Cross batterico nei pesci
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- Gianni92
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@Giueli domanda, questo ragionamento sarebbe applicabile a tutti i pesci? Ovvero acquisto un pesce, lo metto in quarantena, e durante la quarantena inserisco uno dei pesci che ho nella vasca?
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- Giueli
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Questo ragionamento in realtà vale per ogni essere vivente.
Come dice Adriano,ogni acquariofilo con un minimo di esperienza è restio ad inserire nuovi pesci in un acquario con pesci in salute,perché molti problemi si verificano in concomitanza a questo evento,ora ciò può avvenire per cross batterico o semplicemente perché i pesci erano già malati.
Io sinceramente non l’ho mai fatto,solitamente acquisto sempre dallo stesso rivenditore,sia negozio che online,quindi risolvo a monte, anche perché i pesci comunque si ammaleranno...
ho usato la parola vaccino,ma il vaccino non innesca una reazione immunitaria,semplicemente insegna ai linfociti a riconoscere quel determinato patogeno.
In un cross batterico invece la reazione immunitaria ci sarà ,quindi il pesce si ammalerà e se la malattia non è curabile morirà.
Questo tipo di quarantena è selettiva,se il pesce test si ammala l’esemplare viene scartato,non entrerà mai in vasca.

- Questi utenti hanno ringraziato Giueli per il messaggio (totale 3):
- Gianni92 (29/04/2019, 21:47) • SimoneAst88 (29/04/2019, 21:49) • lauretta (29/04/2019, 23:20)
Il Dao di cui si può parlare non è l'eterno Dao...
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ah @Giueli ora ho capito... è un sistema ad agnello sacrificale... infatti è da prima che continuanvo a ripensare a quello che avevi scritto.
è un po' estremo ma sicuramente è meglio che rischiare la salute di un'intera vasca!
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- Gianni92
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Pienamente d accordoSimoneAst88 ha scritto: ↑ah @Giueli ora ho capito... è un sistema ad agnello sacrificale... infatti è da prima che continuanvo a ripensare a quello che avevi scritto.
è un po' estremo ma sicuramente è meglio che rischiare la salute di un'intera vasca!
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- lauretta
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Ripropongo una domanda: vale anche per gli avannotti in vasca di accrescimento?
Cioè, se per esempio sposto delle uova in un acquarietto a parte, devo considerare poi gli avannotti come pesci estranei all'acquario e quindi considerare rischiosa una reintroduzione nella vasca dei genitori?
Oppure, per il solo fatto di essere gestite dalle stesse mani, tutte le vasche di un acquariofilo si possono considerare sempre "contaminate" dagli stessi patogeni?
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i pignoli salveranno il mondo!! ... in ritardo ... 

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Secondo me la seconda che hai detto
Quando sei fermamente convinto di poter sopperire alla scarsa conoscenza raddoppiando lo sforzo, non c'è limite ai casini che puoi combinare.
- Giueli
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In ambiente domestico il problema non si pone solitamente ... nel caso dei discus parliamo di allevamenti asiatici ed europei ad esempio.lauretta ha scritto: ↑Ripropongo una domanda: vale anche per gli avannotti in vasca di accrescimento?
Cioè, se per esempio sposto delle uova in un acquarietto a parte, devo considerare poi gli avannotti come pesci estranei all'acquario e quindi considerare rischiosa una reintroduzione nella vasca dei genitori?
Oppure, per il solo fatto di essere gestite dalle stesse mani, tutte le vasche di un acquariofilo si possono considerare sempre "contaminate" dagli stessi patogeni?
@perryn ci sei...

