acidificare l'acqua, ma senza CO2
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Re: acidificare l'acqua, ma senza CO2
Si possono usare dosi precise di acidi inorganici forti, come acido nitrico, solforico o cloridrico, ma sono rischiosi a meno che non si abbiano competenze chimiche. Purtroppo chi ha un'acquario di solito non le ha.
Ragion per cui bisogna agire sull'abbassamento del KH attraverso cambi d'acqua d'osmosi o uso di resine a scambio ionico. A parità di CO2, se il KH si abbassa, si abbassa anche il pH.
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Acqua limpidissima = assenza di infezioni batteriche nei pesci
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Non infastidite i pesci nell'acquario! Si ammaleranno più difficilmente!
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- gibogi
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Re: acidificare l'acqua, ma senza CO2
a parte che sono pericolosi, soprattutto il cloridrico per i vapori, penso sia meno costoso e pericoloso comprare qualche prodotto specifico per questo.lucazio00 ha scritto:Si possono usare dosi precise di acidi inorganici forti, come acido nitrico, solforico o cloridrico, ma sono rischiosi
La Wave commercializza il Rain pH con estratti di quercia, adatto a questo scopo con tutte le indicazioni per i dosaggi e costa meno di 2€.
Con gli acidi c'è tutto un ragionamento da fare su concentrazione acido e litri acqua per cercare di abbassare il pH, ma penso tu sappia che basta Molto ma MOLTO POCO per passare da un pH 7.5 a 2 visti i litraggi delle vasche.
Quindi personalmente non lo consiglio assolutamente.
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Re: R: acidificare l'acqua, ma senza CO2
oddio...acido cloridrico in vasca?
credevo andasse solo in quella da bagno quando si ostruisce lo scarico
ad ogni modo, pur essendo totalmente ignorante in materia, non mi sognerei neanche lontanamente di inserirlo in acquario. ..come dice gibogi, tanto vale comprare un prodotto commerciale
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- Rox
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Re: acidificare l'acqua, ma senza CO2
Scusate ragazzi, ma il cloridrico non è pericoloso.gibogi ha scritto:a parte che sono pericolosi
Il mio professore di Chimica ce ne metteva un po' sul dito per farcelo assaggiare, per dimostrare che sapeva di limone.
Se invece ti riferisci a possibili errori di dosaggio, per il calo del pH, quello è un altro discorso... ma Lucazio è stato chiaro su questo punto:
- lucazio00 ha scritto:sono rischiosi a meno che non si abbiano competenze chimiche
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Re: R: acidificare l'acqua, ma senza CO2
non si finisce mai di imparareRox ha scritto: Scusate ragazzi, ma il cloridrico non è pericoloso.

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- Rox
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Re: acidificare l'acqua, ma senza CO2
Ma il 10% è una concentrazione molto alta, che infatti si usa per scrostare il cemento dai pavimenti.Jovy1985 ha scritto:e lì l acido c. dovrebbe essere in soluzione al 10% credo
Nei laboratori di chimica si usano concentrazioni ben più basse.
Quella che avevamo noi era 1M, che corrisponde al 3%.
I succhi gastrici del nostro stomaco sono fatti anche di acido cloridrico.
Il limone ne contiente circa l'1%.
La tossicità riguarda soprattutto le vie respiratore.
Per inalazione è davvero pericoloso, anche mortale. Ma è un altro discorso...
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Re: R: acidificare l'acqua, ma senza CO2
si nella pulizia di cantiere (dolci ricordi...Rox ha scritto: Ma il 10% è una concentrazione molto alta, che infatti si usa per scrostare il cemento dai pavimenti.

dipende molto dalla concentrazione in definitiva..e come e già stato detto..forse solo un chimico (o quasi) potrebbe avventurarsi nel suo utilizzo in acquario..di sicuro una persona che padroneggia un minimo la materia. immagino che un piccolo errore potrebbe far crollare il pH..oltre che maneggiare l acido, il vero pericolo sarebbe quello.
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- WilliamWollace
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Re: acidificare l'acqua, ma senza CO2
Secondo me non è così difficile. C'è solo bisogno di un pHmetro preciso sul serio, non come i test acquariofili. Prendi PRECISAMENTE una quantità nota di acqua dell'acquario, e per precisamente intendo precisamente, non qualche ml in più o qualcuno in meno. Misuri il pH e poi metti qualche goccia di HCl, ogni volta che aggiungi una goccia misuri il pH, in modo che sai come varia. Dopodichè se sai quanta acqua c'è nell'acquario sai quante gocce di HCl puoi mettere senza passare da pH 7,2-7,5 (tipico degli acquari con acquadi rubinetto non trattata) a pH 2,5. Ovviamente la prova con la quantità nota di acqua va fatta con acqua dell'acquario, perchè un'altra acqua avrebbe KH diverso e quindi cambierebbe anche la quantità di acido da inserire. Inoltre scordiamoci di usare una bottiglia, bisogna usare un misuratore ben preciso. All'uni mi hanno fatto preparare uno shampoo antiparassitario per cani, dovevo acidificare con l'acido fosforico, sono bastate poche gocce per passare da pH 6,9 a 4,5 e considerate che un normale acquariofilo (come anche io) quando traffica a casa non lavora con la precisione che si ha in un laboratorio chimico. Ah e poi c'è un ultimo scoglio da superare: io la quantità precisa di acqua che c'è nell'acquario non la conosco, voi invece? Secondo me infatti è meglio lasciar perdere. Insomma si fanno danni con la torba, figuriamoci con gli acidi forti.
