Il temibile carbonio organico

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mario.savio
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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di mario.savio » 22/02/2017, 22:20

No parla di dolce e di piante ma essendo una delle mie prime domande all'autore cito ulteriormente:
M.S. : "Premetto la mia scarsa competenza chimica e biologica ma ho notato che la bibliografia scientifica si basa su studi di ambienti marini. Questo mi ha stupito molto. In che modo è comparabile quanto avviene in mare con quanto avviene nei nostri amati plantacquari?"
D.F. "Sono tranquillamente comparabili, ma la letteratura è piena di riferimenti ad alghe d'acqua dolce. Anche i resume riportati"
P.s. l'autore manifesta eufemisticamente scarsa stima di questo sito e delle tesi sostenute e non gradisce parteciparvi

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cicerchia80
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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di cicerchia80 » 22/02/2017, 22:27

mario.savio ha scritto:P.s. l'autore manifesta eufemisticamente scarsa stima di questo sito e delle tesi sostenute e non gradisce parteciparvi
:) non posso obbligarlo

Mi avrebbe fatto piacere se fosse intervenuto
Che poi alla fine non mi sembra che gli abbiano dato torto...bah peggio per lui
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Shadow
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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di Shadow » 22/02/2017, 22:59

Mi premetto di intervenire per chiudere questo OT.
da regolamento nostro:
2. Gli utenti possono inserire opere di cui sono titolari dei diritti d’autore.
E’ consentito pubblicare qualsiasi opera se dichiarata “di pubblico dominio”, oppure sotto licenza “Creative Commons”, ma va sempre specificato in modo evidente.

3. E’ vietata la pubblicazione di opere protette da Copyright, a meno di non essere stati autorizzati dal titolare dei diritti sull’opera.
Anche in questo caso, l’utente è tenuto a specificarlo con chiarezza.
In caso di violazione, l’utente è ritenuto l’unico responsabile per il risarcimento di eventuali indennizzi.
Nel qualsivoglia caso l'autore abbia diritti sul testo può contattare liberamente lo staff tramite l'apposito comando. Ricordo che comunque la pubblicazione di un documento su un social network rende automaticamente di "pubblico dominio" un testo alle persone scelte dall'autore, per disguidi su regolamenti interni del gruppo facebook non è nostro compito intervenire :-?? sarà il gruppo a dover punire un eventuale infrazione di un contratto di riservatezza se previsto :-??

Chiuso OT.

Tornando in topic trovo decisamente poco interessante parlare di tre spezzoni di un presunto articolo senza leggerlo in toto. Se l'articolo parla di marini capisco perché ignora la componente piante tra i beneficiari dei "prodotti scarto". Ma siamo un ambiente pubblico e non ci interessa la fuffa parliamo di fatti e di cose con serietà. Inutile stare a disquisire su considerazioni private. Vediamo piuttosto il testo degli studi semmai che mi pare qualcosa di più scientifico e completo che si può discutere e vediamolo tutto. :)
Bisogna accettare le critiche perchè sono il miglior modo di imparare

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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di mario.savio » 22/02/2017, 23:16

O.t. ritengo sia dirimente sul diritto di pubblicare una citazione la legge a riguardo che limita il diritto d'autore:
"Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali."art. 70, Legge 22 aprile 1941 n. 633. Oltrechè la convenzione di Berna è i diritti costituzionali di libertà di pensiero ed espressioni e libera circolazione delle idee.

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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di Shadow » 22/02/2017, 23:20

Ormai ci sono più ot che it se avete voglia di disquisire sui diritti di distribuzioni di idee o simili c'è il salotto, non é un argomento da "alghe e cianobatteri"
mario.savio ha scritto:O.t. ritengo sia dirimente sul diritto di pubblicare una citazione la legge a riguardo che limita il diritto d'autore:
"Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali."art. 70, Legge 22 aprile 1941 n. 633. Oltrechè la convenzione di Berna è i diritti costituzionali di libertà di pensiero ed espressioni e libera circolazione delle idee.
Bisogna accettare le critiche perchè sono il miglior modo di imparare

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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di cicerchia80 » 22/02/2017, 23:25

Beh...torno in topic io

Penso che ogni strada sia percorribile per arrivare allo stesso risultato
Ho 2 cm di sedimento sul fondo,disastri in acquario sinceramente se causati è sempre stato a causa dei miei interventi
Non ho le capacità e la conoscenza sulle alghe per denigrare l'opera,e non intendo farlo [-x

Personalmente il non pulire il fondo mi ha permesso addirittura di togliere il filtro
Mi tengo i miei metodi
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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di FedericoF » 23/02/2017, 7:29