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Bell'argomento di discussione
Incomincio da qui...
Partendo dal presupposto che abbiamo scelto in negozio un pesce all'apparenza in salute (senza segni evidenti di malattie in corso) o che il venditore online ha fatto al nostro posto la scelta giusta
la cattura, il trasporto e l'inserimento in un nuovo ambiente, con tutto quello che comporta in termini di parametri chimico-fisici ed etologici, determinano un forte stress per il pesce. Far perdurare questo stato abbassa fortemente le difese immunitarie ed espone il nuovo arrivato ed indirettamente l'intero acquario ai patogeni (virus, batteri, protozoi, miceti, nematodi, platelmiti, artropodi e fin anche alghe parassite
).
Molti si chiedono, da dove vengono questi cavolo di virus, batteri, protozoi, miceti, nematodi, platelmiti, ecc ?
La risposta, purtroppo, non è univoca
Ognuno dei gruppi di patogeni sopra citatati necessiterebbe di una risposta diversa; anzi spessissimo ogni ceppo o specie patogena necessiterebbe di una risposta specifica circa la loro origine nel nostro acquario
Iniziamo a capire cosa è un microrganismo patogeno
https://it.wikipedia.org/wiki/Microrganismo_patogeno
soffermiamoci sulla distinzione tra patogeni obbligati e patogeni facoltativi o opportunisti.
I patogeni obbligati sono quei microrganismi che possono sopravvivere e riprodursi solo su organismi viventi e la loro presenza nell'ospite determina sempre la malattia.
I patogeni facoltativi o opportunisti sono quei microrganismi commensali o saprofiti (spesso simbionti), quindi generalmente poco o per nulla patogeni o virulenti, che determinano la malattia solo nell'ospite compromesso parzialmente o immunodepresso (stressato
).
I patogeni facoltativi in pratica sono presenti sia nell'ambiente circostante (in acquario) che internamente negli organismi (pesci compresi) e sfruttano gli scarti di cibo o parti di cibo o anche di tessuti degli ospiti ma senza arrecare danni (evidenti) all'ospite. Insomma fanno la loro vita tranquilli
In alcuni casi la loro presenza è fondamentale per l'organismo che li ospita e senza di loro non potrebbe sopravvivere o vivrebbe male.
Ritorniamo alla nostra lista iniziale virus, batteri, protozoi, miceti, nematodi, platelmiti, artropodi.
Virus - sempre patogeni obbligati e risposta immunitaria sempre fondamentale per il loro controllo ed impedire lo stato patologico.
Batteri - sia obbligati che facoltativi. Negli ambienti acquatici i facoltativi rappresentano la stragrande maggioranza e sono sempre molto diffusi (su tutto il globo)
Protozoi - sia obbligati che facoltativi, ma se consideriamo le sole specie che provocano malattie nei pesci sono soprattutto obbligati (spesso con stadi a vita libera molto complessi).
Miceti- le specie patogene sono essenzialmente facoltative e interessano soprattutto la cute e le branchie.
Nematodi, platelmiti e artropodi- quasi sempre patogeni obbligati
Dal punto di vista operativo, una corretta quarantena tutela molto il pesce da inserire soprattutto nei confronti dei microrganismi patogeni facoltativi. Se si agisce con i giusti tempi facendo ambientare per bene il nuovo arrivato si possono ridurre di molto i rischi relativi alla comparsa di malattie e, non meno importanti, di comportamenti aggressivi che portano il nuovo arrivato ad essere isolato (può accadere anche il contrario, se il nuovo arrivato si dimostri aggressivo nei confronti degli occupanti l'acquario) a stressarsi ed infine ad ammalarsi a causa di uno dei tanti e ubiquitari batteri patogeni facoltativi.
Ancor più importante la quarantena limita la diffusione dei patogeni obbligati eventualmente presenti nel pesce da inserire. In questo caso lo stress può amplificare l'effetto patogeno.
La quarantena infine se fatta con criterio favorisce la cross-immunità e questo si unisce a quanto detto da @Giueli sui meccanismi della risposta immunitaria.

Incomincio da qui...
In tutti i casi i cui il pesce acquistato non ce la fa ad adattarsi al nuovo ambiente più che prendercela con il negoziante (online o offline) dobbiamo interrogarci noi e capire se abbiamo fatto tutto quello che potevamo e con i giusti tempi.cicerchia80 ha scritto: ↑E se invece lui non ne avesse colpa, e questi pesci fossero stati attaccati da batteri già presenti, a cui i nostri ospiti presenti sono immuni?
Partendo dal presupposto che abbiamo scelto in negozio un pesce all'apparenza in salute (senza segni evidenti di malattie in corso) o che il venditore online ha fatto al nostro posto la scelta giusta

la cattura, il trasporto e l'inserimento in un nuovo ambiente, con tutto quello che comporta in termini di parametri chimico-fisici ed etologici, determinano un forte stress per il pesce. Far perdurare questo stato abbassa fortemente le difese immunitarie ed espone il nuovo arrivato ed indirettamente l'intero acquario ai patogeni (virus, batteri, protozoi, miceti, nematodi, platelmiti, artropodi e fin anche alghe parassite

Molti si chiedono, da dove vengono questi cavolo di virus, batteri, protozoi, miceti, nematodi, platelmiti, ecc ?
La risposta, purtroppo, non è univoca

Ognuno dei gruppi di patogeni sopra citatati necessiterebbe di una risposta diversa; anzi spessissimo ogni ceppo o specie patogena necessiterebbe di una risposta specifica circa la loro origine nel nostro acquario