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Re: acidificare l'acqua, ma senza CO2
L'acido cloridrico Hcl, come tutti gli acidi, può avere diverse concentrazioni, sicuramente un 3%, è molto meno pericoloso del 33%, che usavo io una volta al lavoro, e credo sia la concentrazione più alta che si possa reperire.
Il problema del cloridrico, è la grande quantità di vapori che produce a temperatura e pressione ambiente, inoltre a contatto con sostanze basiche, può produrre cloro gas che è letale anche a concentrazioni basse.
Al contrario il solforico, H2SO4, produce molti meno vapori, e in concentrazioni inferiori al 50% ci si può infilare dentro un dito, basta essere veloci, poi ad asciugarlo con uno straccio e sciacquarlo per bene, mentre se è puro, se ci metti un dito, si corrode immediatamente.
Ma a parte tutto questo, cioè la pericolosità, il problema è che non è facile dosare questi prodotti, per avere abbassamenti di 0.5-1 sul pH, l'acido è più pesante dell'acqua, non si miscela velocemente.
Il risultato di un dosaggio di acido, non è immediatamente rilevabile, si continuerebbe a dosare e si può avere un picco in discesa del pH.
Inoltre commercialmente, le concentrazioni, sono altine, credo siano sull'ordine del 10% le più basse, per diluirle occorrerebbe trafficare con recipienti ed acqua, e ricordo che è molto più pericoloso versare acqua nell'acido che il contrario, vi è un motto fra i chimici che dice:
MAI DAR DA BERE ALL'ACIDO.
Detto tutto questo, rimango del parere, che se si possono fare dei disastri con alcuni prodotti come la torba, se ne possono fare di più grandi con gli acidi.
Il problema del cloridrico, è la grande quantità di vapori che produce a temperatura e pressione ambiente, inoltre a contatto con sostanze basiche, può produrre cloro gas che è letale anche a concentrazioni basse.
Al contrario il solforico, H2SO4, produce molti meno vapori, e in concentrazioni inferiori al 50% ci si può infilare dentro un dito, basta essere veloci, poi ad asciugarlo con uno straccio e sciacquarlo per bene, mentre se è puro, se ci metti un dito, si corrode immediatamente.
Ma a parte tutto questo, cioè la pericolosità, il problema è che non è facile dosare questi prodotti, per avere abbassamenti di 0.5-1 sul pH, l'acido è più pesante dell'acqua, non si miscela velocemente.
Il risultato di un dosaggio di acido, non è immediatamente rilevabile, si continuerebbe a dosare e si può avere un picco in discesa del pH.
Inoltre commercialmente, le concentrazioni, sono altine, credo siano sull'ordine del 10% le più basse, per diluirle occorrerebbe trafficare con recipienti ed acqua, e ricordo che è molto più pericoloso versare acqua nell'acido che il contrario, vi è un motto fra i chimici che dice:
MAI DAR DA BERE ALL'ACIDO.
Si possono comprare con pochi € pHmetri sicuramete validi, in grado di rilevare le variazioni di pH nella stessa tempistica di quelli professionali.WilliamWollace ha scritto: C'è solo bisogno di un pHmetro preciso sul serio, non come i test acquariofili.
Detto tutto questo, rimango del parere, che se si possono fare dei disastri con alcuni prodotti come la torba, se ne possono fare di più grandi con gli acidi.
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Re: acidificare l'acqua, ma senza CO2
Per quanto riguarda il pHmetro associato al dosaggio di acido c'è da considerare la formazione della CO2 data dalla reazione con i bicarbonati, che essendo più alta del normale ti da un pH più basso di quanto lo sia in condizione di equilibrio. Se misuri il pH dopo una o due ore dalla somministrazione dell'acido ti ritrovi il pH che è aumentato.
Secondo me è meglio conoscere esattamente la quantità (in termini di numero di molecole) di acido da dosare in relazione alle molecole di bicarbonato da neutralizzare.
Bicarbonato = HCO3-
Acido cloridrico = HCl; Acido nitrico = HNO3; Acido solforico = H2SO4
che rispettativamente in acqua si dissociano in:
H+ + Cl-
H+ + NO3-
2H+ + SO4-2;
ciò che ci interessa è H+, poiché reagisce con HCO3- per dare H2CO3, acido carbonico, che in parte si decompone in acqua e CO2, secondo un dato equilibrio.
L'acido che preferisco è quello nitrico, perché fornisce nitrato, che contiene azoto (un macroelemento).
Secondo me è meglio conoscere esattamente la quantità (in termini di numero di molecole) di acido da dosare in relazione alle molecole di bicarbonato da neutralizzare.
Bicarbonato = HCO3-
Acido cloridrico = HCl; Acido nitrico = HNO3; Acido solforico = H2SO4
che rispettativamente in acqua si dissociano in:
H+ + Cl-
H+ + NO3-
2H+ + SO4-2;
ciò che ci interessa è H+, poiché reagisce con HCO3- per dare H2CO3, acido carbonico, che in parte si decompone in acqua e CO2, secondo un dato equilibrio.
L'acido che preferisco è quello nitrico, perché fornisce nitrato, che contiene azoto (un macroelemento).
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