Allora. Per iniziare riporto per intero l'articolo. L'autore l'ha pubblicato in internet. I crediti vanno a Davide Farina. Ricordiamo che va sempre citato l'autore.
► Mostra testo
Allora, parto dalla luce, dove è il campo in cui son più preparato.
Scrive che nel tempo varia la potenza del flusso e non lo spettro. Questo è vero per i LED, se sottoposti a una certa temperatura per molto tempo essi calano di efficienza e la corrente che passa è sempre minore. Si allontanano sempre di più dal concetto di diodo ideale. Tuttavia la frequenza dell'onda emessa è sempre la stessa, perché i fotoni rilasciati dai LED dipendono dal drogaggio stesso, perché quando un elettrone lascia un atomo per colmare una lacuna emette dei fotoni a una frequenza determinata e certa che dipende proprio dall'elemento della base, e dal drogaggio.
Pensate che tutti i diodi emettono questi fotoni, la differenza tra i LED e gli altri è che negli altri questi fotoni non son nel campo visibile.

Ora i neon, anche se esistono i LED da tempo, le lampade tubolari ricoprono ancora una buona fetta di mercato.
Esse con il tempo si degradano, sia fisicamente che lo strato di fosforo che le ricopre. Esso, degradandosi varia lo spettro della lampada, quindi l'articolo in questo punto è errato. Lo spettro tende a tornare alla forma emessa dal gas stesso. Ovviamente anche il flusso diminuisce. In alcune case produttrici viene pubblicata anche la diminuzione del flusso in funzione alle ore di accensione. La diminuzione pubblicata è spesso relativa, cioè dicono che dopo x ore, il flusso cala al 90%, quindi perdiamo un 10%. Dove va questo dieci percento? Ammessi non malfunzionamenti dell'accenditore, esso viene emesso in fasci di luce non visibile. Proprio a causa del rivestimento della lampada che dopo tanto tempo si sta degradando.

Ed ecco il consiglio di cambiare lampada, spesso è utile, ma come dice giustamente l'articolo non è sicuramente l'unica causa delle alghe.

Concludo il pezzo riportando alcune esperienze. In un acquario ho una PL da parecchi anni. Se confrontata con una identica nuova, si vede ad occhio nudo che emette molta meno luce! Tuttavia non ho alghe, ma questo perché ci son piante divoratrici di nutrienti e la luce che passa è fievole. Troppo anche per il proliferare di alghe.
Il mio consiglio è di cambiare la lampada tubolare perché in presenza di piante più esigenti, avere meno luce pesa parecchio all'equilibrio. E anche per una maggiore efficienza.

Dopo parlerò ed esporrò anche la mia opinione sul legame alghe luce, che non trovo così semplice come esposto dell'articolo. Anche se è una buona approssimazione.
Il prossimo pezzo a dopo lavoro, devo scappare ora! :-h
La perfezione è una strada, non un punto d'arrivo.
cit.

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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di cicerchia80 » 23/02/2017, 7:37

FedericoF ha scritto:Questo è vero per i LED
permettimi di dissentire solo su questa parte

La luce dei LED bianchi devia leggermente verso il giallo, causa l'ingiallimento del rivestimento epossidico del chip stesso, quindi non direi che sia escludibile che comunque lo spettro non cambi
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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di FedericoF » 23/02/2017, 7:40

cicerchia80 ha scritto:
FedericoF ha scritto:Questo è vero per i LED
permettimi di dissentire solo su questa parte

La luce dei LED bianchi devia leggermente verso il giallo, causa l'ingiallimento del rivestimento epossidico del chip stesso, quindi non direi che sia escludibile che comunque lo spettro non cambi
Mmm vero. Però rimane sullo spettro visibile. Inoltre rispetto alle lampade a scarica non varia verso l'ultravioletto. E mi sembra che sia anche molto ridotto come effetto. Nel senso che dovrebbero passare parecchie ore prima che la differenza sia non più trascurabile, giusto?
Anche grazie alla temperatura più fredda del LED (se raffreddato adeguatamente).
La perfezione è una strada, non un punto d'arrivo.
cit.

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Re: Il temibile carbonio organico

Messaggio di cicerchia80 » 23/02/2017, 11:01

Fede ho tolto il tuo commento

Gli OT sui diritti teniamoli bene impressi,non rubiamo il diritto intellettuale di nessuno discutiamo di affermazioni,se Mario lo avesse detto a parole sue avremmo discusso le sue di affermazioni,come deve essere l'intento di un forum

Se ci sono punti da smentire fatelo,da confermare altrettanto

Ma mi raccomando non offendiamo nessuno come è nel nostro stile...virtù che purtroppo manca ad altri

Quanto non si condividono le stesse idee trà chi le prova e chi ipotizza si sà come và a finire....tanto per fare un esempio :-

Allelopatia: Pedersen vs. Walstad

Rimaniamo approssimativi..ma con i nostri dato di fatto
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