Iniziamo a capire cosa è un microrganismo patogeno

https://it.wikipedia.org/wiki/Microrganismo_patogeno
soffermiamoci sulla distinzione tra patogeni obbligati e patogeni facoltativi o opportunisti.
I patogeni obbligati sono quei microrganismi che possono sopravvivere e riprodursi solo su organismi viventi e la loro presenza nell'ospite determina sempre la malattia.
► Mostra testo

I patogeni facoltativi in pratica sono presenti sia nell'ambiente circostante (in acquario) che internamente negli organismi (pesci compresi) e sfruttano gli scarti di cibo o parti di cibo o anche di tessuti degli ospiti ma senza arrecare danni (evidenti) all'ospite. Insomma fanno la loro vita tranquilli

In alcuni casi la loro presenza è fondamentale per l'organismo che li ospita e senza di loro non potrebbe sopravvivere o vivrebbe male.
► Mostra testo
Ritorniamo alla nostra lista iniziale virus, batteri, protozoi, miceti, nematodi, platelmiti, artropodi.
Virus - sempre patogeni obbligati e risposta immunitaria sempre fondamentale per il loro controllo ed impedire lo stato patologico.
Batteri - sia obbligati che facoltativi. Negli ambienti acquatici i facoltativi rappresentano la stragrande maggioranza e sono sempre molto diffusi (su tutto il globo)
Protozoi - sia obbligati che facoltativi, ma se consideriamo le sole specie che provocano malattie nei pesci sono soprattutto obbligati (spesso con stadi a vita libera molto complessi).
Miceti- le specie patogene sono essenzialmente facoltative e interessano soprattutto la cute e le branchie.
Nematodi, platelmiti e artropodi- quasi sempre patogeni obbligati
Dal punto di vista operativo, una corretta quarantena tutela molto il pesce da inserire soprattutto nei confronti dei microrganismi patogeni facoltativi. Se si agisce con i giusti tempi facendo ambientare per bene il nuovo arrivato si possono ridurre di molto i rischi relativi alla comparsa di malattie e, non meno importanti, di comportamenti aggressivi che portano il nuovo arrivato ad essere isolato (può accadere anche il contrario, se il nuovo arrivato si dimostri aggressivo nei confronti degli occupanti l'acquario) a stressarsi ed infine ad ammalarsi a causa di uno dei tanti e ubiquitari batteri patogeni facoltativi.
Ancor più importante la quarantena limita la diffusione dei patogeni obbligati eventualmente presenti nel pesce da inserire. In questo caso lo stress può amplificare l'effetto patogeno.
La quarantena infine se fatta con criterio favorisce la cross-immunità e questo si unisce a quanto detto da @Giueli sui meccanismi della risposta immunitaria.
"Immagino che il pesce fuori dall'acqua sia l'unico pesce ad avere un'idea di cosa sia l'acqua." JRR Tolkien
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In effetti quelli che si sta cercando di capire è se più che ai patogeni che il nuovo arrivato porta in valigia bisogna stare attenti a quelli che incontra nella nuova casa.
Da questo punto di vista la quarantena, fatta con l’acqua della nuova vasca, rappresenta un punto di incontro con una parte dei possibili inconvenienti..il pesce sacrificale può ulteriormente migliorare l’efficacia della quarantena
Da questo punto di vista la quarantena, fatta con l’acqua della nuova vasca, rappresenta un punto di incontro con una parte dei possibili inconvenienti..il pesce sacrificale può ulteriormente migliorare l’efficacia della quarantena
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Entrambi in linea di massima... tutti i pesci provenienti dai vari allevamenti presentano parassitosi o batteri e virus,se gli esemplari sono in buone condizioni riescono a tenerli a bada.GiovAcquaPazza ha scritto: ↑In effetti quelli che si sta cercando di capire è se più che ai patogeni che il nuovo arrivato porta in valigia bisogna stare attenti a quelli che incontra nella nuova casa.
Solitamente i nuovi arrivati si tengono in quarantena “normale “per una settimana,stabilito (per quando possibile) lo stato di salute ,si inserisce un esemplare test proveniente dalla vasca casalinga,e si lasciano lì per un altra settimana,dando inizio al cross batterico,ora se ci troviamo in presenza di popolazioni sane e ben allevate,non dovrebbero insorgere problemi anzi questo tipo di scambio rafforza il sistema immunitario di entrambe le popolazioni.
In caso contrario gli esemplari vengono scartati.
- Questi utenti hanno ringraziato Giueli per il messaggio:
- GiovAcquaPazza (30/04/2019, 16:56)
Il Dao di cui si può parlare non è l'eterno Dao...
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