:
- 1) Viene arricchita in modo più completo, facendo una serie di distinguo tra le specie, tra adulti ed avannotti, tra pesci di grossa e piccola taglia, considerando anche il pH e tutto il resto.
...Nella consapevolezza che qualcosa ometteremo comunque, perché la complessità di un ecosistema è al di là della nostra comprensione.
2) Oppure... scateniamo un flame in cui si litiga e basta, con quello che riporta limitate esperienze, quell'altro che riporta due frasi da uno scienziato, quell'altro che cita laghi e fiumi come fossero tutti uguali, quell'altro che alleva pesci che in natura manco esistono, ecc. ecc...
Un esempio?...
Un
ramirezi sta tranquillo a 30 °C, nella sua palude in Colombia.
Ad un certo punto, sulle montagne si scatena un acquazzone, che dopo qualche ora genera una piena del Rio Meta.
Il fiume esonda, la palude si riempie di acqua fresca, che in pochi minuti la porta giù di 10 gradi.
E i
ramirezi??... Saranno forse tutti moribondi, colpiti da
Hexamita...
Invece no, perché quella pozza era già molto acida, e adesso è stata riempita di acqua piovana a KH 0...
Il pH è precipitato sotto il 4, disinfettando tutto; non può esserci nessun
Hexamita attivo.
Questo è solo uno, di centinaia di esempi che si potrebbero fare, in tutti i biotopi e per tutte le specie.
La temperatura è sicuramente importantissima, ma non può essere considerata da sola, come si fa sulle schede per acquariofilia con un minimo ed un massimo.
In un ecosistema, entrano in gioco decine di fattori, che interagiscono tutti tra loro, cambiando la tolleranza di volta in volta.
Per questo motivo, continueremo sempre a leggere esperienze contrastanti, tra gli acquariofili, anche se hanno gli stessi pesci.